Il Comune di Saluzzo a Roma per il progetto “Incas”

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Il Comune di Saluzzo con il sindaco Mauro Calderoni, il responsabile dell’Ufficio di staff Emilio
Sidoli e la funzionaria Silvia Arnaudo, ha partecipato a Roma, martedì 24 gennaio, all’incontro del progetto «Incas» sul contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Insieme alla delegazione saluzzese, si sono ritrovati nella sede Anci della Capitale i rappresentanti di Comuni da tutt’Italia, accomunati dalla presenza di insediamenti formali e informali dei cittadini di origine straniera impiegati in ambito agricolo: da Albenga, Castel Volturno, Corigliano-Rossano, Lavello, Porto Recanati, Rovigo e San Severo.

Il Comune di Saluzzo ha aggiornato i colleghi sulla rete delle “accoglienze diffuse” all’interno del
protocollo di intesa promosso e coordinato dalla Prefettura di Cuneo, di cui fanno parte 8 Comuni della zona (Busca, Cuneo, Tarantasca, Manta, Verzuolo, Costigliole, Savigliano, Lagnasco, Scarnafigi), a fronte degli oltre 40 nel distretto frutticolo saluzzese.

«Da anni lavoriamo in prima linea e insieme ai Comuni delle Terre del Monviso – dice Calderoni –
per coniugare la dignità dei braccianti con la legalità e con il decoro. Da anni siamo al centro di
azioni politiche condivise per far crescere questo territorio e le azioni che stiamo progettando con “Incas” proseguono su questa traccia».

Ha diretto i lavori il delegato dell’Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni:
«Ringrazio i Comuni che sono intervenuti per fare il punto sul progetto Incas a sei mesi dal suo
avvio. Un progetto importante frutto di un lavoro condiviso che ha permesso di fare una mappatura degli insediamenti formali e informali dei cittadini stranieri impiegati in ambito agricolo mai esistita prima in questo Paese. Dobbiamo costruire un perimetro condiviso con regole del gioco chiare. Il Pnrr prevede risorse specifiche, si tratta ora di investire e procedere insieme. Ma devono essere i sindaci, che conoscono il territorio, a dire quali sono le priorità e le questioni su cui é necessario spendere le risorse. Insieme a voi – ha concluso Biffoni- vorremmo capire le necessità specifiche di ogni territorio perché il progetto sia adattabile anche ad altri contesti locali. Non vogliamo standardizzare un modello di azione ma vogliamo costruire un metodo che valorizzi le specificità territoriali e renda ciascun territorio artefice e attore protagonista di una community di enti locali. Ringrazio infine il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha avuto visione e lungimiranza su questo progetto che affronta una tematica così importante restituendo centralità ai territori».

Intanto, giovedì 26 gennaio, si è svolto nei locali del “Quartiere” a Saluzzo il primo tavolo plenario di confronto nel percorso di «Incas» che ha coinvolto decine di Amministratori locali del distretto della frutta alle pendici del Monviso, operatori sociali, enti del Terzo settore, Caritas, per analizzare le criticità e i punti di forza del territorio nell’ambito dei coinvolgimento dei lavoratori stagionali con origini straniere.

Il lavori sono stati coordinati da Federico Tsucalas, delegato di “Cittalia”, ente strumentale di Anci, che coordina il progetto «Incas» a livello nazionale.