Manuel Melardi non è più l’allenatore del Saluzzo. Lascia la panchina granata dopo 14 giornate d’andata nel girone B d’Eccellenza (a quota 21 punti) e l’eliminazione nella semifinale della Coppa Italia Eccellenza di Piemonte e Valle d’Aosta (nella quale l’Alba Calcio ha ottenuto la seconda finale consecutiva). Dimissioni immediate e irrevocabili, motivate da una lettera che mister Melardi ha inviato alla nostra redazione (scritta e rivolta ai giocatori del Saluzzo) e che pubblichiamo qui di seguito.
“Cari ragazzi, lo so che ci rimarrete male e spero che comprendiate la mia scelta, ma quando si arriva a certe decisioni non è mai semplice e fa male il cuore, ma bisogna stringere i denti e talvolta anche drasticamente agire con raziocinio, mettendo da parte i sentimenti. HO DECISO DI DIMETTERMI dal ruolo di allenatore della prima squadra del SALUZZO CALCIO.
Lo faccio io, senza che nessuno abbia deciso di mandarmi via. Penso che tutti abbiate capito la mia forte personalità e carattere che hanno evidenziato le mie prese di posizione finora, dicendo sempre a testa alta tutto ciò che mi andava bene o meno. Tuttavia posso dire che fin dalla fase embrionale del mio mandato tecnico, non ho mai lavorato in completa serenità con me stesso; al contrario con voi ho cercato invece di non farvi pesare mai le mie fragilità come un padre nasconde ai propri figli i propri stati d’animo e sorride anche quando non deve, incoraggia quando avrebbe bisogno lui di essere incoraggiato.
Non nego che ci siano state delle difficoltà oggettive e soprattutto gestionali nell’ambito di un progetto societario messo con le spalle al muro dall’avvenimento cruciale, cioè il mancato arrivo del blasonato tecnico Arturo Di Napoli. Non è stato semplice per nessuno iniziare così all’improvviso, con uno staff tecnico interamente nuovo, persone che non si conoscevano tra loro, dirigenza nuova, giocatori nuovi; tutto all’improvviso da un giorno all’altro, senza peraltro aver tempo di ripianificare il tutto.
Con tutta la buona volontà quando si fanno le cose all’improvviso, inevitabilmente si trascura qualcosa. Non è colpa del presidente e non è colpa di nessuno e ritengo che sia fatalità degli eventi, niente più, niente meno. Come ci insegnano i maggiori campionati di serie A, ci sono momenti che in una società gira tutto bene e momenti invece che a causa di imprevisti, si rimane un po’ in preda alla frenesia di ciò che può spiazzare un progetto e si perde il giusto equilibrio che dovrebbe esserci, influendo anche negativamente sui risultati.
Ritengo che purtroppo le mie energie si siano dispiegate a causa di queste dinamiche repentine e purtroppo quando non si ha la giusta serenità per affrontare le cose, è meglio usare l’intelligenza e fare un passo indietro, per il bene della squadra e dei ragazzi che nel mio modo di allenare sono al centro dell’attenzione, nonché priorità assoluta del progetto!
Spero tuttavia che il presidente Boretto mi sostituisca con Daniel Caserio, finora mio collaboratore ed ex giocatore saluzzese, addirittura ex compagno di squadra di alcuni di voi negli anni passati. A gennaio dovrebbe conseguire il suo primo patentino da allenatore e gli auguro le mie migliori fortune sportive, ma non sono io di certo a decidere chi sarà l’allenatore del Saluzzo perché non compete a me. Penso che per non sconvolgere ulteriormente dei piccoli equilibri creati con tanta difficoltà, sia la soluzione interna quella più giusta e non cercare un altro allenatore su altre piazze. Vedete, dico sempre quello che penso senza remore, ma tutto per il vostro bene!
Ringrazio TUTTI VOI GIOCATORI E UOMINI DEL SALUZZO CALCIO per l’impegno profuso in ogni singolo allenamento e in ogni singola partita e che mi hanno reso un uomo migliore e a cui devo tanto! La cosa che mi ha trattenuto fin ora, siete stati voi ragazzi meravigliosi, con i quali si è creato uno spogliatoio bellissimo e tutto ciò mi riempie di orgoglio.
Porterò nel mio zaino del Saluzzo Calcio ogni singolo ricordo di tutti voi, dal primo all’ultimo giocatore che semplicemente ha incrociato il mio sguardo prima di una partita o di un allenamento, sì, perché io quando vi ho guardati negli occhi, l’ho fatto sempre a testa alta e con la massima onestà e ho visto un ritorno emotivo e professionale anche da parte di tutti voi. GRAZIE!
Ringrazio il Presidente Boretto per la fiducia e l’opportunità a me data e ringrazio in ultimo tutto lo Staff tecnico e dirigenziale, senza dare colpe a nessuno e prendendomi le proprie responsabilità di ciò che ho deciso di fare adesso, ma non me la sento di proseguire il mio percorso perché per fare le cose per bene, bisogna avere serenità ed equilibrio. Per come la vedo, tutti i “meccanismi” devono essere ben oleati e ogni cosa deve essere al suo posto per far funzionare una macchina e penso ad una società di calcio in tal senso metaforico.
Ho sacrificato del tempo alla mia famiglia, al mio lavoro, tutto per una fortissima passione che NON si spegnerà mai dentro di me e penso di avere fatto bene il mio lavoro, anche se sono convinto che avrei potuto darvi molto di più. Mi prenderò soltanto qualche mese di pausa per recuperare le forze e poi tornerò in campo più forte di prima, ne sono certo, perché il calcio per me, fin da quando ero bambino è una fetta importante della mia vita.
Attenderò delle proposte e le valuterò con attenzione e serietà, perché credo nel calcio, credo nello sport, credo nei ragazzi e nello spirito di aggregazione che contraddistingue il vero valore di una squadra degna di nota.
Ragazzi, cerco di fare solo il vostro bene e sono convinto che farete bene. Tiferò per voi e vi seguirò a distanza e ricordate che siete voi i protagonisti in campo. Noi allenatori siamo soltanto delle figure di supporto che spesso vedete cambiare nelle panchine anche a distanza di giornate, perché viviamo alla giornata, viviamo di risultati e veniamo valutati soprattutto in base a quelli, ma ciò che davvero vi consiglio è di salvaguardare il vostro spogliatoio, senza farvi condizionare da eventi esterni inutili e controproducenti e che non vi devono minimamente scalfire. Abbiate sempre entusiasmo e divertitevi ad inseguire quel pallone, siate uniti, siate comprensivi tra voi e non create attriti, perché ce lo insegna la fisica. Gli attriti a lungo andare logorano, consumano e deteriorano ciò che con tanti sacrifici in precedenza avete creato di produttivo.
Mettete nel vostro zaino del calcio ogni singolo insegnamento e ogni singola cosa che vi ha colpito di ogni allenatore che avrete assaggiato e vedrete che anche quello vi servirà a crescere e ad arricchire la vostra esperienza. Con tanto, tantissimo affetto un arrivederci nei campi di gioco. Vi lascio con questa foto che dedico a NOI!“, firmato Manuel Melardi.