EGEA L’Alba Volley, dopo la sconfitta subita in casa di Albisola nella nona giornata di campionato, si riscatta sabato 10 dicembre con un netto 3 a 0 ai danni del Cus Collegno. Una bella prestazione di squadra e una splendida cornice di pubblico hanno colorato il Palacentrostorico di Alba nell’ultima gara casalinga prima della pausa Natalizia. La prossima avversaria delle langarole sarà L’Ascot Labormet Lingotto, la capolista del girone a sole tre lunghezze di distanza in classifica: l’appuntamento è previsto per sabato 17 dicembre.
Convinti che saprà dare filo da torcere alle avversarie, in bocca al lupo ragazze!
Da quanti anni giochi a pallavolo?
«Da 15 anni, dalla seconda elementare».
Qual è il tuo piatto preferito per la giusta carica di energia?
«Prima della partita devo mangiare sempre il pollo, ormai è diventato un vero e proprio “rito scaramantico”».
Come esprimi al meglio la tua energia in campo?
«Sono una persona molto tranquilla e cerco di esserlo anche in campo, mi confronto con le mie compagne in maniera pacata».
Cosa ti ha attratto del Territorio albese?
«Sicuramente la fama di Alba dal punto di vista pallavolistico e ovviamente enogastronomico: ad Alba ci sono tante eccellenze».
Cosa fai prima di ogni partita?
«Ripasso guardando qualche video degli avversari e poi mi godo un po’ di relax».
Hobby preferito oltre alla pallavolo?
«Amo camminare in montagna».
Dove ti vedi tra 5 anni?
«Bella domanda. Spero ancora di giocare a pallavolo e di diventare un’insegnante. Adesso studio Economia all’Università di Torino».
In quante squadre hai giocato?
«Ho giocato a Villanova, a Vicoforte e nella LPM Mondovì».
Cosa ti aspetti da questa stagione?
«Personalmente mi aspetto di crescere ancora molto e arrivare a giocare ad alti livelli, cercando di togliermi qualche soddisfazione con L’Alba Volley. Spero di riuscire a portare molta più gente in palestra, rispetto alle città più piccole ad Alba è più difficile coinvolgere tanta gente perché ci sono tanti altri sport da seguire».
Come si svolge la tua giornata tipo?
«Diciamo che la mia giornata tipo richiede un po’ di organizzazione e gestione dei tempi. Quando non sono all’università devo comunque dedicarmi allo studio e poi quattro sere a settimana agli allenamenti».
Giocare a pallavolo era il sogno che avevi fin da bambina?
«Sì, assolutamente. La giocatrice a cui mi sono sempre ispirata, giocando nel ruolo di “libero”, è Monica De Gennaro di Conegliano; a Mondovì ho seguito l’esempio di Silvia Agostino che mi ha aiutato a crescere molto in partita e anche come persona. Nella mia famiglia amiamo tutti la pallavolo, mio papà giocava e anche mio fratello».
Come riuscite a mantenere la concentrazione anche quando le persone urlano dagli spalti?
«Per me il pubblico è di aiuto (sia in casa che in trasferta): sentire tifare per la propria squadra dà una grande carica di energia».