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A Cuneo “Io investo con l’Art Bonus”

Giovedì 2 marzo l’evento in Sala Michele Ferrero per illustrare ad aziende, istituzioni, associazioni e privati cittadini le potenzialità dello strumento

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Prosegue il percorso di formazione che Confindustria Cuneo dedica agli investimenti in ambito culturale. Dopo gli incontri dedicati al fundraising, rivolti alle associazioni culturali del territorio, il focus si amplia: giovedì 2 marzo, alle ore 10.30, presso la Sala Michele Ferrero in programma l’evento “Io investo con l’Art Bonus”.

Il convegno ha l’obiettivo di approfondire il meccanismo dell’Art Bonus, il credito di imposta istituito per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura, un incentivo reso permanente tramite Legge di stabilità del 2016. Un vero e proprio ‘strumento fiscale’ che tutela il patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.

Due i focus della mattinata cuneese, coordinata da Francesco Moneta, presidente comitato Cultura+Impresa: Lucia Steri, responsabile comunicazione Art Bonus, svilupperà il tema sotto il profilo di “opportunità per il mecenatismo culturale”, mentre le “istruzioni per l’uso” verranno fornite da Riccardo Rossotto, avvocato RP Legal&Tax, e Alberto Franco, commercialista Studio Genta e Cappa.

«L’Art Bonus – dichiara Giuliana Cirio, direttore generale Confindustria Cuneo –rappresenta in collegamento stabile, ma ancora poco conosciuto, tra pubblico e privato per valorizzare il patrimonio artistico-culturale del nostro Paese. Gli investimenti in cultura possono divenire volano di crescita territoriale oltre che mezzo per usufruire di importanti agevolazioni fiscali. Imprese, fondazioni, enti, cittadini privati possono incontrarsi per fare un dono al patrimonio della comunità, attribuendo ad esso un valore strategico per la crescita sociale ed economica della Granda».

Sono soggetti ad Art Bonus gli interventi riferiti ai seguenti ambiti: manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali), delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti; realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.