Home Attualità Per finalizzare il risparmio allo sviluppo produttivo è decisiva l’educazione finanziaria

Per finalizzare il risparmio allo sviluppo produttivo è decisiva l’educazione finanziaria

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Il dirigente della Lega, autorevole esponente politico e già ministro dell’industria con Mario Draghi, attuale titolare del dicastero del MEF con Giorgia Meloni, in un interessante colloquio giornalistico con il quotidiano on-line Milano Finanza ha evidenziato il ruolo strategico della alfabetizzazione economica e finanziaria come fattore prioritario per riattivare un clima di fiducia a favore del popolo dei piccoli e medi risparmiatori del nostro Paese.
Il Ministro Giancarlo Giorgetti, nel corso della propria conversazione finalizzata ad anticipare tutta una serie di novità e innovazioni nel settore fiscale e amministrativo, ha tenuto a sottolineare come tali provvedimenti, applicati al mercato dei capitali e degli strumenti di investimento al dettaglio (cosiddetti retail), rischino di non essere sufficienti in assenza di una strategia di informazione diffusa e di sensibilizzazione culturale delle famiglie con capacità di accantonamento e investimento monetario.
Il Ministro Giorgetti, che si sta confermando uno dei più stretti collaboratori della Premier Giorgia Meloni – con la quale condivide le decisioni sia le più popolari che quelle di segno nettamente opposto (basti pensare al fin da subito contestato decreto legge limitativo del super eco bonus) – ha confermato la volontà dell’esecutivo di destra-centro di promuovere un certo patriottismo nel settore del risparmio, della sua tutela e destinazione all’economia reale del Paese e dell’azienda Italia, ai sensi dell’articolo 47 della Costituzione in vigore dal 1948 ma tuttora tanto attualissima quanto da attuare in parecchi punti fondamentali.
Un aspetto, quest’ultimo, che lo stesso titolare del MEF, citando Luigi Einaudi, aveva già ampiamente sviscerato nel corso del proprio esaustivo messaggio di saluto in occasione della giornata nazionale e mondiale promossa a Roma dall’associazione ACRI nello scorso 31 ottobre.
L’alto dirigente del partito regionalista del vicepremier Matteo Salvini, pertanto, ha ribadito l’importanza di allestire un programma di eventi itineranti sul territorio – altrimenti detti Road show – con l’obiettivo di avvicinare il maggior numero possibile di singoli cittadini, nuclei familiari e imprenditori ai temi della mobilitazione consapevole e informata dei saldi attivi di conto corrente, i quali possono e devono rappresentare un vettore di irrobustimento patrimoniale e strutturale degli assetti della nostra economia produttiva, nella sua duplice articolazione sia in grandi gruppi nazionali a vocazione globale, sia in una pluralità e varietà di filiere e distretti geografici e funzionali.
Gli obiettivi indicati dal governo riguardano tanto la crescita della base di capitalizzazione del mercato borsistico, da perseguire con l’aumento del numero di società quotate e quotabili, quanto il potenziamento di prodotti a carattere personalizzato come i Pir, piani individuali di risparmio, e i Pir rinforzati, rispetto ai quali il ministero di via XX Settembre ha in animo di dettagliare un pacchetto di incentivi fiscali e di semplificazioni normative e procedurali per accrescerne i requisiti di accessibilità, intelligibilità e trasparenza in maniera di aumentare il loro appeal tra il grande pubblico.
Una strategia analoga è allo studio, dopo il successo delle collocazioni di bond ENI e BTP Italia, per quanto riguarda l’ambito dei titoli sovrani di Stato e garantiti dallo Stato (questi ultimi, come dice la formulazione stessa, di emanazione di società a partecipazione o controllo governativo).
La finalità ultima è di incrementare il peso specifico della componente retail domestica del debito pubblico, sul modello giapponese e con l’obiettivo di proteggerlo dalle fluttuazioni e dalle situazioni di instabilità internazionale.
A oggi, su 1840 miliardi di risparmio liquido diffuso, soltanto 165 risultano immobilizzati in titoli BTP da parte di singoli cittadini e nuclei familiari.
L’educazione finanziaria è quindi destinata, dopo le dichiarazioni del ministro Giorgetti, a diventare molto presto e in maniera accelerata un obbligo cogente codificato.
Il concetto di cattedra itinerante e di divulgazione dell’educazione finanziaria secondo principi di mobilità territoriale e geografica trova la piena condivisione del Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi – definito cattedra ambulante in materia dal presidente ABI e amico Antonio Patuelli – così come la valenza del ruolo istituzionale per ripristinare un clima di fiducia volto, su basi esclusivamente volontarie e incentivate, a indirizzare il risparmio verso i settori strategici a maggiore valore aggiunto dell’economia nazionale e distrettuale. Perché, come diceva Einaudi fin dal secondo dopoguerra, il capitale è un processo di formazione che nasce dal risparmio.