Sabato 4 marzo 2023 la montagna scenderà a Torino con una serata di canti e coralità per
raccogliere fondi a favore del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese. L’occasione è il
concerto organizzato dal Coro Edelweiss con il patrocinio della Città di Torino che si svolgerà presso il Conservatorio Giuseppe Verdi alle ore 21 e vedrà ospite il coro del CAI di Cremona. L’iniziativa è stata fortemente voluta dai membri del gruppo corale del CAI Torino
diretto da Marcella Tessarin per sostenere la locale stazione di Soccorso Alpino che, in
seguito alla pandemia, si è trovata a gestire numerose operazioni di salvataggio
sul territorio della collina torinese riscoperto dagli appassionati di escursionismo,
trail running e mountain bike nei periodi di confinamento. D’altronde, proprio a
Torino nasceva 160 anni fa il Club Alpino Italiano grazie all’impulso di Quintino
Sella che il 23 ottobre 1863 presso il Castello del Valentino fondava il prestigioso
sodalizio che oggi conta oltre 300.000 soci.
Un doppio appuntamento, insomma, per dare avvio a un programma di
celebrazioni organizzato dal CAI Torino e per finanziare il rinnovamento delle
attrezzature necessarie ai soccorritori per rendere sempre più efficiente ed
efficace il loro servizio a favore di tutti gli appassionati in difficoltà. Nel corso della
serata, i volontari del Soccorso Alpino torinese saranno a disposizione per
illustrare le modalità di intervento con particolare attenzione al nucleo droni che si
è costituito in città a supporto delle squadre dislocate in tutto il territorio alpino
regionale.
IL SOCCORSO ALPINO A TORINO
Il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese è dislocato sull’intero territorio
montano regionale con 52 stazioni operative di cui fanno parte quasi 1200 tecnici
volontari che gestiscono oltre 1300 interventi all’anno, per soccorrere in media
oltre 1400 persone tra escursionisti, alpinisti e praticanti le diverse attività in
territorio impervio.
Anche a Torino è presente una stazione di Soccorso Alpino che, in seguito alla
pandemia da Covid–19, è stata chiamata a operare in occasione di numerosi
incidenti accaduti sul territorio collinare, riscoperto dagli appassionati di attività
all’aria aperta durante i periodi di confinamento. Inoltre in città è nato il primo
nucleo di piloti di droni che interviene a supporto delle stazioni di valle nelle
operazioni di ricerca dispersi