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La magia del palio show pure online «Grande vetrina»

Il docu-film che racconta i Borghi di Alba approda su Amazon Prime il 22 marzo

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Dopo la prima visione ad Alba, nel settembre scor­so, il film “La Banda de­gli Asini” inizia il suo viaggio distributivo. Il docu-film di Max Chicco sarà ospite il 18 marzo al Cinema Massi­mo, a Torino, alle 18, per una proiezione-evento che vedrà i nove Borghi di Alba sfilare sullo schermo in un percorso che racconta la vita dei borghigiani nell’organizzazione del Palio degli Asini. La distribuzione proseguirà poi su scala nazionale dal 22 marzo, con la presenza su Amazon Prime per il mercato italiano. “La Banda degli Asini” è prodotto da Meibi Produzione Audiovisive e co-finanziato dalla Città di Alba, Fondazione Radici, Giostra delle Cento Torri, Ente Fiera di Alba e Fondazione Crc con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte attraverso il bando Doc Film Fund e il supporto di­stributivo di Piemonte Movie.
La pellicola narra la storia quotidiana di Mattia, Silvio, Elena, Car­lotta, Daniel, Nadia, Fede­ri­co, Daniele ed Elena, ragazzi e ragazze che vivono ad Alba e sono parte integrante dei borghi che partecipano ogni anno al Palio. Durante l’anno sono ami­ci, le loro vite s’intersecano, si mescolano, ma per un giorno all’anno diventano antagonisti perché sopra tutto la vittoria del Palio è la cosa più importante, nel rispetto di una tradizione che riporta la città indietro nel tempo, fino al 1932, quando Pinot Gallizio, Luigi Bertoncini, Giacomo Bonardi, Carlo Bressano, Lorenzo Manzone e Michele Revello inventarono il Palio degli Asini, rievocazione storica in scherno al palio corso dagli Astesi nel 1275 intorno alle mura di Alba.
Sullo sfondo del racconto lo sforzo di centinaia di persone che du­rante l’anno lavorano per essere pronte a sfidarsi nel giorno che di fatto apre alla Fiera Inter­na­zio­nale del Tartufo Bianco d’Alba. Non solo la corsa, ma anche tutta una serie di eventi che scandiscono l’arrivo dell’autunno albese: l’elezione della Bella Trifolera, la presentazione del drappo e la premiazione dell’Amico della Giostra, l’investitura del Pode­stà, la Rievocazione Storica e la Sfilata Medioevale.
L’assessore al Turismo della Città di Alba Emanuele Bolla commenta: «Questo docu-film ci ricorda che la fortuna di Alba passa anche dal lavoro dei volontari, dalla semplicità e dalla tenacia dei Borghi e soprattutto dalla voglia di fare che contraddistingue i nostri concittadini. Questa è un’occasione per raccontare la nostra città sotto un’altra luce, che valorizza il lavoro del volontariato e delle persone che dedicano il proprio tempo agli altri».
L’autore del film Max Chicco spiega: «Quando mi è stato proposto di fare quest’opera avevo in studio la locandina del film “La Guerra dei Bottoni”, pellicola francese del 1962 in cui due bande di ragazzini si sfidavano nelle vie di un paesino della Francia Settentrionale. Ho voluto così raccontare una storia tutta albese con un’analoga chiave di lettura: i gruppi di persone che in città si aggregano sotto i colori dei Borghi, che per tutto l’anno ideano, scrivono e creano la sfilata che precede la corsa degli asini con i nove protagonisti compongono un’ideale banda di amici durante l’anno, per poi diventare antagonisti per un solo giorno».
Il presidente della Giostra delle Cento Torri Luca Sensibile osserva: «Con “La Banda degli Asini” si è voluto raccontare uno spaccato della Città di Alba e dei suoi abitanti che vivono il Palio come un momento di festa e di sfida. Per i Borghi è un momento unico, una giornata particolare che chiude un anno di prove, una preparazione meticolosissima che conduce alla corsa degli asini. Ma “La Banda degli Asini” è molto di più: è una storia di amicizia che diventa ancora più intima nell’anno del Covid, dove i nove protagonisti sono riusciti a mantenere forti i legami in un momento difficile come quello della pandemia. Un storia unica che racconta il folclore albese attraverso gli occhi di nove persone rappresentative di un’intera generazione».
Conclude Marcello Pasquero, direttore di Fondazione Ra­dici: «Il film di Max Chicco racconta gli aspetti folcloristici sottolineando il connubio tra storia e modernismo con la tecnologia e i social che, invece di soffocare la manifestazione, sono riusciti a darle nuova vita per guardare verso il futuro, per salire in alto con i propri rami, ma con radici sempre ben piantate nel terreno da cui trae la linfa».