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Palleggiando con Matilde Naddeo

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ETÁ: 18 anni PROVENIENZA: Arma di Taggia RUOLO: attaccante

Da quanti anni giochi a pallavolo?
«Da 12 anni».
Hai un rito scaramantico in campo?
«No, in generale non credo molto a queste cose, ogni partita è diversa dalle altre e se dovessi indossare lo stesso top o lo stesso elastico non lo ricorderei sicuramente (ride ndr)».
Come esprimi al meglio la tua energia in campo?
«Esultando, quando segno un punto cerco di portare con me tutta la squadra».
Cosa ti ha attratto del Territorio albese?
«Sono 4 anni che gioco in Piemonte, ad Alba ero venuta sporadicamente per qualche torneo, ma la conoscevo poco. Ad incuriosirmi è stato il progetto de L’Alba Volley».
Cosa fai prima di ogni partita?
«Ascolto un po’ di musica e mi godo il riposo».
Cosa fai dopo ogni partita?
«Di solito esco con le compagne, oppure torno a casa dai miei. Cerco di distrarmi con l’obiettivo di non tornare sulla partita».
Chi viene a vederti alle partite?
«I miei genitori con il mio cagnolino e ogni tanto anche il mio fidanzato».
La pallavolo ti porta a seguire un’alimentazione particolare?
«No diciamo che non seguo una dieta specifica, ma ho sempre mangiato sano ed equilibrato».
Hobby preferito oltre alla pallavolo?
«Mi piace molto il design e spero di approfondirlo, lo vedo più per un futuro percorso».
Chi è il tuo più grande sostenitore?
«Sicuramente la mia famiglia, sono andata via di casa molto presto e loro mi hanno sempre sostenuto in questo mio percorso».
Dove ti vedi tra 5 anni?
«Spero di giocare ancora a pallavolo e di trovare la mia strada anche in ambito lavorativo».
In quante squadre hai giocato?
«I primi anni ho giocato a Sanremo, poi Albenga, un anno a Cuneo, due anni Chieri e ora ad Alba».
Cosa ti aspetti da questa stagione, sei soddisfatta di come sta andando?
«Non siamo state fortunatissime, purtroppo ci sono stati degli infortuni importanti, come quello del nostro capitano, ma siamo una squadra e abbiamo le possibilità per fare ancora un ottimo campionato».
Come si svolge la tua giornata tipo?
«Diciamo che le mie giornate sono piuttosto intense: frequento la scuola a Carmagnola e ogni mattina devo prendere il treno molto presto e non sono a casa prima delle 15. Ci vuole sicuramente molta organizzazione per riuscire a conciliare tutto».
Giocare a pallavolo era il sogno che avevi fin da bambina?
«Ho iniziato tanto presto in realtà, quindi non mi ricordo bene se fosse un sogno inizialmente. Ho provato la ginnastica artistica, ma non ero portata. Ho iniziato casualmente a giocare a pallavolo e ora non riesco ad immaginarmi la mia vita senza, per me è davvero una passione».
Riesci a mantenere la concentrazione anche quando le persone urlano dagli spalti?
«Io solitamente cancello cosa c’è al di fuori, mi isolo un po’ dal rumore e anche quando le mie compagne tifano per me a volte non me ne accorgo».

BaNNER
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