Un nuovo successo per Barolo, Barbaresco, Roero a Milano

L'evento di giovedì 16 febbraio, promosso da Go Wine nel capoluogo milanese, ha presentato in anteprima i primi assaggi del Barolo 2019 e del Barbaresco 2020

0
1

Oltre 50 cantine presenti in sala, complessivamente oltre 280 etichette presentate in degustazione, l’apertura per la prima volta ad una sezione legata ad altre espressioni della viticoltura piemontese, un pubblico importante e numeroso suddiviso fra professionisti del settore ed enoappassionati.

Un evento che Go Wine promuove dal 2004 e che ha raggiunto in questo 2023 la 20° edizione. Sempre in febbraio, parte i due anni del Covid, e che si è arricchito nel tempo della presenza dei nebbioli del Roero, a fianco del Barolo e del Barbaresco.

Il vitigno nebbiolo come assoluto protagonista, attraverso gli assaggi delle nuove annate (Barolo 2019 e Barbaresco 2020 in primis), ma anche valorizzando annate anteriori e altre etichette proposte dalle singole aziende.

Uomini e donne del vino in sala a raccontare le loro bottiglie e il loro lavoro; una sorta di concerto di profumi e gusti che ha nei tratti del nebbiolo il filo conduttore.

Un richiamo che avvicina gli operatori del settore del milanese, dalla ristorazione, all’enoteche, all’articolato settore della comunicazione e che registra nella seconda parte un pubblico di enoappassionati sempre attento e qualificato. Raccogliendo appunti di degustazione e poi programmando l’itinerario verso le cantine, raggiungibili in poco tempo.

Dopo il grande successo di Grandi Langhe a Torino, evento promosso dal Consorzio di Tutela, i riscontri sull’annata 2019 del Barolo confermano le valutazioni lusinghiere già emerse, come per esempio quella raccolta da Giorgio Cotti, titolare della storica Enoteca Cotti di Milano: “Il Barolo 2019 è sicuramente una buona annata – afferma Cotti – a mio avviso dai tannini non proprio morbidi per cui abbastanza austera, un’annata che ha spazio per migliorare negli anni, quindi longeva. L’annata viene commercializzata adesso per cui è chiaramente ancora giovane e paga quindi un po’ la freschezza. Spero che negli anni acquisti maggiore eleganza rispetto al 2018 che è risultata annata meno corposa e strutturata, un pò più pronta ed elegante ma meno longeva. Confermo un giudizio positivo sull’annata 2019”.

Lorenzo Colombo, giornalista degustatore, ha curato in una sala a parte dell’Hotel Melià, una masterclass in apertura dell’evento: in assaggio nove vini di nove cantine diverse, anche con annate meno recenti: “Mi sento di dire che il 2016 è stata una grande annata, tipica da Barolo: bella fresca con tannini corretti e giusta. Lo stesso ragionamento potrei ora farlo sull’annata 2019: gran bell’annata anche se in questo momento i vini sono ancora decisamente giovani. Facendo altri paragoni il 2018 direi che possiamo definirlo una sorta di via di mezzo. Premetto che si tratta di prime valutazioni e che il numero di campioni assaggiati quest’anno è ancora molto basso”.

L’associazione Go Wine archivia così un’altra edizione positiva dell’evento.