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La solidarietà della città per il popolo ucraino “Razom” sostiene la ricostruzione di una scuola

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L’Amministrazione Comunale di Alba ha accolto in Municipio il consigliere Iryna Yarmolenko della città ucraina di Bucha, alle porte di Kiev, teatro di un imponente massacro di civili e liberata a inizio dell’aprile scorso, in visita nella capitale delle Langhe su invito del Comitato Razom. Razom è un comitato di beneficenza nato ad Alba nell’aprile 2022 dal desiderio di un gruppo di giovani di impegnarsi concretamente per la ricostruzione di una città ucraina. Razom, dalla parola ucraina che significa “insieme”, intende unire cittadini, imprenditori, organizzazioni e istituzioni del territorio albese per dare aiuto alla popolazione ucraina. A fine aprile, il Comitato si è messo in contatto con Iryna Yar­mo­lenko, consigliere di Bucha rifugiata in Francia, per individuare con l’Ammi­ni­stra­zione uno specifico progetto di ricostruzione. Il sindaco di Bucha, Anatolii Fedoruk, ha inviato una lettera alla Città di Alba e al Comitato Razom in cui descriveva la devastazione portata dalla guerra e chiedeva assistenza per la ricostruzione di una scuola materna bombardata e distrutta il 16 marzo 2022. Per questa ragione il Comitato ha lanciato una raccolta fondi, patrocinata dal Comune e dalla Diocesi di Alba, con il vescovo, mons. Marco Brunetti presente all’incontro in Comune. Come raccontato nella lettera del sindaco ucraino, a Bucha, durante l’occupazione, sono stati completamente distrutti un istituto prescolare e 138 edifici residenziali, mentre sono stati parzialmente danneggiati 10 istituti medici, 16 istituti di istruzione secondaria, 11 istituti prescolari, 2 istituzioni culturali e 3 istituzioni sportive. Le infrastrutture sociali della città sono state distrutte: le torri di comunicazione mobile sono state devastate, i principali gasdotti, le reti elettriche, gli impianti per l’approvvigionamento termico e idrico, la rete fognaria e i cavi di comunicazione Internet sono stati danneggiati, i veicoli comunali e gli autobus sociali sono stati bruciati. Al 31 marzo 2022, degli oltre 55mila residenti della città ne rimanevano solo 3.700. 500 i morti. L’assessore al Turismo del Comune di Alba, Emanuele Bolla, e il presidente del Consiglio Comunale, Domenico Boeri, hanno detto: «Alba sa cosa vuol dire essere teatro di guerra e resistere, ma soprattutto conosce il valore della pace ed è quello che vorremmo condividere con Bucha. Alba è vicina alla comunità ucraina in questo momento di guerra e sarà con lei quando tornerà la pace e potrà essere di nuovo libera».
Iryna Yarmolenko, consigliere comunale di Bucha: «Sono dovuta andare via dal mio Paese con la mia famiglia e oggi mi sento un’esule. L’unico mio desiderio e dei miei concittadini è quello di poter ricostruire e tornare nella nostra città e alla normalità. Non dobbiamo abituarci alla guerra. Oggi non abbiamo solo bisogno di fondi, ma anche di professionisti e tecnici per poter ripartire. Ringrazio Alba e tutti coloro che ci stanno sostenendo nella ricostruzione».
«Il Comitato Razom – spiega il presidente Edoardo Bosio – ha deciso di aiutare Bucha per due motivi. Innanzitutto, prima della guerra era una prospera città molto simile ad Alba e, in secondo luogo, quello che è successo a Bucha, il massacro di civili e i crimini di guerra commessi, ricorda i tragici eccidi che avvennero tra le nostre colline nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Ringraziamo tutti coloro che hanno già aderito alla nostra iniziativa e ci appelliamo a cittadini, imprese e associazioni perché sostengano la causa. Fino a oggi abbiamo raccolto 11mila euro, ma l’obiettivo è raccoglierne 31.413, un euro per ciascun abitante».