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Piscina di Savigliano, l’esito della perizia: «Non esistono i presupposti di sicurezza per la pubblica incolumità»

Impossibile, al momento, la riapertura prevista per l'8 gennaio. Il sindaco Antonello Portera: «Dobbiamo scegliere in fretta una soluzione»

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È giunto l’esito della perizia sullo “stato di salute” della piscina comunale di Savigliano, depositata nelle scorse ore: i problemi strutturali non permettono – nell’ottica della piena sicurezza degli utenti – la riapertura l’8 gennaio. Lo ha reso noto il sindaco Antonello Portera nel corso del Consiglio Comunale di mercoledì 28 gennaio.

La chiusura riguarda l’area delle vasche. Dunque, nella prossima estate la piscina esterna dovrebbe essere fruibile, così come gli spogliatoi, l’area uffici ed il bar.

La perizia, redatta da un esperto, parla di «interdizione all’uso dell’area natatoria finché non vi saranno interventi di messa in sicurezza, in quanto non esistono i presupposti di sicurezza nell’ottica del mantenimento della pubblica incolumità». Ad aver “attaccato” la struttura, costruita nei primi anni ’70 , agenti aggressivi come cloro ed umidità.

Tre le strade possibili che sono state indicate nella perizia. La ristrutturazione della struttura esistente comporterebbe una spesa di 5 milioni di euro e, secondo una prima valutazione, un fermo complessivo di tre anni.

Oppure l’abbattimento dell’attuale piscina e la sua ricostruzione: soluzione che avrebbe con ogni probabilità uno stop di tre anni e mezzo e il 10% in più delle spese.

Oppure ancora, terza ipotesi, l’intervento sul tetto dell’attuale struttura, mentre ne verrebbe costruita una nuova da un’altra parte. Tale soluzione, transitoria, comporterebbe una spesa di circa 900.000 euro ed un anno e mezzo di tempo, ma la struttura potrebbe poi essere utilizzata soltanto per due anni (con possibile proroga di altri sei mesi), perché comunque non sarebbe rispondente alle norme antisismiche.

«Siamo pronti a percorrere tutte le strade e ad ascoltare tutti i suggerimenti per ripristinare il servizio nel più breve tempo possibile – afferma il sindaco di Savigliano Antonello Portera –. Abbiamo a cuore la salvaguardia dell’utenza, dell’occupazione, del patrimonio sportivo e del rapporto con il gestore. Valuteremo con la massima celerità la soluzione migliore da intraprendere, così come ci siamo occupati del problema in questi venti giorni».

«Dobbiamo fare in fretta – aggiunge il primo cittadino – assumendo anche iniziative utili per attenuare i disagi della fase transitoria. Ogni giorno di chiusura della piscina rappresenta un enorme danno sociale, occupazionale e sportivo».

Tutto il Consiglio Comunale ha offerto pieno sostegno per una definizione rapida ed adeguata nell’interesse dei cittadini.

L’attuale piscina saviglianese fu oggetto di manutenzione negli anni ’90: allora rimase chiusa per un periodo di circa 5 anni.