Grande e partecipata la festa del team Go Eleven che ha svelato agli appassionati e non solo, la nuova Ducati V4 pronta a scendere in pista nel campionato Superbike che prenderà il via a fine febbraio con la prima gara in Australia.
Al Palaexpo di Cherasco, davanti ad un parterre di autorità, aziende e tanti amanti delle due ruote, Gianni Ramello, team owner Go Eleven ha svelato, con determinazione e riserbo tutto sabaudo, le aspettative e le ambizioni della squadra piemontese.
«Il 2023 sarà un anno non facile per la nostra scuderia. Si è conclusa a fine novembre la stagione 2022 e non è stato facile reperire, tra pause e festività, i componenti utili alla definizione di questa nuova moto e della seconda. In questo 2023 invertiamo la rotta e torniamo all’origine, quindi partiamo dall’Australia con un calendario che prevede come secondo appuntamento la gara in Indonesia, che in virtù della limitazione dei costi, soprattutto dei voli aerei subito lo scorso anno, per il nostro team rappresenta una significativa boccata d’ossigeno. Lo spostamento diretto tra una gara e l’altra, senza tornare a casa è senza dubbio un aspetto positivo».
Quali le novità legate alla moto tanto ammirata in questa serata?
«Sostanzialmente non abbiamo apportato grandi cambiamenti sul fronte della componentistica. Piuttosto, abbiamo rivisto l’aspetto estetico esteriore: quest’anno montiamo scarichi rialzati, come richiede il regolamento e quindi a seguito di questo nuovo passaggio si è dovuta effettuare una modifica al serbatoio. È stato sostituito anche il forcellone che è stato testato dalla Ducati 2022; cambiano le ali davanti e la carena è diversa. In questo momento la moto è ancora in fase di sviluppo, ma con i tecnici e i meccanici siamo dell’idea che mantenendo la stessa linea possiamo raggiungere buoni risultati».
E poi c’è il pilota, il confermato Philipp Öttl, che proprio l’anno scorso aveva debuttato in Superbike dopo aver corso in Moto3 e Moto2…
«È un ragazzo, un pilota dal grosso e promettente potenziale. Il suo passato in Moto 2, Moto 3 e Supersport lo rendono capace di gestire situazioni differenti, pochi cavalli, sfruttamento limitato dei giri e quindi uno stile di guida di percorrenza… Con la Superbike invece, devi usare tutto un altro sistema, basarti sullo stop and go… Philipp mi è piaciuto molto, non solo per il suo personale approccio con la squadra, ma anche per il suo modo di lavorare nel corso delle gare, dei turni… È un giovane sempre sorridente, felice, chiede poche cose, sempre assolutamente mirate. Dalla comparazione della triometria con i nostri dati con Ducati si evidenzia che ha davvero grande potenziale, talvolta esagera, ci chiede maggiori cavalli, ma ha bisogno di tempo per riuscire a gestirli nel modo più corretto. Dal punto di vista dei risultati è stato molte volte protagonista tra i primi dieci, si è classificato al sesto posto, due volte settimo, e nell’ultima gara a Philip Island ha dimostrato tutto il suo potenziale, anche se a romperci le uova nel paniere è arrivata la pioggia».
Sono passati tanti tanti anni, signor Ramello da quando è nato il team Go Eleven. Possiamo affermare che i sogni, passo passo si stanno avverando?
«Direi di si. Si è realizzato sin dalla prima vittoria di una gara. Ci sono team indipendenti che non hanno mai vinto una gara, l’ultimo che è riuscito nell’impresa è stato nel 2011 e noi ci siamo riusciti dopo 9 anni. Certo, una sola vittoria non basta. Il sogno oggi rimane riuscire ad avere due moto, ma la difficoltà rimane trovare i soldi. Da solo per me è impossibile, farei passi avventati e sbagliati. In questo mondo i risultati non garantiscono benefit di grande rilievo e quindi devi andare avanti da solo, con le sole personali forze. Servono allora tanti sponsor, e la voglia di autofinanziarci come facciamo noi con Dea. Nel tempo abbiamo fatto tanti investimenti e adesso abbiamo in progetto la nuova hospitality. Oggi, ne siamo consapevoli, serve abbinare immagine e risultati e questo ci spinge a guardare oltre, per continuare a crescere e migliorarci. Sen-za mai perdere di vista però le necessità del pilota e la qualità performante della moto che deve essere sempre il fiore all’occhiello del nostro team».
Soddisfazione per la nuova stagione anche nelle parole del pilota Philipp Öttl: «L’obiettivo per me sarà quello di fare il Best Indipendent e dunque lavorerò molto per ottenere questo risultato anche se sono consapevole che la lotta sarà dura, ma mi trovo bene con il team e dunque ce la metterò tutta! Mi piace molto la nuova moto e non vedo l’ora di scendere in pista per provarla. Con il team Go Eleven mi sento in famiglia, e non vedo l’ora di cominciare perché sono convinto che insieme raccoglieremo tante soddisfazioni».