Da questa sera stop ai rifornimenti anche in Granda

0
1

Partirà dalle 19 di martedì 24 gennaio alle 19 di giovedì 26 gennaio lo sciopero sulla rete della viabilità ordinaria e dalle 22 di martedì 24 gennaio alle 22 di giovedì 26 gennaio sulla rete autostradale, proclamato da tutte le sigle sindacali della categoria.

«Chiediamo che domani il Governo faccia effettuare controlli a tappeto dalle forze dell’ordine, polizia stradale, carabinieri e guardia di finanza, per accertare il rispetto della regolamentazione sugli scioperi e che, quindi, nella rete autostradale i distributori rimangano aperti almeno ogni 100 chilometri e nella rete ordinaria in numero non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

I prezzi dei carburanti stanno registrando rialzi su tutta la rete, una circostanza che potrebbe rappresentare l’ennesima speculazione a danno degli automobilisti. Lo denuncia oggi il Codacons, che contro la serrata dei distributori ha presentato un esposto in Procura per interruzione di pubblico servizio.
«I rincari dei listini alla pompa delle ultime ore rischiano di arrecare un danno economico ingente ai cittadini», spiega il presidente Carlo Rienzi. «A fronte di uno stato di necessità rappresentato dall’esigenza degli automobilisti di fare il pieno di carburante per non ritrovarsi a secco nei due giorni di sciopero, gli stessi sono costretti a subire prezzi in rialzo su tutta la rete, una situazione che ancora una volta conferma tutti i nostri dubbi e le nostre denunce circa le anomalie nella formazione dei listini alla pompa».

«I gestori hanno già visto accolte le proprie richieste, con il Governo che ha modificato il decreto trasparenza rendendolo compatibile con le esigenze dei benzinai, circostanza che già di per se fa venire meno le ragioni della protesta», spiega il presidente Furio Truzzi. «Ad alimentare il sospetto che dietro la serrata dei distributori ci siano le compagnie petrolifere, è anche il fatto che migliaia di pompe presenti in Italia sono di proprietà delle società petrolifere, con i vari marchi che impongono il prezzo al pubblico lasciando un margine ridottissimo ai benzinai».

Assoutenti segnala poi come molti benzinai hanno deciso di non aderire alla protesta, come quelli autonomi aderenti alle sigle Angac e Asnali, che contestano fortemente le pressioni per limitare la trasparenza sui prezzi.
«E intanto si assiste all’ennesima speculazione a danno dei cittadini: in concomitanza con l’avvio dello sciopero, i prezzi di benzina e gasolio stanno registrando rialzi in tutta Italia, approfittando dell’esigenza degli automobilisti di fare il pieno per non ritrovarsi a secco nei due giorni di protesta. Una situazione che dimostra ancora una volta come sia necessario intervenire sul fronte della trasparenza e della formazione dei prezzi dal pozzo alla pompa, e anche per questo stiamo studiando le contro-misure da intraprendere contro benzinai e compagnie petrolifere disonesti, con una evasione denunciata di circa 14 miliardi di euro annui», conclude Truzzi.