Incontro sulla “Città educativa” con Domenico Chiesa a Boves

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Come annunciato il «Club di Liberi Viaggiatori» del «Totem e Tabù» è tornato a proporre serata di fine mese, ultimo giovedì, il 23 febbraio, dopo la «ripartenza» del mese precedente, finiti i tre anni di sospensione (ricordiamo che gli ultimi appuntamenti della stagione 2019-2020 furono, ovviamente, annullati) per la pandemia COVID (tra divieti di assembramenti e limiti agli spostamenti, quindi anche ai viaggi).

L’appuntamento è stato, di nuovo, in frazione Sant’Anna, stavolta non nella galleria della grande palestra del «Padel Boves», ma in accogliente «salotto» sopra l’entrata.

Il nuovo presidente, Luigi «Gigi» Alessio, notissimo viaggiatore, con i vertici dell’Associazione parzialmente rinnovati, spiega che vi sarà, prossimamente, «ritorno» al comunale Auditorium Borelli, non appena alcuni componenti avranno completato una formazione antincendi. Per adesso, sin a maggio, son fissati momenti «culturali» (in precedenza sempre centrale eran proiezioni di fotografie e video).

Questi appuntamenti serviranno, anche, per i costanti aggiornamenti sul viaggio del loro «Toyota», che ha ripreso l’interrotto, durante il «COVID», «giro del mondo».

Attualmente è in Messico e si muove verso il Sud. Alessio ha anticipato per l’ultimo giovedì di marzo (il 30) la serata «Il nuovo viaggio: le emigrazioni», con relatore Giovanni Cravero, di Bra.

Ad aprile (il 28) Mario Daniele, fotografo di fama internazionale saviglianese, mostrerà le sue fotografie di viaggi, fatti di poetici particolari colti (non proprio «cartoline»).

A maggio (il 26) sarà la volta di Antonio, «Nino», Costantino, fossanese, grande camminatore, che presenterà una sua guida sui «Sentieri partigiani», «Di Nuto Revelli» (la prima serata sarà, ovviamente, il 25 aprile, a Rittana.

Momento centrale la conferenza del Domenico Chiesa sul discorso «Città educativa», davanti a buon pubblico (tenendo conto che gli spettatori che gremivano il Borelli si trovavano per vedere immagini e viaggiare con la fantasia, più che per sentir discorsi). «Tutta la città può essere promotrice di educazione per mezzo delle sue Istituzione tradizionali, delle sue proposte culturali, delle sue politiche ambientali, dei suoi mezzi di comunicazione, del suo tessuto produttivo e delle sue Imprese». Si tratta di un «progetto», in sostanza, che si prende cura della «qualità della vita», partito da Barcellona nel 1990 e che è stato raccolto, in Italia, da Torino, Siracusa…