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Esplosione di colori al fondaco di Bra «Sculture a parete»

Silvana Peira racconta la mostra di Enzo Esposito nei locali di via Cuneo: «Piacerà soprattutto ai giovani»

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L’associazione cul­turale “Il Fon­­daco” di Bra organizza mo­stre di Arte Con­temporanea per giovani emergenti e per artisti di fama internazionale. Sabato scorso (18 febbraio) in via Cuneo 18 c’è stato il taglio del nastro per “Esplosione di colori”, di Enzo Esposito: a cura di Silvana Peira e Franco Giancarlo Bertaccini, visitabile fino al 19 marzo (su appuntamento) dal giovedì al sabato (dalle ore 16 alle 19). “Il Fondaco” nasce a Bra nel 1998 e «mira (anche) al recupero, allo studio e alla diffusione del patrimonio storico e artistico locale; alla conoscenza, conservazione e documentazione del territorio nei suoi vari aspetti di tradizione, arte, architettura, paesaggio; alla sensibilizzazione verso le arti e i mestieri. Gli spazi dell’associazione ospitano anche iniziative collaterali organizzate da altre associazioni, facendo del dialogo reciproco uno strumento di conoscenza, di approfondimento e di crescita. Dal 2002, cura l’organizzazione e la realizzazione della manifestazione Via del Sale». Per rivista IDEA abbiamo dialogato con Silvana Peira, presidente dell’associazione culturale “Il Fondaco”.

Ci presenti “Esplosione di colori” di Enzo Esposito.
«Si tratta di una mostra coloratissima. Lui è un artista beneventano, davvero incredibile e dal grande estro. Fu tra i pochi in Italia ad intuire, alla fine degli anni Settanta, il passaggio alla pittura attraverso gli ambienti. All’incirca nel ’77 risalgono le prime installazioni con pitture eseguite direttamente sulle pareti delle gallerie. Il tutto, crea un impatto emozionale molto importante. Fu un esponente di spicco dei cosiddetti Nuovi Nuovi (un movimento artistico italiano nato nel 1980, in sintonia con modalità artistiche allora in voga negli Stati Uniti, che utilizzavano il kitsch e la decorazione, pur correggendone gli eccessi con una maggiore sobrietà formale, emotivamente controllata e giocosamente stilizzata, ndr). La considero una mostra storica di un artista storico. Sono presenti una ventina di opere su carta e su tela, con due lavori su grandi dimensioni che affascinano. Una mostra oserei dire facile e che ti viene addosso. Questa è la prima del 2023 a Il Fondaco e ne seguiranno tante altre».

«Una mostra che ti viene addosso», è un concetto interessante.
«Colori molto vivaci, capaci di attrarre e di carpire l’attenzione. Un astrattismo molto lirico, con tinte accese e luminose, campiture ampie e dilaganti. Una pittura che parte dall’alto al basso. Quasi tutti i suoi quadri sono sul verticale. In alcuni di questi, la pittura fuoriesce dalla tela. Tra­smette un concetto molto chiaro. Diventa una scultura a parete».

Sarà visitabile fino al 19 marzo.

«Mi auguro e ci auguriamo di poter accogliere tanti visitatori. Soprattutto tanti giovani, perché è fresca. Ha una versatilità creativa molto forte, una pittura potente. Segno gestuale ed espressionista. Che affascina. Trovandosi di fronte a questi formati tridimensionali, gli stati d’animo sono tanti. Ricca di cromatismi, di pennellate. L’arte deve essere fruita dai giovani. Sono un pubblico raggiungibilissimo. Noi siamo una galleria d’arte molto particolare, che fa un lavoro molto intenso».

Per Il Fondaco che nel 2022 è andato in archivio?
«Lavoro enorme. Non abbiamo mai smesso di fare mostre e siamo ripartiti con grande vigore post Covid. Ad esempio, due grandi mostre di Claudio Rotta Loria. Una personale di una fotografa di Savigliano, Cristina Pedrat­scher. Paolo Pallara e Maurizio Pilò, due romagnoli davvero in gamba, in mostra con “Entroterra”. Un invito ad entrare nell’universo pittorico di due artisti che hanno una visione del paesaggio diversa tra loro, ma ispirata a sensibilità e bellezza. Ab­biamo messo in piedi laboratori creativi per i bambini, abbiamo ospitato due artiste giapponesi. Se si vuole portare l’arte al pubblico, occorre lavorare con impegno e tenere aperti gli spazi. E occorre promuovere, promuovere, promuovere».

Prossimi appuntamenti del 2023?
«Il 1° aprile ci sarà una bellissima presentazione di due artiste, una fotografa e una docente di arte contemporanea. Per fare un accenno, ma sono tante le personali. Ben 7 mostre. Invito a seguire il nostro calendario e a venirci a trovare. Non si rimarrà delusi. Un programma intenso, con presentazioni di libri e laboratori creativi».

Cammino importante quello compiuto da Il Fondaco.

«Spero e speriamo di aver portato contributi e contenuti. Abbiamo fatto 10 “Vie del Sale”, ovvero la collaborazione con un’ottantina di artisti di fama nazionale e internazionale».