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Cidimu Alba, eccellenza e super specializzazione

Ugo Riba e Francesco Morabito: «Vanno scomparendo le figure che hanno conoscenze superficiali. Oggi servono solo professionisti iperqualificati in ogni ambito medico»

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Eccellenza fa rima con esigenza del paziente ogni giorno: questa è la filosofia che da sempre accompagna il Cidimu di Alba che fa parte del Gruppo Cidimu attivo dal 1982, che oggi comprende diversi Istituti Medici in Piemonte, Liguria e Lombardia. L’Istituto di Alba estende in Piemonte l’attività che gli istituti del Gruppo svolgono da oltre trent’anni, attraverso lo studio, lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie diagnostiche all’a­van­guardia per la prevenzione e il monitoraggio delle principali patologie. Un team medico altamente qualificato, in grado di offrire consulenza specialistica al paziente, così come la tecnologia avanzata negli esami ultrasonici, radiologici e nella diagnostica in generale, completano le qualità di questo Istituto.

Polo all’avanguardia anche nell’ambito della fisioterapia e della riabilitazione, Cidimu Alba si propone di seguire la stessa strada di eccellenza tracciata dall’IRR di Torino, Istituto di Riabilitazione appartenente al Gruppo accreditato a livello internazionale. Presso l’Istituto albese la riabilitazione ortopedico-sportiva è ispirata al concetto di riabilitazione globale. In ogni seduta non soltanto si cerca di riabilitare la funzione deficitaria del paziente, ad esempio un problema articolare o muscolare o tendineo, ma si cerca in contemporanea di stimolare altre aree a livello cerebrale, ad esempio quella visiva o quella uditiva. Il risultato è un percorso riabilitativo intenso ed efficace. L’Istituto può vantare un’importante convenzione con l’Istituto di Radiologia dell’Uni­versità di Pavia nell’ambito delle attività didattiche e di ricerca applicata nel settore degli ultrasuoni, nonché di collaborazione scientifica con numerose Società Scientifiche italiane e straniere.

Una specializzazione dottor Mo­rabito cresciuta con attenzione e lungimiranza in questi anni…
«In tutti gli ambiti lavorativi per arrivare all’eccellenza è necessaria una super specializzazione, e anche la medicina non fa eccezione; vanno infatti scomparendo quelle figure che hanno un’infarinatura (talvolta molto superficiale) in molteplici ambiti per far spazio a superspecialisti che si occupino di determinati distretti (ad esempio in ambito ortopedico lo specialista della colonna, della spalla, del piede) o patologie (ad esempio il reumatologo, il diabetologo). Anche in radiologia, ove i rapidi avanzamenti tecnologici necessitano di continui approfondimenti e aggiornamenti, va per fortuna diminuendo la figura del radiologo “tuttologo” a fronte di radiologi specialisti in determinati ambiti: neuroradiologia, patologia muscolo-schelettrica, senologia, patologia cardiaca o internistica».

E dunque quale la “ricetta” del Cidimu di Alba a tal proposito?
«Una sola: massima professionalità. Rivolgendosi al radiologo superspecialista il paziente potrà trovare personale competente e formato a formulare una diagnosi. Fin dalla sua nascita l’Istituto Cidimu di Alba ha fatto proprio questo modus operandi coinvolgendo radiologi specializzati in diversi ambiti affinché il paziente possa sempre trovare personale specializzato e competente in grado di esaminare con tutte le metodiche a disposizione (RX, Ecografia, Mammografia, TC e RM ad alto campo) il problema presentato e giungere a una corretta diagnosi».

Il termine specializzazione è dunque centrale per il Gruppo Cidimu, vero dottor Riba?
«Assolutamente sì. Le considerazioni del dottor Morabito valgono ovviamente per tutte le
specialità. Questo è in contrasto con la carenza di laureati in medicina e di specialisti. Il problema è che negli Ospedali vengono assunti specializzandi non sufficientemente formati con tutti i problemi che ne derivano e la formazione dei nuovi medici di base è prevalentemente burocratica e molto meno professionale».

E allora come ovviare?
«Intanto accogliendo medici a fine carriera, professionisti che hanno grande esperienza ed ancora grosse potenzialità di lavoro. E poi finanziando borse di studio per speciallizzandi che poi lavoreranno con noi e affidandoci alla telemedicina laddove questa è accettata
dai pazienti ed è percorribile.
Uno dei vantaggi per i giovani medici che iniziano la loro libera professione intra o extra maenia è che al nostro interno possono trovare dei veri maestri che in caso di necessità li affiancano e permettono loro di crescere professionalmente. Possiamo af­fermare che affiancando giovani medici con colleghi non più giovani ma particolarmente esperti si crea un circolo virtuoso che permette di offrire un buon servizio ai pazienti. Questo meccanismo lo stiamo praticando anche per tutti i paramedici quali le infermiere/i, le ostetriche, i tecnici di radiologia e per i tecnici delle varie specialità che a loro volta hanno bisogno di crescere sul piano professionale».