Se la Langa è così ha riempito il Teatro Sociale di Alba venerdì 17 febbraio in una serata che sembrava più un abbrivio di primavera.
Un totale di 900 partecipanti, distribuiti tra sala nuova e sala storica, una platea variegata che ha miscelato un giovane corpo studentesco italiano e internazionale, addetti ai lavori del settore vitivinicolo, produttori dei grandi vini del nostro territorio, appassionati di ogni età, in rappresentanza di quella importante galassia enologica che è parte fondante della storia e del futuro di Langa, Roero e Monferrato.
A fare la parte del leone al Teatro Sociale sono stati i 450 giovani – tra studenti dell’ateneo di Pollenzo, studenti di altre facoltà universitarie e istituti di formazione superiore del territorio.
Lo scrigno del Teatro ha ospitato una rappresentazione ricca ed originale della storia del vino di Langa che si è dipanata sugli ultimi due secoli: una cavalcata storica tra Ottocento e Novecento fino ad oggi, presentata da Paolo Tibaldi, insieme a Carlo Petrini, sulla base del lavoro di ricerca del prof. Gabriele Proglio, docente di Storia Contemporanea all’Università di Scienze Gastronomiche.
Sul palco si sono alternati video testimonianze di archivio, immagini di repertorio, interventi dal vivo di Giusi Mainardi e Pierstefano Berta esperti della storia del Vermouth, quindi di Riccardo Corino presidente del Centro Studi Beppe Fenoglio e direttore generale della Banca d’Alba, le voci del coro degli J’Amis d’la Madlana, Luigi Barroero e Carla Meriggio delle Raviole al Vin e il coro UNISG, le parabole semiserie di padre Filip, al secolo Pippo Bessone, e la narrazione fatta dagli studenti di Pollenzo, grazie al sapiente lavoro di regia del Cinema Lab di Pollenzo, che hanno regalato al pubblico una preziosa esperienza di conoscenza unica nel suo genere.
Così ha esordito Carlo Petrini: «Ammetto che non mi aspettavo una partecipazione così massiccia di giovani, tutti residenti nel nostro territorio, e di tante aziende vinicole, così come sono molto felice di constatare la presenza di moltissime donne, rappresentanza inimmaginabile appena dieci anni fa. E siccome per realizzare il futuro di un territorio, oltre che della storia, c’è anche bisogno della volontà e del lavoro corale di quante più persone possibile, auspico che questo fermento non si esaurisca con la due giorni di evento, ma che sia solo il punto di partenza per un dialogo intergenerazionale su quale domani immaginiamo per il territorio».
Ha quindi aggiunto: «Lancio un appello a voi giovani: avete il dovere e l’opportunità di rigenerare la socialità dei paesi di Langa. Così come l’esasperazione della monocoltura della vite danneggia i suoli, allo stesso modo la “monocultura” del turismo distrugge l’identità dei borghi. Socialità e felicità degli abitanti, insieme a rispetto per la biodiversità sono dunque i valori cardini che dovranno orientare il tragitto per gli anni a venire. Abbiamo la fortuna di vivere in una zona meravigliosa, che però inizia a essere terreno di conquista da parte di acquirenti internazionali o grandi fondi d’investimento. Io penso che dovremmo opporci a questo fenomeno: il patrimonio vitivinicolo deve rimanere saldamente nelle mani degli abitanti locali. Voi giovani del territorio dovete quindi diventare protagonisti della custodia di questo patrimonio, mentre ai produttori spetta il dovere morale di accompagnarvi».
A conclusione di serata, Carlo Petrini dal palco ha evocato la vijà, la veglia tipica della tradizione contadina di Langa, in cui era d’uopo il momento del canto corale, trascinando così tutto il teatro a cantare il ritornello della storica canzone popolare langarola “Se la Langa è così”.
Sabato 18 febbraio è stata Pollenzo al centro delle attività di Se la Langa è così: sotto un sole caldo e un cielo limpido, a partire dalle 10 del mattino 350 giovani studenti e appassionati del vino e circa 150 produttori in rappresentanza di 104 aziende vitivinicole del territorio hanno pacificamente invaso l’Università di Scienze Gastronomiche, in una mattinata all’insegna dell’incontro, della conoscenza e nella trasmissione di saperi.
Ospitati in 4 grandi sale all’interno del quadrilatero dell’Agenzia di Pollenzo e dell’Albergo dell’Agenzia, con la preziosa collaborazione degli alunni dell’Istituto Velso Mucci di Bra e dei sommelier Fisar, i partecipanti hanno potuto colloquiare, degustando i migliori vini della Langa, Roero e Monferrato, con i rispettivi produttori.
Inoltre, tutti i partecipanti hanno ricevuto la nuova riedizione del volume Atlante delle vigne di Langa, edito da Slow Food Editore.
Al termine dell’appuntamento, su invito di Carlo Petrini, tutti i presenti alla giornata – giovani, studenti, produttori vinicoli, collaboratori, cuochi, sommelier, staff dell’Università e in generale tutti coloro che hanno reso possibile la riuscita dell’evento – si sono ritrovati nel cortile interno dell’Università per una spettacolare foto di gruppo, a sancire questo momento storico.
La due giorni organizzata dall’Università di Scienze Gastronomiche in collaborazione con Slow Wine, Banca del Vino e Albergo dell’Agenzia è stata resa possibile grazie a tutti coloro che hanno creduto nella bontà del progetto: in particolare grazie al sostegno di Fondazione CRC e Banca d’Alba, e al supporto di Raspini, Inalpi, Fisar, Bormioli, San Bernardo.
Protagoniste sono state le aziende vitivinicole che hanno aderito al progetto, contribuendo ad essere parte integrante di un modello di formazione sul vino unico nel suo genere.