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«Viva la gentilezza che fa raggiungere grandi risultati»

Il conduttore di “Linea Bianca” e “Unomattina” svela le sue passioni: «Volevo fare l’attore, ora mi diverto a raccontare le montagne. Lo speciale su Langhe e Valle Gesso? Sono zone bellissime e a Limone Piemonte torno sempre con grande piacere. Mi ispiro a Fabrizio Frizzi, sapeva creare armonia»

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Ciò che colpisce è l’approccio sempre gentile e pacato. Qualcosa di più di un semplice, per quanto assolutamente apprezzabile, atteggiamento dettato da “esigenze televisive”. Massi­mi­liano Ossini ha fatto del suo stile di conduzione misurato e sorridente in tv uno stile di vita. E ci spiega come tutto sia nato: «Ci tengo a sottolinearlo, è stato un lungo percorso. Il fatto è che spesso noi che siamo personaggi della televisione veniamo visti come supereroi. Come se fossimo arrivati a quel punto senza conoscere difficoltà. Ma non è affatto così, capita di dover scalare qualche montagna…».

Quali sono state le difficoltà che ha superato per arrivare, per esempio, alla conduzione di “Unomattina”?
«Quando dico che si è trattato di un percorso nato da molto lontano, mi riferisco alla mia infanzia e all’adolescenza. Avevo due problemi, ero un po’ balbuziente e la mia voce era femminile».

Vuole dire che questo le creava contrasti con i compagni di scuola?
«La balbuzie, anche se non era così evidente, mi aveva fatto meritare il soprannome di Zagaglia, dal verbo zagagliare, cioè appunto balbettare. Ma questo è il primo esempio di come le difficoltà nella vita ti spingano a cercare soluzioni che poi ti portano a raggiungere risultati importanti. O magari trovi lungo il percorso le risposte. Io infatti cominciai a frequentare corsi di recitazione e mi accorsi che, interpretando ogni volta un personaggio, la balbuzie spariva. Allora decisi che nella vita avrei fatto l’attore».

E come è arrivata la televisione?
«Avevo la possibilità di fare un provino per Disney Channel, ma non volevo. Puntavo al cinema, non alla tv. Arrivai a Roma dopo qualche disavventura, agli esaminatori raccontai quello che mi era capitato: dissero che lo avevo fatto con molta naturalezza e mi presero. Un colpo di fortuna».

E la questione della voce femminile?
«Quando rispondevo al telefono, in molti mi scambiavano per mia sorella Francesca. E spesso a scuola c’erano risatine e prese in giro. Io diventavo ancora più nervoso e, insomma, ci stavo male. Cercavo di risolvere urlando forte contro un cuscino, fino a far diventare la mia voce rauca. Così mi sembrava più maschile».

E in questo caso come ha risolto il problema?
«È accaduto che, grazie a mio padre, sono diventato un radioamatore. Il baracchino con cui mi collegavo mi permetteva di modificare un po’ la voce rendendola più metallica. Era un grande risultato per me, mi sentivo meglio. Ero entusiasta perché mi sembrava una grande rivincita».

Quelle piccole-grandi sofferenze sono state uno stimolo per aiutarla a diventare ciò che è oggi?
«Sì, tutto serve a creare l’identità di una persona. È stato comunque un lungo cammino, come dicevo. Ma non ho mai pensato di andare in terapia perché da giovane ero convinto che gli psicologi non avrebbero potuto aiutarmi. È stato solo lavorando, ospitandoli in trasmissione, che ho capito quanto sia importante il loro lavoro. Insomma, sono cresciuto, ho acquisito nuove informazioni. E alla fine quelle ferite hanno smesso di condizionarmi. Le ho ancora, dentro di me, ma ho perfettamente imparato a gestirle».

Tanto che in effetti, anche in un ambiente così competitivo come quello del palcoscenico televisivo, è riuscito a imporre il suo stile sobrio?
«Devo dire che mi sono sempre riconosciuto in conduttori come Fabrizio Frizzi, Carlo Conti o lo stesso Amadeus, cioè tutti molto bravi a creare grande armonia attorno a loro. E inoltre capaci di portare avanti il loro lavoro con grande costanza. Così cerco di fare anch’io, un passo alla volta ma senza fermarmi e senza cambiare direzione. Se punto a Sanremo? Non nego di pensare ai traguardi più importanti, ma non si tratta di un’ossessione, sono cose che con il tempo, seguendo questa strada, potranno arrivare».

Nel frattempo, è contento dei grandi risultati di ascolto che il programma sta registrando?
«Sì, molto. Ma non si tratta solo dei numeri. Conta anche poter lavorare con un gruppo di persone in grado di darti sempre supporto. È quello che per fortuna sta accadendo. E poi ci occupiamo di tematiche che mi stanno molto a cuore, come quelle ambientali».

Oltre a “Unomattina”, c’è “Linea Bianca”: quanto ama la montagna?
«Tantissimo. Fin da piccolo sono stato abituato a vivere a contatto con la natura. Con la mia famiglia vivevamo ad Ascoli Piceno, nelle Marche, e i miei genitori mi portavano in montagna a Valle del Sole in provincia di Chieti, in Abruzzo. Ero sempre immerso nel verde dei boschi e delle montagne. Quando ho cominciato a condurre “Linea verde”, nel 2006 è stato come chiudere un cerchio».

Poche settimane fa è andata in onda una puntata dedicata al territorio cuneese, dalle Langhe alla Valle Gesso. Fino alle piste di Limone Piemonte.
«Sono zone di straordinaria bellezza e di grandi storie. Dove torno ogni volta con grande piacere. A Limone infatti eravamo già stati con la troupe nel 2020 ed eravamo rimasti davvero colpiti dall’accoglienza di tutti nei nostri confronti. Tutto questo si è ripetuto anche in questa occasione».

Prima ci diceva delle difficoltà sul suo percorso di vita: ha già parlato pubblicamente del tumore superato da sua moglie…
«Lo scoprimmo nello stesso giorno in cui Laura ebbe la notizia che era incinta del nostro figlio più piccolo. Improvvisamente erano calate le tenebre. Ma al tempo stesso, ho capito quanto fosse forte mia moglie. Un episodio che ci ha segnati, ci ha mostrato quanto sia importante vivere intensamente la vita perché non sappiamo mai cosa può accadere».

Nasce da lì l’attenzione per la gentilezza?
«Sì, perché ho capito quanto sia importante andare oltre i momenti ricorrenti di nervosismo. Quando capita, con mia moglie, cerchiamo sempre di “resettare” in fretta e di andare avanti, ritrovando immediatamente un ambiente sereno. Da un po’ di tempo lo faccio anche nelle mie trasmissioni, sono convinto che creare una bella atmosfera sia molto importante e che con la gentilezza si ottengano grandi risultati».

CHI È

Conduttore, scrittore e anche ex modello. È nato a Napoli ma è cresciuto ad Ascoli Piceno prima di spostarsi a Roma per iniziare la sua carriera televisiva. È sposato con l’imprenditrice marchigiana Laura Gabrielli con la quale ha tre figli: Carlotta, Melissa e Giovanni

COSA HA FATTO

Si è laureato in Scienze della Comunicazione a Milano, si è affermato come volto di Disney Channel e poi, come concorrente, ha vinto la prima edizione di “Notti sul ghiaccio”, talent show di Rai 1 condotto da Milly Carlucci. Poi il debutto a “Linea Verde” e l’approdo a “Mezzogiorno in famiglia”

COSA FA

Dal giugno scorso conduce la trasmissione quotidiana “Unomattina” assieme a Maria Soave, ruolo che ha mantenuto nella versione invernale ma in solitaria. Si occupa anche di “Linea Bianca”, format dedicato alle vette italiane, che guida con competenza grazie alla sua passione per la montagna espressa anche con alcuni libri dedicati all’argomento

BaNNER
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