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«Serve equilibrio per attivare la sostenibilità d’impresa»

Nausicaa si impegna non solo nel supportare i propri clienti, ma nel dare il proprio contributo fattivo attraverso consulenze

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Misurare, comunicare, imparare sono termini sempre più frequenti nell’ambito della sostenibilità delle imprese. E rappresentano un valore aggiunto, che le stesse aziende devono trasferire sul territorio, insieme all’equilibrio e all’impatto sociale ed am­bientale dell’esercizio dell’attività d’impresa stessa.

Parliamo di questa realtà con Giorgia Busso, consulente senior, formatore qualificato con particolare riferimento alla materia ambientale e all’economia circolare che da anni ricopre il ruolo di responsabile tecnico d’impianto in diverse organizzazioni che operano nel settore della valorizzazione dei rifiuti speciali e con Alessandra Venieri, ingegnere, specializzata in Sistemi di Gestione e Compliance.
Loro sono le anime del progetto Nausicaa che sin dal nome ripercorre il sogno dell’eroina dal fascino discreto, quasi sommesso, l’eterea principessa della delicata favola ecologista e pacifista di Hayao Miyazaki. Unendo le loro competenze e le loro attitudini professionali hanno trovato nella Sosteni­bilità d’Impresa una dimensione professionale, nonché la realizzazione di un impegno personale, che passa attraverso la singolare interpretazione dei “Sustainable Deve­lop­ment Goals” (SDGs) tramite specifici obiettivi aziendali.

«Nausicaa partecipa al cambiamento impegnandosi a consentire che la generazione presente soddisfi i propri bisogni, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri», sottolineano le promotrici dell’attività.

Cosa significa, dottoresse Busso e Venieri misurare la sostenibilità?
«Fare “Sostenibilità” è un im­pegno da parte delle imprese. Significa guardare dentro e fuori dai propri confini, sentendosi parte di un ecosistema di cui scegliere di essere parte attiva. Sono molti gli strumenti e i metodi che possono aiutare ad individuare gli indirizzi strategici da condividere con gli stakeholder per tracciare una strada da percorrere verso il cambiamento e per investire consapevolmente. E noi, attraverso Nausicaa desideriamo affiancarci ai clienti nei percorsi e nella formulazione di metriche di misurazione dei risultati per supportarli negli impegni, nell’entusiasmo, nello sviluppo del brand e nel rapporto con la comunità».

Più dettagliatamente e concretamente, quali i criteri da non sottovalutare?
«L’aspetto sociale, quello am­bientale, la governance (intesa come strategia d’impresa) sono i tre pilastri della sostenibilità d’impresa. Oggi esistono gli strumenti per progettare, verificare e misurare ognuno di questi aspetti. Ma i punti di partenza devono essere la conoscenza e la formazione. Le aziende devono conoscere il linguaggio e le regole della sostenibilità per poterla applicare e cogliere le aspettative di un mercato in cui i clienti sono sempre più attenti ed informati, dove le scelte d’acquisto sono sempre più influenzate dal termine “sostenibile”. Ma attenzione al al Greenwashing! Le affermazioni ambientali e in generale gli Ethical Claims devono essere supportati da dati concreti, da investimenti da progetti di miglioramento. Ri­spettare l’ambiente non significa tingere tutto di verde! Significa invece partire da un ovvio rispetto della normativa e andare oltre. Cambiando il modo di fare impresa ispirandosi ai modelli di economia circolare».

E in questo percorso che valore ha la comunicazione?

«Divulgare le proprie azioni è importantissimo: dà valore all’a – zienda e al suo brand agli occhi di tutti gli stakeholder, investitori
compresi e restituisce valore e trasparenza al rapporto fra l’organizzazione stessa e il contesto in cui agisce. Noi in tal senso possiamo supportare le imprese nelle strategie di comunicazione, definendo i contenuti più tecnici (dati, norme, definizioni). Esistono infatti delle “regole” da seguire e molte informazioni devono essere validate per essere divulgabili come i Bilanci di sostenibilità o le valutazioni dell’impronta del Carbonio».

A chi dunque si rivolge Nausicaa?

«Si rivolge in primis alle piccole medie imprese, perché crediamo che la sostenibilità possa essere tale solo se viene implementata da una platea più ampia possibile di operatori del mercato. Le grandi aziende da tempo hanno attivato progetti di sostenibilità e oggi chiedono ai loro fornitori di applicare gli stessi criteri e valori. Senza dimenticare che il rating Esg sarà alla base della erogazione di fondi e finanziamenti per i nuovi progetti proposti dalle imprese. Quindi oggi le piccole e medie imprese si trovano ad affrontare la sfida della transazione verso la sostenibilità, senza spesso averne gli strumenti. Noi crediamo che in questo percorso sia necessario fare rete, tra imprese, tra professionisti e in generale con le diverse realtà del nostro contesto produttivo, culturale e sociale. Per questo abbiamo intrapreso collaborazioni con scuole del territorio, associazioni di categoria, enti di certificazione, laboratori e ovviamente aziende di diversa natura e dimensione. Esistono sul nostro territorio esempi di aziende che fanno sostenibilità da anni e che possono essere di ispirazione a molte altre!».

L’immagine del sito, voi e il nome evocano molto la femminilità..
«Ci fa piacere che si evinca questo tratto distintivo, ma non è una posizione di genere. Sempli­cemente abbiamo scelto delle immagini create da un’artista emergente che si è ispirata alla nostra filosofia d’impresa: un approccio positivo e costruttivo verso la sostenibilità fatto di soluzioni. Troppo spesso si associano al termine sostenibilità scenari futuri catastrofici e distopici… noi crediamo invece che mai come oggi le aziende possano cogliere un’opportunità di evoluzione e di miglioramento. Non è un percorso semplice, ma chi saprà cogliere l’opportunità sarà protagonista di un nuovo modo di fare impresa!».

Per maggiori informazioni:
Nausicaa

corso Vinzaglio, 12 – Torino
via Principe Amedeo, 44
Racconigi – tel. 0172-811424
info@nausicaa.life