Confindustria Cuneo ricorda Claudio Puppione: “Un giornalista eccellente, scrupoloso, instancabile”

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Claudio Puppione

E’ mancato ieri sera Claudio Puppione, giornalista di lungo corso, direttore responsabile di MADE IN CUNEO dopo una malattia diagnosticagli pochi mesi fa, che aveva reso nota sui social e sul suo ultimo editoriale nel mese di luglio, una sorta di testamento spirituale che

aveva voluto condividere con i suoi affezionati lettori.
“Una nota che non avremmo mai voluto scrivere”. Commentano il Presidente degli Industriali, Mauro Gola e il Direttore generale Giuliana Cirio.

Claudio Puppione, dal 2020 era alla guida dell’House organ di Confindustria, ma di strada nella vita ne aveva percorsa tanta. Originario di Neive, appassionato di storia e di scenari internazionali, giornalista professionista dal 1999 era molto stimato da colleghi e lettori, molti dei quali lo seguivano e interagivano con lui sul suo profilo Facebook. Da giovanissimo, in forze al settimanale Il Tanaro, poi alla Gazzetta d’Alba, direttore del settimanale Bra Oggi e della Rivista IDEA. Ha dedicato la sua vita alla professione e alla famiglia.

“Una grande capacità professionale, unita ad uno stile originale e curato che riconoscevi tra mille, una persona per bene, molto generosa”, lo ricorda il presidente Mauro Gola, che aggiunge: “Sono stato contento di averlo conosciuto, di avergli poi affidato la direzione del nostro House Organ e di aver fatto insieme a lui un pezzo di strada. Perdiamo con lui un validissimo collaboratore e una persona di grande cultura”.

Prosegue il Direttore, Giuliana Cirio: “Mi uniscono a Claudio tanti ricordi, da quando era il direttore di Idea a quando, un paio di anni fa, ci raggiunse per dirigere il nostro house organ MADE IN CUNEO. Sorrido ripensando ai nostri scambi di battute sulla Siria, paese di cui era innamorato e alle continue raccomandazioni che gli facevo, perché si prendesse cura di se’. Claudio è stato un giornalista eccellente, scrupoloso, instancabile. Una mente critica come poche. Un uomo senza compromessi e mezze misure. E per questo gli è stato difficile vivere in questa società così moralmente labile. Claudio non si è mai piegato a ciò che non gli piaceva, piuttosto evitava posti e persone. Per ciò in cui credeva e per chi amava, avrebbe dato la vita. Così come ha dedicato la vita intera alla lettura disincantata della realtà e al suo racconto, con una cura quasi ossessiva della forma e della parola. Mi mancherà tanto, sono onorata di aver percorso in compagnia di Claudio, un uomo e un professionista di quelli rari, un tratto del mio viaggio”.

c.s.