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Ztl e area pedonale salto di qualità nel rione piazza

L’assessore Francesca Botto: «Ora più dialogo con l’Atl». Mattia Germone, dell’associazione “La Funicolare”: «Turismo e vivibilità per Mondovì»

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Il nuovo anno porta a Piazza Ztl e area pedonale (Apu). Non più sperimentazione, ma una realtà continuativa a conclusione di un lungo percorso nato negli scorsi mesi con la volontà di dare un assetto definitivo alla viabilità del rione storico di Mondovì, valorizzando la vocazione turistica e la bellezza di piazza Maggiore, salotto aulico della città. Tecnica­mente la piazza sarà chiusa da fioriere mobili dotate di barriere automatiche che si apriranno e chiuderanno negli orari di attivazione dell’area pedonale (dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 24, il sabato e i festivi dalle 13 alle 24). La Ztl sarà permanente nelle vie Gallo, Vitozzi e Pozzo mentre seguirà le fasce orarie già previste per la chiusura di piazza Maggiore nelle vie Carassone delle Scuole e Grassi di Santa Cristina. Tre display collocati nella piazza stessa, in via Vico e in via delle Scuole indicheranno quando Ztl e area pedonale sono attive o meno. Concretamente il nuovo assetto si trasforma in opportunità di sviluppo che mette al centro la vita e la quotidianità del rione. «Viviamo in un bellissimo centro storico, invidiato da tutta Italia – illustra Mattia Germone, presidente dell’associazione La Funico­lare -. La pedonalizzazione è un passo importante, ora è necessario immaginare interventi che ne aumentino la fruibilità in termini di servizi turistici e per la popolazione. Il nostro rione ha due sfaccettature: estiva e turistica, invernale e scolastica con oltre duemila studenti che gravitano intorno agli istituti superiori. Nel tempo sono però andati via il Tribunale, l’Ospedale e la Guardia di Finanza (spostati nell’ottica di riorganizzazione degli enti su­periori, ndr) che ne garantivano la quotidianità».

Cosa servirebbe ora? «Nella progettazione della Ztl c’è stato dialogo con l’Ammi­nistrazione e sono state accolte le istanze dei residenti. Ora bisogna lavorare su un progetto, sulla quotidianità. Spostare anche solo un ufficio comunale, penso per esempio all’ufficio tributi, potrebbe generare un indotto utile a far gravitare nuovamente l’utenza a Piazza. Bisogna incentivare il turismo, ma anche la fruibilità. Penso al progetto di riqualificazione delle facciate dei palazzi storici avviato grazie al Superbonsus 110. Ben vengano i cantieri, che stimolano una “clientela business” che viene qui a lavorare».

Sul tema “riqualificazione” ha idee innovative: «Con la riqualificazione molti ex negozi che da via Vico vanno verso il Museo della Stampa, si stanno trasformando in autorimesse: perché invece non trasformarle in atelier sul modello di Palermo? L’associazione si prende carico dei locali sfitti, l’amministrazione delle utenze. Il progetto permette di ospitare artisti da tutta Europa dando agli artisti la possibilità di essere conosciuti. In cambio metteranno a disposizione un’opera da donare al Comune che potrà venderla, esporla, metterla all’asta. Dopo 6 mesi di prova, il progetto si può estendere a prezzo calmierato: una sorta di “residenze d’artista”».

E per il commercio? «Incen­tivare ad aprire anche di sera o la domenica, come per il Raduno Aerostatico dell’Epifa­nia. Nei giorni delle mongolfiere più di duemila persone sono arrivate a Breo (il centro storico basso, ndr) con le navette per poi salire a Piazza. Siamo noi i primi a dover comprendere il contesto in cui apriamo la nostra attività. E fare squadra per remare tutti nella stessa direzione. I negozi sono un presidio importantissimo per il territorio».
Di fatto, la Ztl ha portato vantaggi? «D’estate certamente: passare la serata in una piazza meravigliosa con la possibilità per le famiglie di far giocare i bambini in sicurezza è splendido: la piazza cambia volto. D’inverno è più difficile perché si organizzano un numero inferiore di eventi e/o non siamo ancora attrezzati, per esempio, con dehor riscaldati. L’altro punto fondamentale è non creare confusione con gli orari: trovare una soluzione definitiva è un vantaggio. Bisogna avere il coraggio di provarci, sperimentare e poi si valuta».

Auspicata la sinergia tra Amministrazione, commercio e realtà museali, anche in un’ottica di agevole fruizione del patrimonio culturale di Piazza. Tema sul quale l’assessore alla cultura e turismo Francesca Botto è già al lavoro. «Intendiamo avviare un’interlocuzione più serrata con l’Atl, che attualmente gestisce l’Uffi­cio turistico, per comprendere le esigenze rappresentate dai turisti, i periodi e le fasce orarie di maggior affluenza così da adeguare il servizio e se, del caso, modificare l’attuale assetto. Nel periodo natalizio l’amministrazione ha omaggiato quattro diversi percorsi turistici per conoscere meglio la città chiamati “Mondovì città della stampa”, “Mondovì città della ceramica”, “Mondovì città del tempo” e “Mondovì città degli studi” e considerata l’ottima partecipazione, prevalentemente di turisti ma non sono mancati anche i cittadini monregalesi, stiamo riflettendo se riproporre pacchetti più o meno similari anche in diversi periodi dell’anno così da accompagnare i turisti alla scoperta della città».

Verranno anche istituiti percorsi per le visite in autonomia con, per esempio, una cartellonistica specifica e smart per agevolare la fruizione dei monumenti? «È nostra intenzione predisporre una nuova cartellonistica turistica conforme a quella esistente così da attirare l’attenzione del turista sui palazzi storici di recente ristrutturati, ad esempio, o piuttosto indicare nuove esperienze di visita che saranno usufruibili a breve. E confermo che cureremo l’installazione di totem digitali a fini turistici, ma anche di promozione di quelli con gli eventi e/o le manifestazioni in programma».

Articolo a cura Erika Nicchiosini