Riceviamo e pubblichiamo
“Oggi l’Aula di Palazzo Lascaris – dichiara il Consigliere regionale Diego Sarno – ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Disposizioni relative all’attività di tatuaggio e piercing”, presentata dalla Consigliera Disabato. E’ un grande risultato al quale abbiamo convintamente contribuito e che abbiamo sottoscritto per almeno tre ragioni. In primo luogo, questa legge introduce importanti novità riguardanti la formazione necessaria per poter esercitare le attività di tatuaggio e piercing: l’attestato rilasciato sarà non soltanto una garanzia per chi vorrà usufruire di tali servizi, ma anche l’occasione per ridare dignità e autorevolezza a una professione ancora troppo spesso additata come “di serie B”, nonostante la qualità artistica e l’esperienza necessaria per operare nel settore.”
“In secondo luogo – prosegue il Consigliere Sarno – si tratta di riaffermare un principio di legalità: questa legge, introducendo norme e sanzioni che regolamentano un settore finora lasciato a briglia sciolta, permette una maggiore tutela verso i consumatori, ma rappresenta anche un chiaro segnale per quella maggioranza di tatuatori che, guidata da buon senso e volontà di tutelare i propri clienti, ha sempre garantito alti standard professionali e tecnico-sanitari, restituendo loro dignità a partire dall’allontanamento di quanti agivano fuori dalle regole”.
“Infine – continua il Consigliere dem – introduce il tema del tatuaggio medico: garantire la gratuità per interventi di questo tipo, pensati per favorire la guarigione fisica e psicologica a seguito di interventi come quelli di rimozione di tumori al seno, è una questione di allargamento e tutela della sanità pubblica, qualcosa che evidentemente salutiamo con favore.”
“Siamo dunque grati – conclude Sarno – alla Consigliera del Movimento 5 stelle, Sarah Disabato non solo per avere provveduto alla stesura di una legge che tutela tanto i fruitori del servizio quanto gli erogatori, ma anche per avere ribadito un principio, quello del valore della sanità pubblica, che speriamo guidi questa maggioranza anche nel prossimo anno e mezzo, dopo 3 anni e mezzo passati ad avversarlo in favore della sanità privata. Non nutriamo tuttavia false aspettative: le destre hanno dimostrato nei fatti e anche nelle scelte lessicali a commento di questa legge, di non vedere quello alla salute come un diritto, quanto a volte come un dono calato dall’alto e che, come tale, non dev’essere necessariamente garantito.”