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Hockey, Scudetto e ora l’Europa «Bra una capitale»

Pino Calonico, presidente dell’Hf Lorenzoni: «Questo sport può dare ancora tanto alla città»­

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Imprenditore e già presidente dell’Associa­zio­ne Sansostese Cala­bresi di Bra, Giuseppe “Pino” Calonico (nato a San Sosti nel 1959, ma braidese d’adozione) è il presidente dell’Hf Lorenzoni: club di hockey su prato e indoor della città della Zizzola. Lo abbiamo incontrato per IDEA.

Partiamo dallo scudetto indoor del 29 gennaio scorso.
«Era già vinto in partenza. Lo dico senza presunzione, perché abbiamo dominato nella regular season (8 vittorie su 8 e 24 punti in classifica). Però è stato altrettanto durissimo conquistarlo. Lo abbiamo messo in discussione, perché il regolamento prevede la disputa della semifinale e dell’eventuale finale. Con grande orgoglio, abbiamo ospitato la fase finale a Bra al palasport di viale Risorgimento. In semifinale, abbiamo superato Mi­lano 5-1. Il risultato non deve confondere, ci sono state delle insidie. Nella finalissima, invece, abbiamo avuto la meglio sulle romane del Butterfly. Un confronto equilibrato, dove i dettagli hanno fatto la differenza. Sara Agrò a tempo scaduto, su tiro corto, ha messo a segno il 3-2 definitivo che è valso il tricolore! Bellissimo vincerlo a Bra e davanti ai braidesi, le tribune erano gremite di tifosi e appassionati. Si tratta del 22° della nostra storia, per quanto riguarda l’indoor e il primo con la nuova formula della A Elite. Su prato, invece, ne abbiamo 17 in bacheca».

A chi lo dedica?
«Alla città, che però deve credere di più in questo sport e nelle sue potenzialità. Bra è la capitale italiana dell’hockey su prato e indoor. Noi e l’Hc Bra in ambito maschile, del compianto e amico ex presidente Pino Palmieri, siamo le squadre più titolate e vincenti del panorama nazionale. Lo dedico ai braidesi, ai componenti della società Lorenzoni, ai tecnici, alle giocatrici, ai volontari. La Lorenzoni nacque nel 1967 e, ancora oggi, grazie a figure carismatiche e imprescindibili come Silvia Brizio continua il proprio percorso di sviluppo e di successi. Abbiamo un direttivo molto affiatato. Non dimentichiamo gli sponsor e i partner che continuano a darci fiducia. Il rapporto con gli sponsor è fondamentale per poter proseguire nella nostra programmazione sportiva».

Come è diventato presidente?
«Era la stagione 2012/2013. I primi passi sono stati a fari spenti ed ero anche un po’ incredulo. Sono sincero. Nel 1974/’75 giocavo a hockey su prato e, a 14 anni, avevo disputato una partita in prima squadra a Bra. Tornando alla carica di presidente, dopo i primi periodi di assestamento ci furono delle problematiche a livello gestionale e societario. La Lorenzoni è una realtà che fa un enorme lavoro so­ciale, non dimentichiamoci che abbiamo un settore giovanile con 140 ragazze. A poco a poco la passione e il coinvolgimento sono aumentati, sono entrato a contatto con la Federhockey (attualmente è consulente del presidente Sergio Mignardi, ndr). Faccio il presidente con passione, anche se mi prende molto. Parte­cipare è bello, però è bellissimo vincere! Ho la fortuna di avere, attorno, persone competenti e che hanno a cuore la nostra realtà neroturchese. Il nostro impianto – in viale Madonna dei fiori, a Bra – recentemente ristrutturato è di fatto, di livello internazionale».

Prossimi obiettivi della Lo­renzoni?
«Dal 16 al 19 febbraio siamo in Polonia per l’impegno europeo indoor. Cercheremo di ritornare in Pool B, dalla C. L’anno scorso rinunciammo alla trasferta in Turchia per le problematiche legate al Co­vid, tra viaggi e rischio contagi. D’ufficio, ci hanno spostato in Pool C. Sarà un banco di prova importante. L’altro momento fondamentale sarà il nuovo campionato di A Elite su prato che partirà il 12 marzo. Sarà dura, perché le nostre competitor si sono rinforzate. Noi però ci siamo e rispondiamo “presente”. Sia­mo guidati da un bravo coach come Gualtiero Ber­rino, affiancato da Fabio Roiatti. Le nostre ragazze so­no forti e competitive, abbiamo lo zoccolo duro delle ucraine, due argentine e un collettivo molto tosto».

L’hockey su prato e indoor, quanto e come può ancora crescere?
«La Federazione ci sta lavorando molto. Le difficoltà sono tante e i costi non mancano, vedasi la logistica delle trasferte, però cerco e cerchiamo di fare il massimo. Sponsor e partner sono preziosi. Noi oltre alla A femminile, partecipiamo ai campionati Under 12, 14, 16, 18 e 21».