Ghisolfi e la lezione di Sforza Fogliani

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Il Banchiere internazionale e scrittore fossanese, venerdì a Piacenza, ha preso parte come relatore alla commemorazione dell’amico e collega scomparso un mese e mezzo fa, ricordando una serie di massime, episodi e aneddoti: “Abbiamo insieme condiviso le battaglie a favore dell’educazione e della divulgazione finanziaria, in un momento storico in cui pochi ancora erano convinti della sua necessità”.

Una persona saggia, con il grande dono dell’ironia garbata, abbinata alla precisione nelle analisi giuridico-sociali e alla capacità di comunicare al pubblico la propria straordinaria cultura.
Un eccellente innovatore, nelle modalità di fare giornalismo così come nello svolgimento del ruolo di amministratore locale e di presidente di Banca.

Sono questi i tratti distintivi e ora l’eredità morale di Corrado Sforza Fogliani, l’Avvocato di Piacenza, che a un mese e mezzo dalla sua scomparsa, in un clima di commozione tuttora perdurante non solo nel contesto cittadino, è stato ricordato dai suoi più cari amici e collaboratori nella città natale alla quale ha dedicato vita, impegno e un numero infinito di attività e iniziative in tutti i campi dell’economia, della socialità e della promozione del patrimonio storico come pilastro inseparabile dalla visione futura.

L’occasione è coincisa con la vigilia dell’inaugurazione dei due giorni di riedizione del festival della cultura della libertà, evento che ogni anno aveva in Sforza Fogliani l’ispiratore e il motore dei molti dibattiti, spunti e proposte al servizio del territorio con una proiezione sempre nazionale. Anche il programma di quest’anno porta la sua impronta e la dedizione che ha messo in campo fino agli ultimi giorni della propria esistenza, circondato dall’affetto incrollabile dell’amata famiglia e degli amici, colleghi e concittadini.

In un gremito Palazzo Galli, che egli volle come Palabancaeventi per creare un luogo di dialogo continuo con le persone e con la comunità, la memoria di Corrado Sforza Fogliani è stata ripercorsa nei dialoghi e negli interventi della conferenza che ha scandito i vari e principali settori del suo immenso lavoro: dalla Banca alla missione forense e politico istituzionale, dalla carta stampata alla tutela del diritto di proprietà come fondamento di ogni libertà individuale e vera politica di emancipazione sociale delle persone.
Un autentico combattente einaudiano, come ha ricordato il Professor Carlo Lottieri, inaugurando e coordinando il convegno alla quale hanno preso parte, per ciascuno dei settori tematici toccati, il Banchiere Beppe Ghisolfi, l’Avvocato Antonino Coppolino, l’Economista Pierluigi Magnaschi e il Presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.

“Fa un certo effetto tornare qui a Piacenza e non rivedere più Corrado Sforza Fogliani, che continua a essere però un riferimento saldo e fortemente attuale per ognuno di noi – ha ricordato in premessa Ghisolfi – Gli episodi più significativi della sua vita e del suo lavoro fanno parte del capitolo in cui è racchiusa la sua biografia che spicca per intensità in uno dei sette libri che ho scritto, i Banchieri pubblicati nel 2018. Egli mi raccontò l’episodio che da giovane, a seguito di una garanzia prestata a favore di un amico, lo aveva condotto a diventare prima socio, poi amministratore e infine Presidente, a soli 40 anni di età, della Banca di Piacenza, facendo di tale istituto di credito una istituzione finanziaria di progresso economico e culturale della città e di una vasta area geografica e un modello su base nazionale. Nel Palazzo dove adesso siamo riuniti, Corrado mi invitava sempre, per la presentazione dei miei scritti e per le molte iniziative che promuoveva nel campo dell’educazione finanziaria, disciplina di cui egli aveva colto fin dall’inizio il valore strategico sia per il cittadino, risparmiatore e investitore, sia per gli stessi istituti bancari, ciò che ha reso me e lui alleati oltre che grandi amici. Se adesso tale materia è divenuta patrimonio del dibattito italiano, il merito passa anche da Piacenza e da quanto lui ha fatto come Banchiere popolare, come vicepresidente di ABI e come presidente di AssoPopolari. Dalle nostre attività ha tratto origine lo spunto che ha portato Antonio Patuelli, vertice dell’associazione bancaria italiana, a sostenere la nascita di una fondazione espressamente indirizzata all’educazione finanziaria e affidata alla direzione dell’ottima Giovanna Boggio Robutti”.

In parallelo all’educazione finanziaria, e non separabile da essa, è il ruolo svolto a difesa del radicamento geografico dell’attività di raccolta, amministrazione e impiego del risparmio. “Corrado – ha proseguito il Professor Ghisolfi – comprese fin dall’inizio i rischi di una venuta meno degli istituti di territorio e del loro assorbimento in grandi gruppi talvolta a controllo estero, a causa di legislazioni che mettevano a rischio l’autonomia anche di quelle banche con indicatori perfettamente sani e in regola. Altri Paesi hanno compiuto scelte diverse da quanto deliberato in Italia, tanto che per esempio gli Stati Uniti d’America si caratterizzano per la capillarità della propria rete bancaria affidata a una pluralità di enti creditizi, mentre da noi le Popolari sono state rese scalabili con la trasformazione in società per azioni e le casse di risparmio, in precedenza almeno una per ogni provincia, sono state ridotte a cinque su tutto il territorio nazionale”. Questo, come venne evidenziato a più riprese da Sforza Fogliani nella sua produzione manualistica e saggistica, ha comportato l’altra inevitabile conseguenza che molte risorse tendono a essere investite in titoli e non più in economia reale delle famiglie e delle imprese. Eppure, nonostante una legislazione non favorevole al radicamento, proprio nei mesi bui della prima e della seconda ondata pandemica da coronavirus, il settore bancario ha compiuto uno sforzo eccezionale a favore della coesione sociale e del mantenimento in vita del tessuto produttivo diffuso.

Ghisolfi, ripercorrendo alcuni passaggi salienti della biografia di Sforza Fogliani, ha riepilogato le virtù che il Banchiere deve possedere: dirittura morale, riservatezza e generosità consapevole. Poiché l’educazione finanziaria riguarda tutti, anche e non di meno i vertici bancari.

Il contributo di Sforza Fogliani riveste una costante attualità di prospettive in tutti i settori del suo storico impegno: dall’attività giornalistica, che egli interpretava come rispettosa dei territori anche più piccoli e formativa nei confronti dell’opinione pubblica, alla professione forense, svolta come servizio per una giustizia giusta, garantista e non burocraticamente lenta; fino alla tutela della proprietà immobiliare, aspetto inscindibile dall’attività bancaria chiamata, in un contesto legislativo non di rado penalizzante, a portare avanti la propria opera di incentivo all’acquisto e di presa in garanzia per il finanziamento di famiglie e aziende.

“Corrado Sforza Fogliani – ha ribadito in conclusione il Professor Carlo Lottieri – metteva in guardia contro il rischio che alla pandemia sanitaria seguisse una pandemia di tipo statalista, destinata come tale non a migliorare i servizi pubblici ma a peggiorare il tasso di burocratizzazione dello Stato e del Paese che, come purtroppo dimostrato dalla crisi della sanità, va a discapito e spese proprio della persona e del cittadino più vulnerabile”.