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«Il bene comune guida la crescita della Granda»

La presentazione, a Cherasco, del libro sulla Compagnia di San Paolo analizzerà lo sviluppo del Cuneese in relazione al ruolo delle fondazioni bancarie

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Discutere sulle progettualità, le iniziative e le prospettive delle fondazioni di origine bancaria significa approfondire delle realtà – peraltro molto articolate e di valore – che contribuiscono ogni giorno, in maniera parecchio concreta, alla crescita dei territori sui quali operano. Un discorso che ri­guarda da vicinissimo la provincia di Cuneo, dove tali istituzioni hanno giocato, giocano e sicuramente giocheranno in futuro un ruolo chiave nello sviluppo sostenibile e responsabile di comunità e imprese, attraverso la valorizzazione del patrimonio esistente e la creazione di nuove opportunità che consentono all’area della Granda di essere un punto di riferimento non solo per il resto del Piemonte ma in generale, nel mondo, a chi guarda all’accrescimento del benessere collettivo.
Alla luce di tutte queste ragioni, acquisisce un interesse davvero grande l’incontro che si svolgerà domani, venerdì 17 febbraio, alle 20,45, a Cherasco, nella Sala Consigliare del Municipio, durante il quale verrà presentato il libro “La Compagnia di San Paolo 1563-2020” (Il Mulino) della docente universitaria astigiana – ma milanese d’adozione – Blythe Alice Raviola.
L’opera – la cui prefazione è stata curata da Francesco Profumo, dirigente d’azienda già Ministro dell’Istruzione, attuale presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo – ripercorre l’antica storia dell’ente torinese partendo proprio dal claim che lo caratterizza: “Dal 1563, il bene comune”. E anche giustamente – perché quell’anno, come spiega la sinossi del libro, ovvero l’anno della fine del Concilio di Trento, l’anno del trasferimento della capitale del Piemonte sabaudo da Chambéry a Torino – venne fondato, da soli sette soci, un sodalizio destinato a durare nei secoli e ad agire fattivamente sul suo territorio di riferimento: la Com­pagnia di San Paolo, appunto. Quest’opera illustra l’intero percorso storico della fondazione, dalle sue origini alla più stretta contemporaneità. Una storia densa e appassionante, intessuta di figure di spicco e di intrecci significativi con le grandi svolte politiche, prima ducali, quindi regionali, italiane ed europee. Articolata in diverse istituzioni sin dai primordi, la Compagnia di San Paolo ha consolidato il suo patrimonio nel corso del­l’An­tico Regime, perseguendo due obiettivi: beneficenza e credito. Poggiando su una robusta storiografia che ha nell’Istoria della Compagnia di San Paolo di Emanuele Tesauro (1657) il primo campione, si scopre come e quando ciò sia avvenuto, dalle limitazioni di età napoleonica alla nuova Dire­zio­ne delle Opere Pie di San Paolo del 1852, dai bisogni post bellici alla legge Amato-Carli del 1990. Ma si apre anche lo sguardo su una fondazione filantropica attorno alla quale gravitano enti strumentali attivi nei settori della cultura, della scuola, della ricerca umanistica e scientifica, dell’inclusione sociale, della me­dicina, dello sviluppo urbano e del­la tutela del paesaggio. Cul­tura, persone, pianeta sono ora le mission di un’istituzione che opera ininterrottamente da oltre 450 anni, consapevole del suo passato, salda nel presente e fortemente rivolta al futuro. E a Che­rasco la Compagnia di San Paolo è unita da un legame molto solido, co­me spiega il consigliere comunale delegato alla Cultura, Ser­gio Barbero, che introdurrà la se­rata: «Il presidente Francesco Profumo, in passato, ha ricevuto il premio Cherasco Storia perché in più di un’occasione si è dimostrato amico della nostra città». «Alla luce poi della sua particolare vocazione per cultura e storia, Cherasco – prosegue Barbero – è onorata di ospitare la presentazione del libro che approfondisce la conoscenza di uno dei maggiori istituti finanziari d’Italia».
Previste alla serata tante personalità di primo piano. Oltre a Pro­fumo, sono attesi Ezio Raviola e Giovanni Quaglia, ri­spet­tiva­men­te presidente di Fon­da­zione Crc e presidente di Fondazione Crt, amministratori di banche, tra cui quelli di In­tesa Sanpaolo, i vertici di Con­fin­du­stria Cuneo ed esponenti dell’imprenditoria cuneese.