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Gruppo Compral: fatturato di 150 milioni per le cooperative leader in latte e carni

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Sotto Natale gli oltre 400 allevatori-produttori del gruppo Compral si ritrovano per uno scambio di auguri che è anche occasione di un primo bilancio sull’andamento annuale. Legate da un accordo di rete, le cooperative Compral Latte e Compral Carni hanno affrontato il 2022, per tanti versi complicato (aumenti delle materie prime, rincari energetici, mercati sotto pressione), con la forza di una struttura organizzata e di una crescente capacità di concentrazione dell’offerta.

Un percorso di contrasto alla crisi che ha permesso di confermare un ruolo da leader nei settori di competenza, latte e carne. Il risultato economico è un fatturato che raggiunge i 150 milioni di euro (nel 2020 il consuntivo era di poco superiore agli 80 milioni). Osserva il direttore Bartolomeo Bovetti: “Il nostro gruppo prosegue la sua marcia positiva rispettando i programmi e gli obiettivi. E sotto il tetto di una casa comune, forti anche della stretta collaborazione con l’Arap perno del sistema, continuiamo a lavorare per uno sviluppo equilibrato e costante, che tiene conto della sostenibilità nei nuovi scenari di salvaguardia ambientale, ottimizzando le buone pratiche di allevamento e di produzione”.

COMPRAL LATTE. Il presidente Raffaele Tortalla vede con soddisfazione il consolidamento della filiera con Inalpi e Ferrero. “In vista della seconda torre del latte prossima all’ultimazione nello stabilimento di Moretta – spiega -, la cooperativa è pronta a raccogliere la sfida di portare il livello produttivo quotidiano verso gli 11 mila quintali richiesti. I soci storici sono motivati e abbiamo la fila che preme per entrare in Compral. Le misure messe in atto in questo anno difficile, hanno garantito – sottolinea Tortalla – una corretta remunerazione degli allevatori e il pieno adeguamento agli standard di qualità richiesti dall’industria Inalpi che trasforma, e della Ferrero principale destinataria del prodotto”.

COMPRAL CARNI. L’aggregazione dell’offerta, su un mercato volubile e imprevedibile, ha consentito di reggere l’urto di prezzi ballerini. Nota Roberto Chialva, presidente della cooperativa: “Come protagonisti sulla scena della carne di razza Piemontese, siamo consapevoli dell’importanza di esserci dotati anni fa di un laboratorio nostro e di una rete commerciale che sa tenere il punto, fra costi e ricavi, mirando sempre a fornire il miglior prodotto rispetto alle aumentate richieste di sicurezza alimentare e di qualità da parte dei consumatori. In linea con i volumi previsti – aggiunge Chialva – nell’anno in corso abbiamo registrato un leggero incremento. La certificazione Coalvi è un punto di forza, anche in termini di promozione. Ora dobbiamo prepararci a valorizzare l’Igp assegnata al Vitellone della coscia: quando il marchio sarà a regime la domanda arriverà, anche dall’estero”.

c.s.