Una delle attività più penalizzate dalla pandemia è stata quella sportiva. La Granda, però, non è rimasta immobile. Tra gli enti più attivi nel rilancio dello sport locale c’è il comitato cuneese del Coni. Sotto la guida della delegata provinciale Claudia Martin – ex azzurra e tecnico di ginnastica ritmica, oggi docente di Scienze Motorie, nonché consigliere della Fondazione Crc -, l’ente si sta muovendo su più fronti per valorizzare la pratica sportiva come strumento capace di accrescere il benessere collettivo. Va in questa direzione pure un progetto nazionale del Comitato Olimpico italiano, il “Centro Coni”: attivata anche in provincia di Cuneo, l’iniziativa ha dovuto subito fare i conti con le restrizioni imposte dalla pandemia, restando fortemente condizionata. Ma l’anno scorso ha ripreso vigore e quest’anno sta entrando nel vivo. Coinvolte 15 società sportive locali, che sono state raggruppate in cinque “Centri Coni”. Ciascuno permetterà a bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni di praticare lo sport nella sua essenza, attraverso un metodo multidisciplinare che, puntando sul gioco, aiuterà ogni giovane atleta ad acquisire una preparazione sportiva completa e ad accrescere la propria sensibilità nei confronti dell’attività motoria. Ne abbiamo parlato con Claudia Martin, delegata provinciale del Coni.
Martin, perché ci sono tante aspettative verso il progetto?
«“Centro Coni” è un’iniziativa di orientamento e avviamento allo sport che, come suggerisce lo slogan, va “dal gioco ai giochi”. Attraverso il gioco – non un’attività spontanea ma quella proposta dagli istruttori e, quindi, con regole, tecniche, tempi e principi precisi – si preparano bambini e ragazzi “ai giochi”, ovvero si fornisce loro una preparazione sportiva completa che va di molto oltre quella che viene in genere fornita praticando una singola disciplina».
Quale metodo viene adottato?
«Sta proprio nel metodo l’aspetto innovativo. Il progetto porta infatti allenatori, educatori e tecnici di società e discipline diverse, dopo una formazione ad hoc, a confrontarsi e a scambiarsi conoscenze e competenze al fine di fornire agli atleti in erba una preparazione il più possibile multidisciplinare e far sviluppare loro tutte le abilità motorie necessarie. Tutto ciò senza tralasciare gli aspetti psicologici e di gestione del gruppo».
Sono tanti i vantaggi…
«Sì, in sostanza, questo progetto, oltre a soddisfare i bisogni di bambini e ragazzi, i quali avranno peraltro modo di scoprire nuovi sport che magari non avevano preso in considerazione, assicura benefici, in termini di arricchimento di competenze e conoscenze, pure alle società sportive e ai loro rappresentanti».
Perché è importante puntare sulla multidisciplinarietà?
«Con tale approccio si crescono giovani sportivi più completi, con abilità motorie maggiormente sviluppate e armoniche. Penso, ad esempio, alla coordinazione, alla mobilità, alla scioltezza generale del corpo. Tutto ciò tornerà loro utile sia che decidano di proseguire, nel futuro, con la disciplina che stanno già praticando sia che scelgano di cimentarsi in altri sport».
Come si sviluppa concretamente il progetto?
«In autunno, è partita la formazione per i tecnici delle quindici società sportive che hanno aderito. Queste società, a loro volta, hanno individuato bambini e ragazzi da coinvolgere nell’iniziativa e ora stanno partendo gli incontri multidisciplinari nei cinque “Centri Coni” istituti a livello provinciale. Capiterà così di vedere giovani sciatori allenarsi sulle piste con gli sci e, in contemporanea, passarsi un pallone da rugby oppure istruttori di scherma fare lezione a giocatori di basket. I tecnici coinvolti si confronteranno costantemente e potranno fare riferimento ai rispettivi tutor; il progetto sarà coordinato da me assieme a due docenti di Scienze Motorie, Bruna Mosso e Claudia Zucchi. Infine, il 4 giugno, in concomitanza con la Giornata Nazionale dello Sport, si terrà una grande festa che vedrà partecipare contemporaneamente tutti i “Centri Coni”».
E dopo cosa succederà?
«Il Coni intende portare avanti il progetto anche nei prossimi anni: ne sono felice perché così si accresce la cultura sportiva. Ce n’è bisogno».
È ottimista per lo sport della provincia di Cuneo?
«Nella nostra provincia possiamo contare su tantissime società sportive, molte delle quali, negli anni, hanno saputo raggiungere livelli altissimi, di eccellenza. Tuttavia, i margini di crescita sono ancora ampi. Penso soprattutto al potenziamento dell’attività di base, assolutamente imprescindibile, che può essere valorizzata accrescendo preparazione e competenze degli istruttori. Sarà un passaggio chiave. Perché lo sport è sempre più strumento di benessere, oltre che scuola di vita».
All’iniziativa del comitato olimpico nazionale
aderiscono 15 società
• Asd Promosport (basket)
• Asd Team Cuneo (ginnastica ritmica)
• Asd Granda Canoa Club (canoa)
• Asd Ski College Limone (sci di discesa)
• Asd Cuneo Scherma Accademy (scherma)
• Asd Cuneo Canoa (canoa)
• Asd Bushido Savigliano (karate e judo)
• Asd Atletica Mondovì (atletica leggera)
• Asd Twirling Carrù (twirling)
• Asd Basket Team 71 Bra (basket)
• Asd Tennis Club Match Ball Bra (tennis)
• Asd Basket Monviso 1979 Bra (basket)
• Asd New Twirling Bra (twirling)
• Asd Hockey Lorenzoni Bra (hockey)
• Asd Bra Multisport Synergy Team