Home Attualità Coldiretti Cuneo: giovani imprenditori crescono solo nei campi

Coldiretti Cuneo: giovani imprenditori crescono solo nei campi

Le aziende agricole guidate da under 35 hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più

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Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole, con un aumento dell’1% negli ultimi dieci anni in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), per un totale di oltre 55.000 under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alla vendita diretta fino alle bioenergie e all’economia green. È quanto emerso dall’analisi di Coldiretti, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga, diffusa oggi a Roma al Salone della creatività Made in Italy della “Generazione in campo”, cui ha partecipato anche Giovani Impresa Cuneo.

“Occorre sostenere il ritorno alla terra dei giovani e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento” afferma Marco Bernardi, Delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa nel sottolineare la necessità di “superare le tensioni internazionali, ristabilire la pace e investire su un settore strategico per far ripartire l’Italia e l’Europa grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità”.

Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra – spiega Coldiretti Cuneo – il settore agricolo è diventato punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni.
Le aziende guidate da under 35 – sottolinea Coldiretti – hanno una superficie (SAU) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Quasi un giovane imprenditore su cinque (19%) è peraltro laureato. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali – precisa Coldiretti – che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche alle attività ricreative, dall’agricoltura sociale all’agribenessere, senza dimenticare la cura del paesaggio e la produzione di energie rinnovabili.

“La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo” sottolinea il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

A ostacolare la crescita delle giovani imprese agricole restano però – rileva Coldiretti – le difficoltà legate all’accesso alla terra e al credito; in tale ottica sono importanti le misure attivate a favore delle giovani imprese come quelle di ISMEA, per finanziare il prezzo di acquisto dei terreni.