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Da re delle discese a mago del caffè festa per Trucco

Ex pilota di rally poi imprenditore: «Che bella sorpresa la reunion a Saluzzo per i miei 82 anni»

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Una vita appassionata quella di Dario Trucco, 82 anni, originario di Verzuolo, imprenditore e fondatore dell’azienda “Caffè Excelsior” di Busca oltre che pilota e campione di rally negli Anni ’70. Un lavoro, quello della produzione e commercio di caffè, cominciato quando era un ragazzino e dava una mano ai genitori che avevano un ristorante a Verzuolo. Così ha cominciato a maneggiare le macchine del caffè: «Un mio cugino, che allora faceva il rappresentante, mi chiese di lavorare con lui e così abbiamo cominciato – racconta Trucco -. Alla fine degli anni ’90 abbiamo rilevato lo storico marchio della torrefazione Caffè Excelsior di Pinerolo, con un portafoglio di circa 90 clienti: mi piaceva quel nome, sapeva di internazionale». La scelta porta bene e l’azienda comincia ad espandersi fino a diventare l’importante realtà commerciale che è ora: «Mi ci sono dedicato anima e corpo negli anni, tanto che, ad un certo punto, ho dovuto abbandonare i rally» dice Trucco. Il pilota, tra il 1969 e il 1979, ottenne risultati fantastici: gareggiò con ottimi piazzamenti in importanti gare nazionali dell’epoca come la 100mila Trabucchi, il Rally di San Marino e delle Alpi Orientali, corse anche sulle strade mondiali del Rally di Sanremo. «Ad un certo punto avrei potuto scegliere di diventare un pilota professionista – prosegue Trucco – ma ho deciso di rimanere un imprenditore e di considerare i rally una passione sportiva. Questo mondo mi ha dato tantissimo».

Trucco era soprannominato “Il re delle discese”: «Ricordo ancora quando correvo con la Simca, ho vissuto momenti magici con questa macchina. In salita ho faticato, perché la potenza del motore non era paragonabile a quella di tanti avversari, ma in discesa io facevo scintille, andavo fortissimo. Ancora oggi c’è chi mi ferma e racconta di avermi visto scendere a velocità folli, sempre con il controllo della macchina». Oltre che con la Simca, Trucco ha corso con la Fiat 124 e poi 125, con la Opel Ascona «la mia preferita, perché non si rompeva mai», e poi le Alfa Romeo per il Jolly Club Milano. Una vita piena di emozioni: «Le corse me ne hanno regalate tantissime, quello che mi piaceva di più era vincere, mi interessava solo quello». Tante emozioni ma anche tanta fatica: «Prima di partire per i rally lavoravo notte e giorno per portarmi avanti nella produzione del caffè. Poi partivamo e correvamo tutta la notte. Arrivavamo spesso nelle prime postazioni della nostra categoria e non abbiamo mai fatto incidenti importanti. Ricordo una volta in cui siamo usciti in un prato, ma senza danni e mi sono subito rimesso in gara, perdendo solo pochi secondi» dice. Trucco era un talento naturale: «Io e il mio navigatore spesso non provavamo i percorsi, io non avevo il tempo. Arrivavamo giusto per la gara e si partiva» dice. I rally erano faticosi ed impegnativi: «Non è come adesso, allora si correva solo su strade sterrate, non c’erano tratti asfaltati» racconta. Ad un certo punto però l’impegno dei rally è diventato insostenibile: «Toglievo tempo al lavoro ma soprattutto alla mia famiglia: mia moglie Edy e le mie due figlie Roberta e Nicoletta, che ora sono subentrate nell’azienda. Quando è nata Nicoletta ho deciso che dovevo smettere».

Qualche giorno fa la moglie e le figlie hanno organizzato per lui una grande sorpresa: l’ex pilota pensava di partecipare ad un semplice pranzo di famiglia per festeggiare il suo ottantaduesimo compleanno. Invece, quando ha varcato la soglia del cortile della locanda “Corona di Ferro” a Saluzzo, si è trovato davanti la sua amata Simca – l’auto originale delle sue corse degli anni 70 – e una trentina di piloti, “vecchie glorie” dei motori, rintracciati con pazienza certosina dalla figlia Nicoletta. Per l’ex pilota è stata una sorpresa eccezionale che lo ha lasciato esterrefatto. «Il mondo delle corse – racconta – mi è sempre appartenuto, mi sono tenuto in contatto. Ma trovarmi catapultato in una vera e propria “reunion” con questo tuffo nel passato non me lo sarei mai aspettato» dice. Tutto ruotava intorno ai motori: dal menù in cui le singole portate riportavano i nomi delle fasi del rally, alle foto storiche appese alle pareti, alle coppe e alle premiazioni, fino alle lattine di Caffè Excelsior “griffate” per l’occasione. Dario Trucco ha ricevuto anche una telefonata di saluto da Daniele Audetto, ex pilota di rally ed ex direttore sportivo di Lancia e Ferrari.