“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Si fonda sull’articolo 10 della Costituzione Italiana il Sistema Accoglienza e Integrazione (S.A.I.), istituito ufficialmente nel 2020 come evoluzione dello SPRAR prima (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e del SIPROIMI poi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati).
Con la nuova norma, dunque, può essere concessa accoglienza ai titolari o ai richiedenti protezione internazionale, ai minori stranieri non accompagnati, agli stranieri in prosieguo amministrativo affidati ai servizi sociali al compimento della maggiore età, ai titolari dei premessi di soggiorno per protezione speciale o per casi speciali (es. umanitari in regime transitorio), alle vittime di calamità, ai migranti cui è riconosciuto particolare valore civile e ai titolari di permesso di soggiorno per cure mediche.
Fin dal 2017 il Comune di Mondovì ha delegato al Consorzio per i Servizi Socio-Assistenziali del Monregalese l’attuazione dell’accoglienza integrata sul territorio cittadino attraverso apposite progettazioni triennali. In seguito ad apposito confronto con il C.S.S.M. stesso, è dunque emersa l’opportunità di proseguire con le medesime attività di accoglienza alla luce dei buoni risultati finora conseguiti e nei giorni scorsi la Giunta comunale ha quindi confermato l’adesione alla rete S.A.I. delegando il Consorzio alla predisposizione della nuova domanda di prosecuzione del progetto per il triennio 2024/2026.
«Abbiamo deciso di proseguire su questa strada – il commento dell’assessora alle Politiche sociali, Francesca Botto – perché il progetto di accoglienza tutt’ora in fase di realizzazione ha consentito la sospensione sul territorio cittadino di ulteriori inserimenti di richiedenti asilo nella rete C.A.S. e, soprattutto, ha garantito un migliore controllo delle presenze in città attraverso un servizio di accoglienza, integrazione e tutela a favore dei beneficiari effettivi. Proprio grazie all’applicazione di questo sistema di accoglienza capillare e integrato, sappiamo ad esempio con certezza che dal 2018 ad oggi la nostra città ha potuto dare accoglienza a 286 beneficiari e che ad oggi (22 febbraio 2023, ndr) sono presenti nelle strutture cittadine 60 beneficiari. La misura, inoltre, non comporta oneri in capo al Comune ed i dati dimostrano che i beneficiari, a fine percorso, generalmente non usufruiscono dei servizi CSSM, trovando autonoma collocazione. Lo strumento più efficace, insomma, per dare seguito a un diritto costituzionale e a un dovere etico e morale, favorendo integrazione e pubblica sicurezza».