Home Articoli Rivista Idea «Quello che faccio è un atto d’amore per la mia città»

«Quello che faccio è un atto d’amore per la mia città»

Marco Allocco ci parla di Cuneo e del suo impegno tra la banda musicale Duccio Galimberti e lo storico circolo ‘L Caprissi

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«Amo la mia città, Cu­neo, ne so­no inna­mo­ra­to. Tu­tto quello che faccio è per accrescerne il prestigio e la popolarità. Anche in quest’ottica rientra il mio incarico di presidente della banda musicale Duccio Galimberti». A parlare così è Marco Allocco, da un anno e mezzo presidente della banda.

Da quanti anni esiste la “Duccio Galimberti”?

«È stata fondata nel 2004 su iniziativa della sua direttrice Gabriella Martini e di alcuni appassionati della musica bandistica. La compagine ha esordito per la prima volta nel 2004 in occasione dell’inaugurazione dell’anno dedicato all’eroe della resistenza cuneese, Duccio Galimberti appunto, tenutasi il 24 luglio dello stesso anno».

Quali sono stati i principali eventi cui ha preso parte la banda negli anni?
«Negli anni ha instaurato varie collaborazioni con altri complessi bandistici e con associazioni di volontariato tra le quali l’associazione Maria Teresa Ghiglia di Cuneo al fine di favorire, attraverso l’attività musicale bandistica, lo sviluppo dell’autonomia personale di giovani affetti da lievi disabilità. Ad oggi ha al suo attivo circa 250 interventi musicali pubblici costituiti da concerti, sfilate, partecipazione ad inaugurazioni, manifestazioni civili, religiose, sportive. Una delle partecipazioni più significative è stato il concerto tenuto dal complesso nell’agosto del 2009 a Siena in occasione del 50° anniversario del Gemel­laggio fra Cuneo e la Contrada Selva. Inoltre, la banda ha ottenuto nel 2011 l’Attestato di “Gruppo di musica popolare e amatoriale di interesse Na­zionale”».

A tutto questo vanno aggiunti gli appuntamenti istituzionali, ad esempio?
«Beh sono molti, la banda partecipa alla commemorazione della Festa della Repubblica che si tiene in Cuneo; partecipa alla tradizionale fiaccolata per il 25 Aprile; è intervenuta alla manifestazione per il 70° anniversario del discorso tenuto da Duccio Galimberti nell’omonima piazza; ha preso parte alla Carovana della pace; è stata invitata a suonare gli inni patriottici al Palazzetto dello sport di Cuneo per la partita di volley Italia-Francia. Anche nel 2019 la partecipazione della Banda è stata rivolta a numerose manifestazioni, in collaborazione con enti pubblici e istituzioni religiose, per un totale di 11 eventi musicali tra i quali, per la particolare rilevanza, piace ricordare: sfilata di Carnevale; fiaccolata del 24 Aprile – vigilia della festa di Liberazione; Festa della Re­pubblica; festeggiamenti in onore di S. Cecilia e, in collaborazione con gli allievi della scuola media Borgo San Giuseppe in Cuneo, il concerto di Natale».


Poi purtroppo c’è stata la brusca interruzione a causa del Covid, avete avuto problemi alla ripresa dell’attività?
«Stiamo ricominciando in questi mesi, non è facile. La banda ha bisogno di essere svecchiata: ci sono musicisti molto bravi ma ormai anche molto anziani. Ci mancano suonatori di alcuni strumenti come la tromba e il sassofono che vorremmo utilizzare di più. Stiamo organizzando incontri di promozione nelle scuole per avvicinare giovani musicisti. I ragazzi mostrano interesse per la nostra attività, abbiamo già quindici nuove iscrizioni. E anche molte nuove richieste di concerti, anche fuori Piemonte, in Liguria».

Lei è anche presidente onorario del circolo ‘L Caprissi di Cuneo, il presidente è Franco Civallero. Come la banda musicale, una bella realtà per la città?
«La banda ha partecipato al pranzo di Natale de ‘L Caprissi, sfilando in via Roma per poi fermarsi in piazza Boves sotto la nostra sede sociale dove tutti i soci erano riuniti. La musica ha allietato il nostro momento conviviale e tutti hanno potuto apprezzare la bravura dei nostri musicisti. Nel 2022 siamo ripartiti anche con le attività del circolo, incontri, attività nel segno dello stare bene e dell’amicizia. Il circolo ha lo scopo di procurare ai soci ed alle loro famiglie un centro di ritrovo per conversazioni, letture, manifestazioni culturali, giochi, svaghi e trattenimenti vari, in un clima di sincera e vera amicizia. Spesso i locali sono concessi in uso a manifestazioni culturali molto importanti come ad esempio “Scrittorincittà” oppure “Arte in Piazza”».

Il circolo ‘L Caprissi ha una lunga storia, quando è stato fondato?
«Nel 1875: era il 10 dicembre, a Cuneo, dieci amici, borghesi, commercianti e professionisti, si riunirono con il “capriccio” di passare qualche giorno in libertà a Nizza. A quell’epoca erano molti i circoli ricreativi, alcuni più stabili altri più estemporanei e, in quel clima, i dieci soci fondatori, con attività nella “Cuni Veja”, diedero vita al Circolo».

Tra i soci ci sono giovani?
«Proprio quest’anno abbiamo avuto quindici nuove adesioni e la maggior parte sono giovani. In totale siamo 164, dalla fondazione ci sono stati 1.178 soci».