Uno striscione avvolge il balcone del Salone d’onore del Comune di Cuneo da sabato 4 marzo: è un richiamo alla situazione delle donne in Iran e Afghanistan e in tutti i luoghi in cui i loro diritti e libertà sono calpestati e in cui l’essere donna di fatto corrisponde a una condanna.
Il Consiglio comunale nel mese di novembre 2022 aveva discusso e approvato all’unanimità un ordine del giorno sul tema della violenza contro le proteste scatenate in Iran dall’omicidio di Mahsa Amini il 13 settembre 2022. Il documento esprimeva “sostegno e massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e al popolo iraniano” e condannava la repressione “contro le manifestazioni delle donne che stanno lottando per la libertà e la pari dignità”. Il testo del documento consiliare è stato inviato alla Presidente del Consiglio del Ministri e ai Presidenti di Camera e Senato oltre che all’Ambasciata iraniana in Italia per sollecitare prese di posizioni corali e determinate a difesa dei diritti e delle libertà delle donne e di tutto il popolo iraniano.
“In questi mesi sono state uccise più di 750 persone tra donne e uomini, ma anche bambini e adolescenti e più di 30.000 arrestate, e che ora rischiano la pena capitale; ma la volontà di poter vivere in democrazia e libertà non ferma il popolo iraniano che è pronto a pagare un prezzo altissimo per raggiungere il suo obiettivo” ha riferito il dottor Khosro Nikzat presidente dell’Associazione dei Medici e Farmacisti Iraniani Residenti in Italia in una lettera-testimonianza che è stata letta sabato 4 marzo nel Salone d’onore.
Ora lo striscione sulla facciata del Palazzo comunale esprime il dissenso di tutta una città verso la violenza e la privazione dei diritti a cui sono sottoposte le donne, ovunque nel mondo, e l’impegno che a difendere i valori fondamentali riconosciuti nella Carta delle Nazioni Unite.
“I valori della resistenza sono nella storia e nel Dna della comunità cuneese. Frequentemente facciamo memoria del nostro passato, affinché la tutela dei diritti e delle libertà resti prioritaria nell’oggi e sia trasmessa alle giovani generazioni”, ha ricordato la sindaca Patrizia Manassero, facendo riferimento al viaggio di 50 ragazzi e ragazze cuneesi al campo di concentramento di Auschwitz, avvenuto nei giorni scorsi. Lo striscione è “simbolo forte di questo convincimento: non è evento sporadico ma ha una sua continuità”, ha proseguito la sindaca, ricordando che nel 2008 Cuneo ha nominato Ashraf, enclave iraniana nel cuore dell’Iraq che ospita dissidenti iraniani, città sorella e il 18 luglio 2016 ha conferito la cittadinanza onoraria alla leader della resistenza iraniana Maryam Rajavi e nel 2020 si è espressa a sostegno di Ahmadreza Djalali, il medico iraniano, naturalizzato svedese, condannato a morte.
Lo striscione è stato realizzato dagli studenti del Liceo Artistico IIS Bianchi-Virginio di Cuneo. Riporta le parole: libertà, eguaglianza, dignità, diritti, fratellanza, sorellanza e la figura di una donna velata; sul manifesto anche il riferimento all’Iran, all’Afghanistan e all’8 marzo, giornata simbolo per tutte le donne che lottano perché questi valori fondamentali comprendano anche loro.
Sul tema del velo, diventato l’oggetto simbolo della protesta delle donne iraniane, è in corso fino all’8 marzo nel Palazzo Santa Croce la mostra “SvelArti. Donna, Vita, Libertà!”, curata e creata da studentesse e studenti del Liceo Artistico e del METS-Conservatorio di Cuneo.