Si è conclusa “Finanziare la cultura: Percorso formativo sulle tecniche di fundraising”, la nuova iniziativa promossa a titolo gratuito da Confindustria Cuneo. Un successo sancito non solo dal numero di adesioni iniziali ma anche e soprattutto dalla costante presenza agli incontri di rappresentanti di organizzazioni culturali, enti non profit e comuni della Granda, con l’obiettivo di sviluppare la sostenibilità delle iniziative culturali del territorio e creare un dialogo con il mondo dell’imprenditoria. L’occasione per creare un tavolo di confronto con diversi interlocutori pubblici e privati sulle sfide della sostenibilità di progetti e iniziative culturali che oggi sono essenziali per garantire un adeguato livello di welfare e partecipazione per la comunità. Dal laboratorio finale in cui mettere in pratica su casi reali e concreti quanto imparato: quindi non solo conoscere cos’è il fundraising ma anche saperlo applicare in modo efficace alla propria organizzazione.
Nella realizzazione di questo percorso sono stati coinvolti come partner Patrimonio Cultura, società benefit specializzata in corporate fundraising e nel settore culturale che affianca con percorsi di consulenza, formazione e accounting enti e istituzioni nell’intero percorso di raccolta fondi, dalla sua ideazione e pianificazione alla sua implementazione, e la Scuola di Fundraising di Roma, che da più di 10 anni, offre formazione, consulenza e ricerca sul fundraising al settore non profit e agli enti pubblici e progetta itinerari formativi e di assistenza al fundraising per Fondazioni e Amministrazioni rivolti ai beneficiari delle loro politiche di sostegno e di sviluppo.
Relatori d’eccezione sono stati Riccardo Tovaglieri, presidente di Patrimonio Cultura, e Massimo Coen Cagli, direttore scientifico della Scuola di Fundraising di Roma: «Un’occasione più unica che rara per costruire partnership innovative, frutto di una scelta lungimirante di Confindustria Cuneo. Siamo entusiasti ed onorati di aver potuto compiere questo percorso. Nella Granda abbiamo trovato un tessuto associativo molto vivo, come tutta Italia con organizzazioni di piccole, piccolissime organizzazioni, ma i numeri di questa provincia sono sopra la media nazionale, ben evidenziati dall’alto grado di partecipazione. Evidente la grande disponibilità a lasciare da parte il ‘vecchio’ modo’ di approcciare le aziende per scoprire nuove frontiere. Abbiamo trovato un ambiente favorevole sul versante delle organizzazioni culturali».