A pochi giorni dalla “Giornata della Memoria” siamo impegnati, anche in questa data, contro la violenza bellica sui civili. Commemoriamo la “Giornata del Ricordo”, istituita con la legge n. 92 del 2004, al fine di consegnare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle “foibe” (fosse).
Il 10 febbraio 1947 fu firmato il Trattato di Parigi fra l’Italia e le potenze alleate che impose all’Italia la rinuncia alle terre adriatiche. Fu così che le terre di confine si trovarono nel mezzo di uno scontro fortissimo: da una parte gli italiani ancora sotto il giogo della violenta dittatura fascista, dall’altra i combattenti del comunista Tito che puntavano ad una “pulizia etnica”. Furono perseguitati e uccisi oltre 5mila italiani ed esiliate 350mila persone considerate “nemiche del popolo”, oppositori all’annessione.
Ricordare è un dovere. Il 10 febbraio non è soltanto una commemorazione del passato, ma uno stimolo per lo sviluppo di un sentimento civile energico ed impegnato contro le dittature e gli estremismi del libero arbitrio. Ancora oggi l’Onu denuncia continuamente nuovi episodi di esecuzioni e torture in molti paesi del mondo.
Dobbiamo impegnarci per il rispetto dei diritti umani, celebrati lo scorso 10 dicembre nella Giornata Mondiale ad essi proprio dedicata. Trasmettiamo la conoscenza della Storia, a tratti disumana, affinché i giovani non solo commemorino, ma siano testimoni della memoria e del ricordo, rafforzando le basi per un futuro di democrazia e di libertà nel rispetto assoluto della dignità umana, come recita la nostra Costituzione.
Dobbiamo proseguire il costante impegno nella formazione (grazie al ruolo importante delle scuole) e nello stimolo per agire in favore della pace e della fratellanza dei popoli. Solo così ricostruiremo la pace in Europa.
In occasione della “Giornata del Ricordo” confermiamo l’assurdità di tutte le guerre, in particolare quella a noi vicina, in Ucraina, e della crudeltà con la quale si accaniscono gli invasori. Riflettiamo su quanti soffrono ancora per le scelte religiose, per il colore della pelle, per le disuguaglianze subìte. L’ambiente che ci circonda amplifica proprio le disuguaglianze in ordine alla salute, al reddito, alle opportunità, ai diritti, all’accesso alle nuove tecnologie e alle risorse dell’ambiente stesso. Basti considerare le stime delle vittime del Covid19: oltre 17 milioni in tutto il mondo, un bilancio umano senza precedenti.
Verzuolo il 10 febbraio ammainerà le bandiere in segno di lutto e alle ore 11:00, con il suono della sirena del Municipio, insieme alla Comunità Verzuolese, alle scuole e alle imprese, osserveremo un minuto di silenzio quale raccoglimento ed impegno per ribadire un convinto e quotidiano impegno per la libertà conquistata in Italia 78 anni fa.
Il Sindaco di Verzuolo,