Oltre 50 cantine presenti in sala, complessivamente oltre 280 etichette presentate in degustazione, l’apertura per la prima volta ad una sezione legata ad altre espressioni della viticoltura piemontese, un pubblico importante e numeroso suddiviso fra professionisti del settore ed enoappassionati.
Il vitigno nebbiolo come assoluto protagonista, attraverso gli assaggi delle nuove annate (Barolo 2019 e Barbaresco 2020 in primis), ma anche valorizzando annate anteriori e altre etichette proposte dalle singole aziende.
Uomini e donne del vino in sala a raccontare le loro bottiglie e il loro lavoro; una sorta di concerto di profumi e gusti che ha nei tratti del nebbiolo il filo conduttore.
Dopo il grande successo di Grandi Langhe a Torino, evento promosso dal Consorzio di Tutela, i riscontri sull’annata 2019 del Barolo confermano le valutazioni lusinghiere già emerse, come per esempio quella raccolta da Giorgio Cotti, titolare della storica Enoteca Cotti di Milano: “Il Barolo 2019 è sicuramente una buona annata – afferma Cotti – a mio avviso dai tannini non proprio morbidi per cui abbastanza austera, un’annata che ha spazio per migliorare negli anni, quindi longeva. L’annata viene commercializzata adesso per cui è chiaramente ancora giovane e paga quindi un po’ la freschezza. Spero che negli anni acquisti maggiore eleganza rispetto al 2018 che è risultata annata meno corposa e strutturata, un pò più pronta ed elegante ma meno longeva. Confermo un giudizio positivo sull’annata 2019”.
L’associazione Go Wine archivia così un’altra edizione positiva dell’evento: fra le cantine partecipanti da segnalare anche alcune new entry dell’evento milanese, come Barbero Giacomo di Canale d’Alba, Cavalier Bartolomeo di Castiglione Falletto, Cordero Gabriele di Priocca, Fortemasso di Monforte d’Alba, Merenda Sinoira di Novello e Taliano Michele di Montà d’Alba.