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«L’impresa deve raccontarsi per generare business»

Gabriele Zanon:«Con Alambicco tour il viaggio nella formazione continua con ospiti di successo»

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Nuovo anno e continue e stimolanti iniziative per l’edizione 2023 dell’Alambicco Tour che prevede sei tappe: un viaggio incentrato sul miglioramento personale e sull’importanza delle soft skills. I docenti, tra i professionisti eccellenti nel loro settore, anche in questo anno sono pronti ad ispirare manager, imprenditori e imprenditrici con le loro esperienze.
Proprio come è capitato nel corso della prima tappa del tour partita da Torino presso l’Officina della Scrittura in casa Aurora. Ad accogliere i partecipanti, oltre a Gabriele Zanon, rettore di Alambicco Academy e Be4 Innovation, anche Cesare Ve­rona, presidente e amministratore delegato di Aurora.
«Questo primo evento del 2023», ha sottolineato Verona, «organizzato da Alambicco nella nostra Officina della Scrittura Aurora ci inorgoglisce ed accresce il partner di aziende che ci hanno fatto visita e scoperto i segreti del nostro museo. Io rappresento la quarta generazione di una famiglia che è legata al segno. Ho sempre pensato che la penna fosse un oggetto di cultura, di racconto, un oggetto che parla di te stesso, trasmettendo lentezza e riappropriazione della propria personalità. La tecnologia oggi è utile e serve anche per produrre le penne stilografiche Aurora, ma vogliamo continuare a costruire con testa e mani oggetti belli e ben fatti, che sono un valore del Made in Italy».
Tante le sensazioni nel corso della mattinata a partire dal premio consegnato a Franco Morisiasco che ha raccontato le emozioni e il desiderio di ripartenza di un imprenditore agricolo dopo il tragico incendio che ha colpito la sua azienda, di prodotti di bufala, a Caraglio.

«Federico Buffa ci ha insegnato il valore dellacomunicazione, delle storie, anche quelle imprenditoriali»

Ospite d’eccezione con uno speach che ha appassionato gli oltre 100 partecipanti, Federico Buffa, giornalista e telecronista sportivo italiano che, nel corso del suo inusuale racconto, ha sottolineato i temi legati alla “rinascita dell’eroe”.
Il “giornalista-scrittore”, impegnato anche come attore, ha condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato, come ha rimarcato an­che Aldo Grasso, di “essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni” in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo. Definizione consona alla luce dei piacevoli e personali racconti condivisi con il parterre degli imprenditori presenti alla giornata formativa. Tanti i ricordi sollecitati da Gabriele Zanon, attraverso immagini e oggetti, via via riproposti al giornalista.

«Ricordo ancora la faccia di mio padre quando non riuscii a superare l’ingresso al college americano venendo definito “inadatto”. Sono rimaste indelebili le sue parole per offerdermi nell’intimo: “la vedi la tua gatta Mirandinia? (il centravanti del Brasile del Mondiale ’74, ndr). Lei gira, si muove… tu stai sempre fermo, sei continuamente qua, non crei nulla, non combini niente…”. Così mi regalò come premio per la maturità un soggiorno alla Uni­versity California Los An­geles, conosciuta come Ucla… Essen­do io un baskettaro per me questo premio è stata una sorta di Walhalla. Il liceo dove ho studiato è attiguo alla Basilica di Sant’Ambrogio che è una magnifica basilica romanica milanese. Arrivato a Ucla il cui simbolo è un orso bruno, mi voltai e notai che sulla facciata c’era Sant’Am­brogio. Chiesi indicazioni e mi venne spiegato che il Magnifico Rettore fece un viaggio, un gran tour in Europa e a Milano è rimasto impressionato da questa struttura che fece rifare a Los Angeles. In quell’Università mi accorsi che il mondo che avevo lasciato non era reperibile nel mondo che stavo vedendo… Non c’era una cosa in comune: era una dimensione eccessiva, ultronica, senza punti di riferimento. Io arrivavo da una Milano politicizzata, dove le ragazze avevano gonnelloni e zoccoli Olandesi, mentre qui le giovani studentesse camminavano in shorts e pattini… Io in questo ambiente ero un “ectoplasma”… iscritto al corso di so­ciologia ed ho avuto un solo momento brillante: quando il professore fece un riferimento a Cicerone…».

Nel corso della mattinata il racconto non si è mai esaurito, evidenziando una passione per lo sport (basket, tennis, ma anche pugilato) che piano piano è diventata mestiere. Una narrazione che, come si sa, è utile anche alle aziende «per raccontarsi e non presentarsi. Anche le più giovani hanno storie da raccontare, aneddoti curiosi che le rendono particolari. Ogni azienda poi, ha la sua etica e una particolare ossessione che va sempre tenuta in considerazione per una comunicazione efficace. A volte può sembrare un dettaglio irrilevante o bizzarro, ma spesso è proprio grazie a queste piccole cose che l’azienda raggiunge il successo».

«Questo incontro con Fe­derico Buffa», ha ribadito Gabriele Zanon, promotore degli appuntamenti formativi di Alambicco Academy, «ci ha consentito di approfondire i temi caldi delle competenze su cui oggi le aziende (e non solo) puntano per creare nuovi orizzonti lavorativi: esprimere efficacemente e incisivamente storie e interventi per sollecitare la condivisione e l’engagement dei propri interlocutori; raccontare e coinvolgere le persone sviluppando una narrazione memorabile e coerente; accrescere le proprie capacità di comunicazione attraverso metodi e strumenti strutturati ed efficaci ed acquisire metodo e spunti per raccontare la propria impresa e generare business. E i nostri approfondimenti continueranno con altri momenti. In programma ci sono infatti nei prossimi mesi a Torino presso la Mole Anto­neliana l’incontro con l’economista Tito Boeri che tratteggerà “come l’Italia può ripartire”; al Planetario di Torino con l’astronauta Paolo Nespoli. Poi alla Nuvola della Lavazza con Oscar Farinetti, mentre Jack Cambria, ex comandante della squadra di negoziazione ostaggi della Polizia di New York relazionerà sull’arte del compromesso. Il focus di Alam­bicco Academy rimane la formazione pur mantenendo anche un forte impegno nel campo della solidarietà, come testimonia la sposorizzazione dell’atleta paralimpico Andrea Lanfri che ha scalato l’Everest. Abbiamo poi donato 500 panettoni all’associazione Assisi Pax International, presieduta da Gerardo Navazio, che li ha consegnati ai poveri. Infine Padre Gian Maria Polidoro che è stato ospite al nostro Alambicco Talks ad Asti, vendendo i panettoni ­da­­­vanti alla sua sede con un curioso cartello che recitava: “chi vuole prenda un panettone; chi non vuole non prenda nulla; chi lo vuole e desidera fare un’offerta telefoni al seguente numero…” ha raccolto ben 72mila euro devoluti tutti ai bisognosi. Infine, nel mese di marzo saremo protagonisti a Milano al “Gentleman Awards” nel corso del quale premieremo 10 uomini che si sono contraddistinti per etica e rispetto verso le donne».