Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo ha lanciato quest’anno la campagna social “#ComproSottoCasa perché mi sento a casa” con l’obiettivo di valorizzare il ruolo di aggregatore sociale che le attività commerciali, come negozi, bar, ristoranti, alberghi, svolgono nelle città e nei paesi ed evidenziare il forte legame che esiste tra gli abitanti di un territorio e i suoi negozi.
Un legame che in questa campagna, condivisa con le nove Ascom territoriali (Cuneo, Alba, Bra, Carrù, Ceva, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano), è stato rappresentato visivamente da un grande nastro rosso, quello tipico dei pacchi regalo, che lega la comunità alle attività commerciali, ed enfatizzato da un mood natalizio volto a trasmettere il calore della socialità e il piacere di vivere le vie delle città e dei paesi durante le festività e non solo.
Passato il Natale, è il momento nel quale le attività commerciali, gli esercizi pubblici e di ricettività e ospitalità tracciano un primo bilancio.
Come ha riferito Confcommercio Cuneo, per il commercio alimentare in sede fissa, occorre, prima di ogni commento, definire il contesto economico; un contesto in cui l’inflazione e il rincaro dei prezzi al pubblico – dovuto all’aumento del costo delle materie prime, delle forniture energetiche e dei carburanti – condizionano i consumi.
Il commercio ambulante registra un calo rispetto al periodo del 2021, con percentuali che variano a seconda delle merceologie; le vendite di prodotti alimentari si attestano su valori in linea con l’anno precedente. Si apprezzano i risultati di vendita di carne, in linea con la tradizione.
Per quanto riguarda il settore moda, abbigliamento, calzature e accessori, il periodo prenatalizio ha presentato un trend positivo rispetto alle aspettative dell’autunno.
Un’inversione di tendenza che fa ben sperare, soprattutto per il 2023. Colpisce – prosegue Confcommercio – il desiderio della clientela di investire in acquisti mirati.
Il settore della lettura e delle librerie, che a metà dicembre segnava una contrazione del 6% rispetto all’anno precedente, a ridosso del Natale ha registrato una significativa ripresa. Stesso riscontro per i preziosi nelle gioiellerie e oreficerie, con partenza in ritardo e acquisti natalizi nella norma, nonostante il clima di incertezza, così come per le vendite di fiori e piante, iniziate più tardi del solito. Sono di nuovo tornate le vendite di decorazioni floreali per la tavola e per la casa. Bene il settore arredo casa, regalo, casalinghi, con numeri molto simili all’anno precedente. Da turismo, ristorazione, ospitalità e ricettività, emerge positività. Bene la montagna, con l’arrivo della neve, come anche l’area pedemontana e le città. La ristorazione e, più in generale, il settore della somministrazione (Horeca) hanno ottenuto buoni risultati con le cene aziendali ma anche con convivi di famiglia o di coppie, fino ad arrivare ai pranzi di Natale e San Silvestro. Bene pure il mondo dell’ospitalità che può vantare numeri occupazionali di tutto riguardo. «Sottolineo positivamente lo sforzo – ha commentato Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo – profuso dagli operatori del terziario assieme alle amministrazioni comunali per creare la magia natalizia, nonostante la situazione critica generale; il riscontro da parte dei consumatori è stato positivo, anche se sono forti i contraccolpi legati agli anni della pandemia, alla crisi economica ed energetica, che hanno ridotto il budget a disposizione dei singoli e delle famiglie».
«Abbiamo comunque riscontrato – ha aggiunto Chiapella – una forte voglia di normalità e soprattutto il desiderio di trascorrere con serenità le festività, rispettando la tradizione, anche attraverso il “rito” del regalo». A proposito di riti, il 5 gennaio, è partito quello dei saldi invernali. Anche in provincia di Cuneo. Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, saranno 15,4 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari, a livello nazionale, di 4,7 miliardi di euro.
In Granda, Federmoda e Confcommercio si preparano agli sconti con fiducia. «Guardiamo con ottimismo il bicchiere mezzo pieno, forti del buon andamento dello shopping natalizio di fine anno che ancora una volta ha confermato la scelta di campo della clientela a favore del negozio di vicinato, capace di offrire vantaggi importanti in termini di affidabilità e consulenza», ha osservato Chiapella.