In questi giorni si lavora per preparare il dossier di richiesta di rinnovo del riconoscimento Mab Unesco. Stiamo parlando della riserva della Biosfera dell’Ente Parco del Monviso: «Il titolo ci è stato assegnato nel 2014 – ricorda il presidente Dario Miretti – ora stiamo preparando i documenti, ogni dieci anni bisogna aggiornare la richiesta».
Si tratta di un riconoscimento molto importante per il territorio, quali vantaggi porta?
«Moltissimi, innanzitutto tanti finanziamenti. Pensi che noi abbiamo ottenuto più di due milioni di euro che sono stati direttamente e interamente utilizzati per lo sviluppo e la visibilità dei nostri territori, da tutti i punti di vista».
Quali sono stati i progetti più importanti?
«Direi tutto il lavoro che facciamo con le scuole ed i comuni del territorio, indirizzato principalmente all’educazione per l’ambiente e ora alla transazione ecologica. In autunno, grazie ad un finanziamento di 104mila euro dal Ministero, abbiamo avviato progetti con molte scuole del nostro territorio finanziando iniziative sul campo e attività laboratoriali di educazione ambientale che si riferivano a tre ambiti educativi: la tutela e valorizzazione della biodiversità, degli habitat e degli ecosistemi, per favorire comportamenti per la salvaguardia di specie animali e vegetali; i rifiuti e raccolta differenziata, per incentivare comportamenti attenti e responsabili a beneficio dell’ambiente e del territorio; i cambiamenti climatici ed energie rinnovabili, per innescare azioni necessarie a contrastare il cambiamento climatico e ridurre i rischi per l’ambiente e le persone».
Quanti istituti sono stati coinvolti?
«Sono stati attivati 15 progetti e ne hanno beneficiato sette istituti comprensivi del territorio della Riserva. Gli istituti coinvolti sono quelli di Barge (un progetto per gli studenti della scuola secondaria di primo grado), Bra 2 (tre progetti per gli studenti della scuola dell’infanzia e secondaria di primo grado), Revello (un progetto per gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado), Saluzzo (un progetto per gli studenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado), Sanfront – Paesana (sette progetti per gli studenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado), Savigliano – “Papa Giovanni XXIII” (un progetto per gli studenti della scuola secondaria di primo grado) e Venasca – Costigliole Saluzzo (un progetto per gli studenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado). In totale sono più di 3.000 gli studenti che sono stati coinvolti nelle attività allestite nell’ambito di questi progetti. Questo finanziamento, ottenuto grazie alla sinergia tra le scuole del territorio e il nostro Ente, che da anni collabora con il mondo scolastico locale garantendo un programma di attività di educazione ambientale vario e articolato, dimostra quanto sia importante per i nostri territori la presenza della Riserva della Biosfera del Monviso».
Quali sono gli altri progetti per i quali si adopera l’Ente?
«Tra i siti più importanti su cui lavoriamo per tutelare e valorizzare ci sono l’Abbazia di Staffarda, il Castello di Racconigi e il bosco del Merlino a Caramagna, che è una delle ultime cenosi forestali planiziali della pianura cuneese».
Quale territorio e quali comuni comprende questa Riserva del Mab?
«Innanzitutto, questa è la prima riserva transfrontaliera italiana, estesa ben al di là del territorio dei due parchi naturali, ma che in essi trova la sua “core zone”. Con una superficie di circa 400mila ettari, coinvolge oltre 300mila abitanti distribuiti tra 86 Comuni della provincia di Cuneo e 20 francesi e interessa ambienti che vanno dall’alta montagna (le valli intorno al Monviso nel cuore delle Alpi Cozie, le Hautes-Alpes e le Alpes dell’Haite Provence nella regione Paca), fino alla pianura torinese e cuneese, arrivando a lambire le prime colline delle Langhe. Il territorio si articola dai 450 metri sul livello del mare della pianura ai 3.841 metri della vetta del Monviso: un mosaico di habitat che ha il suo centro nel Re di Pietra e si sviluppa in Italia lungo il percorso del Po e in Francia in un circo glaciale circondato dal fondovalle, allargandosi su entrambi i versanti fino alle aree di collina. All’interno della Riserva Mab Monviso sono presenti inoltre 4 siti Patrimonio dell’Umanità (Castello di Racconigi, Castello di Pollenzo, città di Briançon e Fort Mont-Dauphin). La presenza del massiccio del Monviso, del fiume Po, di una pluralità di laghi alpini, di molteplici paesaggi caratterizzati dalla relazione equilibrata tra uomo e ambiente e da una elevata ricchezza ecologica e biologica fanno di questo territorio uno dei gioielli naturalistici nel cuore delle Alpi. Al Pian del Re, ad esempio, vive tutelata e protetta, nella torbiera, la salamandra di Lanza, una specie in via di estinzione molto utile a mantenere la biosfera del territorio».
In questi anni i riconoscimenti non sono mancati.
«Cerchiamo di lavorare bene nel solo interesse dei nostri territori, l’adesione al Mab Unesco ai Comuni non costa nulla ma porta innumerevoli vantaggi economici per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità delle nostre terre anche dal punto di vista turistico».
A Saluzzo ritorna il Terres Monviso Outdoor:
laboratorio per gli appassionati
Il Terres Monviso Outdoor torna dal 17 al 19 marzo a Saluzzo e nella pianura circostante. Non un semplice salone, ma un laboratorio di tre giornate incentrate sul territorio e le sue peculiarità. L’obiettivo? Raccontare un progetto per costruire una destinazione turistica riconosciuta. Che sia per gli appassionati della montagna autentica o per chi invece la montagna sta imparando a scoprirla, Terres Monviso è il posto giusto per tutti gli amanti dell’outdoor. Dedicato a famiglie, a studenti, al pubblico del turismo slow, agli sport invernali ed estivi che caratterizzano la regione. Sarà un momento di vetrina.