Su questo numero di IDEA dialoghiamo con Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo.
Si avvicina il Natale. Come si è preparata la città?
«Questo del 2022 è stato annunciato come un Natale con difficoltà a causa di guerra, inflazione e caro bollette. Come è nostra consuetudine amministrativa, abbiamo cercato di confrontarci e di unire le forze all’interno della comunità di Saluzzo. Grazie al supporto e all’esperienza del nostro “braccio operativo”, la Fondazione “Amleto Bertoni”, abbiamo incontrato i commercianti del Ccn – Centro commerciale naturale e l’Ascom locale per decidere in modo unitario. Insieme, abbiamo stabilito di non riproporre le classiche luminarie stradali, ma abbiamo optato per 250 abeti solidali che, dopo le Feste, saranno piantati nei terreni della Comunità Cenacolo di suor Elvira, di nuovi “Itinerari di luce” che illuminano la facciata del duomo e la Torre civica, e un calendario fitto di animazioni, eventi ed intrattenimento, come i Mercatini di Natale l’8 dicembre in centro e l’11 nel nostro borgo di Castellar, oltre ad altri concerti e spettacoli. La comunità saluzzese ha voglia di ritrovarsi per festeggiare insieme: ce n’era bisogno dopo due anni di Covid! Visto il periodo sarà un Natale senza sprechi, sostenibile, all’insegna anche del risparmio».
Diventa un importante periodo dell’anno anche per il turismo.
«Abbiamo appena inaugurato la nuova sede dell’ufficio del turismo nella Porta di Valle delle Terre del Monviso in piazza Buttini e una nuova attrazione nel complesso museale della Castiglia. Aspettiamo turisti e visitatori per scoprire Saluzzo, con le sue bellezze artistiche e architettoniche, e anche per una giornata di shopping nei qualificati negozi del Centro commerciale naturale, il nostro “salotto pedonale” nel quartiere ottocentesco. Per tutte le novità e i dettagli, l’invito è sempre quello di consultare il nostro portale Visit Saluzzo. Mi permetto di segnalare un evento curioso ed unico: le vacanze di Natale sono l’unico periodo dell’anno dove si può osservare l’esatta sovrapposizione dell’ombra della Torre civica sul campanile di San Giovanni. Un fenomeno che si può scoprire ogni giorno, se il cielo è sereno e c’è il sole, in tarda mattinata. Venite a scoprirlo».
Ha indossato la fascia tricolore saluzzese nel maggio 2019. Tre anni molto intensi?
«Si, non c’è dubbio che amministrare Saluzzo nei due anni della pandemia è stato un lavoro molto duro e imprevisto. Ce l’ho fatta grazie a tutti i colleghi di giunta e di consiglio e a quei collaboratori che non si sono risparmiati nei periodi più impegnativi e stressanti. Un lavoro che è stato facilitato da politiche e programmi che, come si dice, “vengono da lontano”. Avevamo gettato le basi per risparmiare, ad esempio rendendo efficienti illuminazione pubblica e riscaldamento degli edifici comunali, così l’impatto del caro bollette non è stato devastante come altrove. Da oltre 20 anni, inoltre, Saluzzo è al centro di politiche europee e transfrontaliere che hanno permesso, e continuano a farlo, l’arrivo di decine di milioni di euro per la città e per il territorio delle Terre del Monviso. Questo ci ha consentito di portare avanti interventi e di pensare a investimenti, nonostante i costanti tagli da parte del Governo».
Segretario provinciale cuneese Pd e campagna elettorale per la Camera. Calderoni, per lei un lavoro intenso.
«Chi mi conosce sa che amo la politica e fare politica. Sono “della vecchia scuola” e credo che fare politica sia nobile e non un insulto. La faccio da quando sono un ragazzino e mi piace il mio lavoro. Il partito mi ha chiesto di occuparmi della segreteria provinciale e ho accettato perché credo nei partiti come strumento per la politica e per amministrare lo Stato, cioè la nostra comunità nazionale formata da tante comunità locali. Come detto fin dal momento dell’accettazione, la candidatura alla Camera è stata “di servizio”, ma il risultato non è stato al di sotto delle mie aspettative: in Granda il Pd ha retto, abbiamo ancora la nostra deputata Chiara Gribaudo e, insieme, siamo pronti a questo periodo di opposizione e di riflessione nell’area politica e culturale del centro sinistra».
Torniamo a Saluzzo. Progetti futuri e che 2023 si aspetta?
«Continuiamo con i nostri programmi di governo che sono concreti, realizzabili e sostenibili, anche dal punto di vista delle risorse, cioè quelli con cui abbiamo vinto le elezioni 2019. Abbiamo in programma interventi in città, le cosiddette opere pubbliche, per quasi 20 milioni di euro, denaro che è arrivato e arriva con il Pnrr e con tutti i bandi a livello europeo, nazionale e regionale a cui partecipiamo da decenni, e che spesso vinciamo. Tra i punti più significativi, ci sono gli investimenti sul turismo con la realizzazione del tratto di Saluzzo de La via della Pietra che ci permetterà di collegarci ad altre reti ciclabili come “Eurovelo 8” aprirà la via per Torino e con le vallate alpine delle Terre del Monviso. Un’infrastruttura destinata a far aumentare i flussi turistici, settore economico di sviluppo su cui puntiamo da tempo. Come già avvenuto fino ad oggi, i servizi ai cittadini non saranno ridotti, nonostante la crisi, anzi verranno implementati e razionalizzati, senza toccare le tariffe. Infine, non abbiamo intenzione di rinunciare alla riapertura della linea ferroviaria per Savigliano, chiusa due volte dalla Regione a guida centrodestra, e continueremo a chiedere a gran voce maggiori investimenti per migliorare i collegamenti con il resto del Piemonte e la rete autostradale».
Il Monviso continua ad avere una straordinaria attrattiva. Chiudiamo con questo aspetto.
«Il Monviso è la nostra montagna, il nostro simbolo, ma anche uno degli emblemi del Piemonte. Abbiamo deciso che ci rappresenti come logo turistico perché le grandi masse di viaggiatori cercano sempre più posti incontaminati come le nostre vallate, per diventare cittadini temporanei. Con Saluzzo ci sono tanti Comuni delle Terre del Monviso e tanti amministratori locali. Ma dobbiamo continuare ad ampliare la “famiglia” per ottenere un territorio unito. Per alcuni potrà anche sembrare banale, ma dal punto di vista turistico è sempre più vero che solo uniti si vince. Per affermarsi sui mercati turistici italiani ed esteri, le Terre del Monviso devono presentare pacchetti integrati. Per questo lavoro, un ruolo fondamentale ha la rete delle 7 porte di valle, una per valle oltre a quella di Saluzzo, strutture capaci di operazioni di incoming, oltre che di accoglienza dei turisti e della diffusione di informazioni».