Non ci sono le motivazioni per giustificare, indipendentemente dalla durata, la proroga del mandato degli attuali Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, in scadenza il prossimo 31 dicembre. È quanto afferma Coldiretti Cuneo alla luce del deludente risultato, raggiunto fino ad ora, in particolar modo dallo scorso mese di gennaio quando è stato individuato un focolaio di peste dei cinghiali in Piemonte, rispetto agli abbattimenti che superano di poco i 12.000 cinghiali, numero ben lontano dall’obiettivo dei 50.000 capi, con una situazione insostenibile che danneggia le produzioni agricole, l’ambiente ed espone i cittadini ad incidenti, molte volte anche mortali.
“È assurdo, soprattutto quando le nomine da parte dei soggetti deputati sono state definite, mantenere ancora in carica organismi che, salvo rari casi, hanno fallito la loro missione sul depopolamento cinghiali. I numeri sono eloquenti: serve rinnovare gli attuali Comitati di Gestione rispettando la scadenza del 31 dicembre. Una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è certo pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati così insoddisfacenti” sostiene il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“Si dovrà lavorare ad una razionalizzazione del numero di istituti venatori – afferma il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – considerando che allo stato attuale sono ben 38 gli ATC e CA presenti a livello regionale, senza mettere in discussione un principio imprescindibile, rappresentato dall’incompatibilità in termini di rappresentatività. Abbiamo, infatti, sempre sostenuto come sia fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie, siano essi imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali o rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie, già rappresentate all’interno dello stesso Comitato di Gestione”.
Secondo Coldiretti, infatti, è fondamentale che ogni componente sia adeguatamente rappresentata senza potenziali conflitti di interesse, per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti.
“Ringraziamo tutti i nostri rappresentanti – aggiunge il Presidente Nada – che, pur in condizioni di strutturale minoranza numerica, hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i Comitati di Gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica”.
Il tentativo di proroga degli organi degli ATC/CA in atto in queste ultime settimane – spiega Coldiretti Cuneo – è strumentale solo a chi vorrebbe eliminare la clausola di incompatibilità, magari per consentire a qualche Consigliere regionale o ad un qualche suo amico di rientrare nel Consiglio di un Comitato di Gestione di un ATC o CA.
“Ma a pagare questi giochetti sono le vittime degli incidenti stradali oltre alle nostre imprese agricole a cui, invece, dobbiamo garantire di poter svolgere il loro lavoro, ancor più in questo momento in cui va preservata la sovranità alimentare alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina” conclude il Direttore Porcu.
c.s.