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“Stelle di Natale in 1 casa su 2 ma cala la produzione (-15%)”

Coldiretti Cuneo: "SOS costi nei vivai per rincari energia e materiali. Ecco gli accorgimenti per far “sopravvivere” le piante alle Festività"

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Immancabili in questo periodo dell’anno le stelle di Natale che nella Granda sono presenti in quasi 1 casa su due (47%). È quanto riferisce Coldiretti Cuneo evidenziando però la difficile situazione dei vivai, costretti dai rincari a ridurre l’offerta del fiore simbolo del Natale.

“Il comparto florovivaistico sconta l’impennata delle bollette energetiche e dei costi per materiali e fertilizzanti nelle serre, che ha tagliato di circa il 15% la produzione” evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

Per le Stelle di Natale – spiega Coldiretti Cuneo – sono richiesti fra i 15 e i 20 gradi all’interno delle serre e con le temperature invernali è necessario compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per i vivaisti.

“Il rincaro dell’energia si trasferisce sui costi di produzione come quello per gli imballaggi e i vasetti dei fiori rendendo insostenibile la situazione. È a rischio un comparto strategico del Made in Italy che sta cercando di risollevarsi dopo aver pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia” evidenzia Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.

Il florovivaismo in Provincia di Cuneo coinvolge centinaia di aziende per una produzione lorda vendibile di oltre 26 milioni di euro e una produzione di piante ornamentali superiore ai 2 milioni.

Non tutti sanno – spiega Coldiretti – che i veri fiori della stella di Natale sono quelli di colore giallo all’interno, mentre le parti di colore rosso (ma anche rosa o bianco) non sono altro che foglie che assumono tale colorazione in particolari periodi dell’anno e cadono verso la primavera. La pianta resta viva anche dopo la perdita delle foglie ed è molto importante tenerla all’ombra durante il periodo di “stasi”, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perché si tratta di una pianta “brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce.

Proprio durante il periodo primaverile – informa la Coldiretti – sarà opportuno effettuare una potatura abbastanza vigorosa e portarla in terrazzo per riporla nelle case verso ottobre/novembre in un ambiente poco luminoso (8 ore al massimo di luce al giorno) al fine di facilitare la crescita di nuove foglie (che assumeranno il caratteristico colore rosso) e di nuovi rami. Un ultimo piccolo accorgimento – conclude la Coldiretti – per far rifiorire la stella di Natale è la concimazione a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno-invernale.

c.s.