Il potenziale del campione non risiede soltanto nel talento. Per valorizzare appieno le proprie doti tecniche occorre infatti incanalarle, con predisposizione al sacrificio, fame agonistica e soprattutto la giusta mentalità. Di tutto questo è ben consapevole il cuneese Corrado Barbera, vent’anni, atleta del Centro Sportivo Esercito, promessa dello sci alpino azzurro, laureatosi campione del mondo Junior nello slalom pochi giorni dopo aver conquistato l’oro in combinata in coppia con Marco Abbruzzese. Per parlare del suo successo e dei suoi obiettivi futuri, lo abbiamo intervistato.
Barbera, a Sankt Anton, in Austria, si è laureato campione del mondo, un traguardo assai significativo. Che emozione è stata?
«Ci ho messo un po’ per realizzare. È il primo risultato che pesa notevolmente nella mia carriera e, quindi, ho provato emozioni che non avevo mai provato prima. Nei momenti immediatamente successivi ci credevo a stento, anche perché, nella parte finale della seconda manche, ho fatto degli errori: quindi, dentro di me, ero convinto di aver perso l’oro. Quando ho tagliato il traguardo e ho visto la luce verde non ho più capito nulla, non so nemmeno descrivere a parole un’emozione del genere. Non mi sono mai sentito così in vita mia, non tanto per il risultato in sé ma perché ti salta subito in mente tutto il lavoro che hai fatto per arrivare fin lì. È stata una liberazione, mi sono sentito leggero».
A chi ha pensato dopo aver tagliato il traguardo?
«A tutte le persone che hanno creduto in me e qui devo fare dei ringraziamenti precisi. Innanzitutto il Centro Sportivo Esercito, che mi ha voluto fortemente e di cui ora faccio parte con grande fierezza. Devo poi ringraziare la Federazione, il direttore tecnico Max Carca, il mio allenatore capo Andrea Truddaiu, Marco Gullino – ora allenatore in squadra, che mi segue da una vita – e poi gli sponsor, la famiglia, in particolare mio fratello Ruggero».
Qual è stato il messaggio più bello che ha ricevuto?
«Non ce n’è uno in particolare. È stato bello vedere la vicinanza e la felicità di amici e famigliari, tutti mi hanno scritto e ho apprezzato molto. Mi ha colpito vedere in quanti siano rimasti felici per il mio risultato e mi abbiano dimostrato il loro affetto. L’amore che mi hanno trasmesso mi ha riempito il cuore. Mi ha poi reso fiero il supporto del Centro Sportivo Esercito, sui social e non solo: ricevere i complimenti da alcuni superiori mi ha davvero onorato. Alla mia età, far parte di un gruppo sportivo e rappresentare un corpo dello Stato è un motivo di grande vanto».
Il risultato ottenuto le permetterà di partecipare a marzo alle finali di Coppa del Mondo. Si confronterà con i big mondiali: quali sono le sue aspettative e qual è il suo riferimento tra i campioni che sfiderà?
«È una soddisfazione pazzesca. Non ho aspettative di risultato, ma voglio dare il massimo per vedere il mio livello in mezzo ai migliori del mondo: è un’opportunità che va sfruttata. Tra gli atleti che stimo di più c’è il norvegese Kristoffersen. Ci saranno tanti campioni, ma ammiro in particolare lui perché ha iniziato a vincere in Coppa del Mondo da giovanissimo, quando io avevo appena 10 anni; quindi l’ho sempre guardato con estremo interesse e ho sempre tifato per lui».
Immagino che ora tra le sue aspirazioni ci siano l’ingresso in pianta stabile in Coppa del Mondo e poi, in futuro, la possibilità di essere convocato per Mondiali e Olimpiadi. Sono questi i suoi obiettivi?
«Il risultato che ho ottenuto è stupendo, deve essere un trampolino di lancio per raggiungere i sogni di una vita. A breve termine devo concentrarmi sulla Coppa Europa, inserendomi stabilmente tra le prime posizioni. Poi l’obiettivo sarà quello di stabilizzarsi in Coppa del Mondo. Guardando al medio-lungo periodo, aspiro a partecipare alle Olimpiadi di Milano-Cortina, nel 2026».
In questi anni ha sempre conservato un eccellente rapporto con le radici. Quanto è stata importante la formazione presso lo Ski College di Limone Piemonte?
«Lo Ski College di Limone è lo sci club dal quale è partito tutto. Mi hanno sempre supportato e mi hanno permesso di allenarmi nel migliore dei modi. Devo ringraziare Stefano Dalmasso, il direttore tecnico, che si è interessato a me costantemente. Sono poi molto legato anche agli allenatori che mi hanno cresciuto, adesso sono diventati amici. Un particolare grazie lo rivolgo ad Alessandro Bossi, che mi ha totalmente cambiato sia a livello di testa che di tecnica, permettendomi di arrivare fin qui. Purtroppo è venuto a mancare all’inizio di quest’anno, questa medaglia è per lui».
Proprio Limone Piemonte l’ha supportata con grande energia, dal liceo che ha frequentato all’Amministrazione Comunale. Quanto è orgoglioso di tutto ciò? Si sente un modello per i più giovani?
«Sono cuneese, Limone la considero casa mia. Ci sono cresciuto, è nel mio cuore. Oltre che a livello sciistico, Limone fa parte del mio percorso scolastico. Ho frequentato proprio lì il Liceo delle Scienze Umane a indirizzo sportivo “De Amicis”. Questa scuola rappresenta una pagina importante per me perché mi ha permesso di conciliare lo studio con lo sport, cosa che purtroppo si vede poco al giorno d’oggi. Sono orgoglioso poi che Limone mi supporti nel raggiungimento dei miei sogni. Nel mio piccolo spero che i più giovani possano essere ispirati dalla mia storia. Credo molto nella cultura del lavoro: con l’impegno e la perseveranza si può raggiungere qualsiasi obiettivo, piccolo o grande. Spero di essere d’ispirazione sotto questo punto di vista».
La Granda, con le sue montagne, è sempre stata culla di talenti, penso alla Bassino, anche lei atleta del Centro Sportivo Esercito, o alla Belmondo. Le piacerebbe essere l’erede di questa tradizione?
«Sicuramente sarebbe un onore, ma ora non è il momento di pensarci. C’è ancora tanto lavoro da fare e tanti obiettivi da raggiungere. Un giorno, quando avrò finito la mia carriera, spero di potermi guardare indietro e vedere che sono riuscito a portare avanti questa tradizione. Le nostre montagne, poi, sono bellissime, anche la loro collocazione le rende assolutamente peculiari».
Festa a Limone:
«È cresciuto sulle nostre piste, proprio come Marta»
Il meraviglioso successo di Corrado Barbera è stato accolto con gioia ed entusiasmo in tutta la Granda. Ha manifestato il proprio orgoglio – con tanto di striscione celebrativo – anche il comune di Limone Piemonte, dove Barbera si è formato sia agonisticamente che dal punto di vista scolastico. Su questo legame speciale, abbiamo sentito il consigliere comunale con delega allo Sport e Giovani, Luca Ferrari: «Siamo estremamente orgogliosi del risultato mondiale ottenuto da Barbera. Corrado è un ex studente del Liceo Sportivo di Limone, come lo sono l’allenatore della squadra nazionale di sci alpino, Marco Gullino, e la due volte campionessa del mondo, Marta Bassino. Come lei, Corrado è cresciuto sulle piste di Limone, a riprova di questa eccellenza territoriale che permette agli studenti di raggiungere grandi livelli. Auguriamo a Corrado tante altre vittorie che portino in alto il nome di Limone».
Articolo a cura di Domenico Abbondandolo