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Ciaburro a Stoccolma per parlare di politica estera, sicurezza e difesa

“Con il conflitto in Ucraina, si è evidenziata la difficoltà di mantenere le scorte militari. Ottima la proposta del ministro Crosetto di svincolare la spesa per la sicurezza da quella pubblica”

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L’onorevole piemontese Monica Ciaburro di Fratelli d’Italia – come vicepresidente della IV Commissione Difesa della Camera dei deputati, ha partecipato alla conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), che si è svolta a Stoccolma.

Il suo intervento è stato particolarmente importante, in quanto è stato fatto ad un anno di distanza dalla creazione della cosiddetta “Bussola strategica UE”

Intanto, onorevole Ciaburro, che cos’è la Bussola strategica ?
“È una guida all’azione che delinea un percorso ambizioso per la nostra politica di sicurezza e di difesa per il prossimo decennio. Ci aiuterà ad affrontare le nostre responsabilità in materia di sicurezza, di fronte ai nostri cittadini e al resto del mondo. Adottata nel marzo 2022, rappresenta lo strumento di indirizzo politico, atto a delineare le prospettive strategiche dell’Unione per i prossimi anni”.

Su cosa si è basato il suo intervento?
“Ho sottolineato come la Cina sia ormai un player globale e sempre più egemone della parte orientale del mondo, egemonia confermata dal conflitto russo-ucraino, ed il forte sviluppo di elevate tecnologie capaci di invadere la sfera cibernetica ed informatica. Questo ha creato nuove esigenze a cui ottemperare per garantire la difesa del Continente. Ai punti di crisi “tradizionali” del Medio e Vicino-Oriente, infatti, si affiancano scenari geograficamente più lontani, come Asia e area Indo-pacifica, ma non per questi meno impattanti, dato il peso ormai enorme che queste aree ricoprono dal punto di vista logistico per gli approvvigionamenti di materie prime e semiconduttori nelle economie avanzate occidentali”.

La Bussola è stata creata subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
“Sì, e abbiamo compreso con il conflitto ucraino che in Europa vi è una drammatica difficoltà nel mantenere le scorte militari, nonché una industria della difesa completamente da rilanciare, perché le capacità di slancio, produzione e resilienza di tali industrie non sono alla pari con economie più orientate ad un impiego in contesti bellici come anche nel caso cinese”.

Qual é la proposta del Governo italiano?
“Al netto delle proposte elaborate in seno al Parlamento europeo, il Ministro della difesa italiano, Guido Crosetto, ha lanciato la proposta di disaccoppiare la spesa militare, anche in termini di ricerca, dal computo della spesa pubblica rilevante ai fini di vincoli di bilancio europei. Tale misura permetterebbe a Paesi dotati di industrie di difesa di particolare pregio, ma in condizioni di bilancio e di finanza pubblica non rosee, come Italia o Francia, di poter contribuire anche alla ricerca militare, elemento ancor più fondamentale, alla luce delle varie cooperazioni stabilite tra industrie di armamenti occidentali tra loro”.