IL FATTO
Pandemie, Guerre e povertà diffusa: dobbiamo guardare al futuro del pianeta con preoccupazione oppure possiamo davvero sperare in un domani migliore per il mondo che verrà?
Si dice ottimista, Bill Gates. Ed è già un’informazione importante visto che arriva dallo stesso personaggio che con qualche anno d’anticipo rispetto al Covid aveva vaticinato l’ondata di virus e contagi. Il magnate fondatore di Microsoft si è particolarmente distinto nell’ultimo periodo per aver in più occasioni espresso preoccupazione anche per i cambiamenti climatici. Per una volta, però, ha voluto regalarci un pizzico di speranza. Lo ha fatto in occasione di una conferenza che si è tenuta al Lowy Institute, un centro studi australiano. Qui Gates ha dichiarato: «Sono ancora molto ottimista sul fatto che sarà meglio nascere tra 20 anni, ma pure 40 o 60 rispetto al passato».
Perché? Nonostante tutto, nonostante le sfide dei cambiamenti climatici e delle nuove pandemie così ben chiare per Gates, saranno sempre maggiori le opportunità di crescita per tutti. Ci saranno sicuramente progressi nella sanità pubblica e quindi una diminuzione dei tassi di mortalità infantile. E ci sarà soprattutto grande innovazione tecnologica nell’energia verde con tutte le conseguenze del caso. «La durata media degli esseri umani è significativamente migliorata e l’innovazione umana nel tempo è una storia fenomenale per i risultati che ha prodotto», ha detto Gates.
«Certo, il mondo è pieno di tendenze scoraggianti: la risposta globale al Covid è stata spesso inadeguata, i governi non riescono a raggiungere gli obiettivi dichiarati per affrontare il cambiamento climatico, inoltre negli Usa c’è stata una crescente polarizzazione politica. Ma la quantità di innovazione porta a un miglioramento complessivo della condizione umana. E grazie ad essa cureremo l’obesità e il cancro, così come sradicheremo la polio», afferma sicuro uno degli uomini più ricchi del mondo. Una visione abbastanza americacentrica, come si evince dall’individuazione dell’obesità considerata un male paragonabile al cancro. Ma ci sono diversi motivi per essere ottimisti, afferma Gates. Che usa un argomento convincente per comunicare meglio il suo punto di vista: «Pensateci, dove eravamo 300 anni fa? Nel 1700 in media si moriva prima di raggiungere i 40 anni di età mentre oggi l’aspettativa di vita negli Stati Uniti è salita a 76,1 anni. E al tempo non importava essere un re o un povero, tutti erano soggetti a un’enorme mortalità infantile oltre che a un livello di alfabetizzazione estremamente basso. Ecco perché ritengo che la portata dell’innovazione negli anni sia stata fenomenale ed è su questo aspetto che si fonda il mio ottimismo».
Qualche giorno fa è uscita la notizia degli investimenti di Gates nel campo dell’agricoltura con le acquisizioni di possedimenti per quasi 120mila ettari in 19 stati americani. Uno dei primi obiettivi: produrre patate per le chips di Mc Donald’s. Uno sguardo al futuro e uno alle vecchie tradizioni.