La classe quinta A della scuola primaria “Monchiero” di Pocapaglia (anno scolastico 2021/2022) è stata nominata Alfiere della Repubblica per essersi contraddistinta, in cinque anni di scuola, nell’inclusione di un compagno autistico seguito dalla sua maestra di sostegno Cristina Cravero, che ha proposto la classe per il premio, e dalle maestre Anna Maria Tibaldi, Elisa Sartore, Claudia Coraglia e Marina Ferreno.
Sin dalla prima, gli studenti hanno saputo accogliere e creare legami significativi con il loro compagno permettendogli di partecipare alla vita della classe. Si sono contraddistinti nell’utilizzo di forme di comunicazione alternative per supportarlo in azioni di autonomia come ad esempio prendere l’autobus per recarsi a scuola, rispondere in modo adeguato alle domande, farsi comprendere dalle altre persone. Gli alunni hanno saputo poi adeguare il loro comportamento ai bisogni del bambino modulando l’intensità della voce, abbassando il volume della Lim, sollevando le sedie, soprattutto nelle giornate di maggior nervosismo del compagno. Grazie alla loro pazienza e propensione, oggi M. (iniziale di fantasia) è un bambino perfettamente integrato, che si fida dei suoi coetanei e riesce a interagire con loro anche senza la mediazione dell’adulto di riferimento. I suoi compagni sono stati un indispensabile supporto per il lavoro dell’insegnante di sostegno, comprendendo gli stati d’animo, le emozioni dello studente e sapendo rapportarsi in modo naturale ed empatico. L’aver imparato a vivere in classe con un bambino autistico arricchirà la loro personalità e creerà cittadini formati, consapevoli e sensibili sui temi della diversità. Afferma la maestra Cristina Cravero: «Credo che un percorso così importante per la nostra società svolto da piccoli bambini che saranno adulti del domani sia stato adeguatamente riconosciuto a un livello alto delle istituzioni, affinché serva come esempio di inclusione effettiva e possibile per tutti. La grande sfida dell’inclusione a scuola credo sia questa: non avere un bambino fuori dalla classe perché disturba troppo, ma lottare quotidianamente perché il bambino possa viversi la classe sempre condividendone gli umori, le gioie e a volte le tristezze o le difficoltà. Non solo, se al bambino con disabilità serve la classe come rinforzo sociale, alla classe è utile il confronto con la disabilità. Essere consapevoli sin da bambini della disabilità e di cosa comporta viverci accanto renderà questi bambini degli adulti più attenti alla diversità».
Il dirigente scolastico reggente Roberto Buongarzone è grato alla Presidenza della Repubblica per la sensibilità dimostrata nell’assegnare il premio; soprattutto ringrazia tutta la comunità educante della ex classe quinta della primaria di Pocapaglia dell’Istituto Bertero, gli alunni in primo luogo, le maestre, i genitori, la collega Wilma Proglio, preside reggente durante lo scorso anno scolastico, che insieme hanno contribuito a questo illustre traguardo, dimostrando nei fatti il valore profondamente formativo dell’inclusione.
La famiglia di M., con i famigliari di una compagna e la maestra Cravero, si recheranno a Roma per ricevere il riconoscimento dalle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.