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Cresce l’attenzione dei consumatori alla sostenibilità nel piatto

GDO è il canale di vendita principale, crescono le vendite nei mercati contadini

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Foto di Silvia da Pixabay

Con quasi 9 famiglie cuneesi su 10 (89%) che hanno acquistato almeno una volta prodotti biologici nell’ultimo anno, frutta e verdura bio entrano nel paniere dell’ISTAT a conferma di una sempre maggiore attenzione da parte dei consumatori verso la sostenibilità nel piatto. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Cuneo su dati Nielsen diffusa in occasione dell’aggiornamento da parte dell’ISTAT dell’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo nel 2023.

La lista di ortofrutta bio “new entry” comprende mele, pere, pesche, kiwi, limoni, arance, mandarini, banane, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle.

Il valore degli acquisti di prodotti biologici nel nostro Paese – rileva Coldiretti – ha raggiunto la cifra di oltre 3,9 miliardi di euro, con la grande distribuzione (GDO) a rappresentare il canale di vendita principale anche se a registrare il maggior incremento delle vendite (+5%) sono i mercati contadini. A spingere il fenomeno bio è la leadership dell’Italia a livello europeo con il 17% della superficie coltivata a bio contro una media UE del 9%. Nello spazio di dieci anni la superficie coltivata a bio è praticamente raddoppiata (+99%) salendo alla cifra record di quasi 2,2 milioni di ettari, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea, e arrivando molto vicino agli obiettivi previsti dalla strategia UE per il cibo “Farm to Fork”, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030.

La Granda – spiega Coldiretti Cuneo – è la Provincia piemontese con il maggior numero di aziende agricole bio, oltre 1.000, pari al 46% del totale regionale, e oltre 17.000 ettari coltivati con metodo biologico; le produzioni riguardano soprattutto il vino, molto richiesto a livello internazionale, l’ortofrutta, i cereali, i foraggi e i prodotti dell’apicoltura e dell’allevamento.

“L’agricoltura biologica rappresenta un metodo produttivo di importanza strategica per la transizione ecologica del nostro territorio” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada nel ricordare che “i primati del biologico italiano contribuiscono a rendere la nostra agricoltura la più green d’Europa”.

“La crescita esponenziale del bio – evidenzia Renato Suria, Presidente dell’Associazione Produttori Biologici Terramica – è spinto dalla domanda crescente del mercato ma, nell’ultimo anno, anche dalla crisi energetica perché il metodo biologico consente di tagliare di un terzo i consumi energetici grazie all’utilizzo di tecniche meno intensive, alle filiere corte e alla rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas”.

Si va dall’uso di sostanze naturali – spiega Coldiretti Cuneo – per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti.