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Simona Sodini e i due anni della Scuola di Perfezionamento: “Bilancio decisamente positivo”

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Si è svolto sabato 28 gennaio al Campo Sportivo Don Mosso di Venaria il primo Open Day femminile organizzato da Simona Sodini e dalla sua Scuola di Perfezionamento.
Oltre 60 ragazze appartenenti a diverse società presenti all’impianto torinese gestito dalla società Asd Venaria Reale che ha ospitato questo appuntamento in rosa, un vero successo.

“Sono molto soddisfatta della riuscita di questo Open Day – commenta soddisfatta Simona Sodini -, è stato un piacere vedere in campo delle ragazze animate da tanta passione che si sono divertite e nel contempo hanno lavorato sui fondamentali e la tecnica, così come succede nelle sedute di allenamento alla Scuola di perfezionamento. Una giornata stupenda all’insegna del calcio femminile, ma soprattutto del divertimento. Ci tengo a ringraziare la società Asd Venaria Reale per l’ospitalità”.

Simona Sodini

All’ex bomber chiediamo un bilancio di questi primi due anni della Scuola di Perfezionamento che porta il suo nome. “Il bilancio è decisamente positivo, l’attività è partita nel periodo del Covid e quindi l’avvio è stato tutt’altro che facile. Paradossalmente però vista la particolare situazione era possibile svolgere sedute di tecnica individuale, così siamo riusciti a farci conoscere e mettere appieno in atto il nostro progetto. L’intento della scuola aperta ai tesserati e non, è quello di insegnare e migliorare i fondamentali e la tecnica e in particolar modo per i ragazzi e le ragazze appartenenti alle società, potenziare il lavoro svolto dallo staff tecnico nelle sedute di allenamento con la squadra.
Attualmente sono tre le strutture sul territorio torinese di riferimento della nostra scuola, in ordine di apertura Torino, Rivoli e Venaria”

Quello di Simona Sodini è un curriculum di tutto rispetto, facciamo un passo indietro. La sua storia calcistica è iniziata in Sardegna, a Sassari, nella sua terra. “Ho iniziato a giocare a calcio all’età di cinque anni, nella mia amata Sassari, i campi da gioco erano i cortili dei palazzi del mio quartiere e dell’oratorio, naturalmente ero l’unica bambina.

Ed è proprio in uno di questi cortili che un tecnico dell’allora Women Sassari poi divenuta Torres mi vede giocare e così in seguito vengo tesserata per la società. Da quel momento ha inizio la mia carriera: il mio primo esordio con la maglia azzurra avviene a 14 anni con l’Under 18, a 18 anni invece indosso la maglia della Nazionale maggiore”.
Il percorso calcistico di Simona Sodini prosegue in varie società, tra tutte spiccano Acf Milan, Torino e Riviera di Romagna e a seguire Inter, Luserna, Cuneo e Juventus Fc. I numeri parlano chiaro: 24 anni in serie A e 259 reti messe a segno.

“Sono felice e contenta della mia carriera – prosegue Sodini – e aggiungo anche soddisfatta di quanto mi abbia dato il calcio. Dovessi tornare indietro non cambierei nulla, anzi (si sofferma e sorride) non nascondo però che se potessi ringiovanire di dieci anni mi piacerebbe vivere il calcio femminile di oggi con le accortezze e soprattutto per la visibilità e l’immagine mediatica, purtroppo non presenti in passato. Mi ritengo di affermare che noi giocatrici appartenenti alla ‘vecchia’ generazione siamo state non solo delle autentiche combattenti spinte da una enorme passione bensì anche le artefici di un percorso calcistico culminato all’ottenimento ad oggi, anche se per ora solo in serie A, dello status di professioniste”.

In tema di battaglie, tiene banco ultimamente il tema delle “mamme calciatrici”, in particolar modo della loro tutela. Simona Sodini è mamma di due splendidi bambini, Thomas e Nicholas ed esprime il suo pensiero in questo delicato dibattito.
“L’Associazione Italiani Calciatori grazie anche ad il supporto di Katia Serra è riuscita a far approvare dal Parlamento una legge che consentisse alle giocatrici di percepire una somma legata alla maternità, di questo ne ho potuto usufruire per Nicholas.

Per quanto riguarda invece il primo figlio, nella stagione 2015/2016 ero tesserata per il Cuneo Calcio Femminile e ritengo di essere stata fortunata. Ho avuto una società professionale e seria che mi ha aiutato ma soprattutto “aspettato” e purtroppo, non sempre ciò accade. Dopo la nascita di Thomas avvenuta ad aprile, a giugno mi sono messa subito al lavoro con l’intento di recuperare al meglio la condizione fisica per riprendere la preparazione ad agosto con la squadra.”

E così è stato, con grande determinazione, qualità che l’ha sempre contraddistinta, Simona Sodini si presenta al top al raduno di agosto della formazione biancorossa.
“Ci tengo a ringraziare l’allora presidente Eva Callipo e la dirigente, purtroppo prematuramente scomparsa, Alessandra Witzel per l’essere sempre state presenti e per il loro sostegno” – conclude Sodini.
Un’ultima riflessione riguarda il professionismo: la data da ricordare è quella dell’1 luglio 2022 quando il calcio femminile è diventato professionistico, una prima volta storica nel mondo dello sport femminile italiano.

“Si tratta sicuramente una svolta importante – commenta Sodini – finalmente le giocatrici della Serie A sono diventate professioniste anche se lo sono e lo siamo sempre state con la testa, per la passione e i sacrifici fatti ma era giusto venisse ufficialmente riconosciuto. Un passo fondamentale per il calcio femminile e deve essere il punto di partenza per una ulteriore crescita dell’intero movimento”.