«La nostra squadra? Punto di riferimento per tutta la Granda»

Franco Graglia, commissario provinciale di Forza Italia: «Bisogna partire dai valori e dall’ascolto»

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La notizia è incoraggiante, soprattutto in un’epoca in cui le relazioni sociali – al­meno come le abbiamo in­tese fino a oggi – sembrano for­temente a rischio: uno de­gli aspetti che sta più a cuore della politica territoriale è quello dell’incontro e dell’a­scolto reale delle persone. A rimarcarlo a IDEA è Franco Gra­glia, vicepresidente del Con­siglio Regionale del Pie­monte, a lungo sindaco del Co­mune di Cervere, di cui og­gi è consigliere. E il suo è un parere autorevole, per la lun­ga esperienza vissuta nell’ambito dell’amministrazione lo­cale e anche per il progetto che sta portando avanti nel Cuneese per il rilancio del par­tito a cui è storicamente le­gato: Forza Italia. Nomi­na­to commissario provinciale per la Granda, Graglia è ormai da alcune settimane al lavoro per ridare slancio o costituire, laddove necessario, i singoli comitati comunali di Forza Italia. L’obiet­tivo è in­di­vi­duare un referente per ciascuno dei 247 comuni cu­neesi. E, quando avrà trovato i pri­mi 200, li condurrà tutti dal Cavaliere.

Graglia, come sta vivendo il nuovo ruolo?
«È un incarico che il ministro Zangrillo e il presidente Cirio hanno voluto affidarmi e non ho potuto dire di no: ne sono orgoglioso. E, come in tutto quello che faccio, sto dando il massimo. Anche perché ci credo veramente».

Quali sono i primi riscontri?
«Avverto tanto entusiasmo. E cresce di giorno in giorno. Si sta alimentando un seguito significativo. Segno che, co­me ho sempre creduto, il la­voro, fatto in un certo modo, con concretezza, serietà, buon­senso e umiltà, paga».

Qual è l’aspetto decisivo?
«Uno: Forza Italia non è un partito, ma una famiglia. E così desidero che siano i gruppi che si stanno formando in ogni centro della Granda».

Com’è questa famiglia?
«Una famiglia nel senso più autentico nel termine, ovvero un gruppo di persone molto legate tra loro che non sono in contatto reciprocamente so­lo per le questioni della politica».

Come riesce a entrare in sintonia con così tante persone?
«La gente sa che nessuno può fare i miracoli, ma apprezza l’impegno. I miei punti di partenza, in ogni contesto, so­no l’ascolto, la comprensione e la disponibilità nei confronti degli altri. Poi, ovviamente, cerco anche di portare risultati il più possibile concreti».

Ha un motto che la guida?
«Sì, più che un motto direi che si tratta di un obiettivo: voglio cercare di essere davvero utile. Me lo ripeto ogni giorno, soprattutto adesso che ho superato il periodo più terribile della mia vita, quello della malattia. L’aspetto uma­no, per me, viene sempre prima di tutto».

Cosa le chiedono i cittadini che incontra?
«Le persone, oggi più che mai, hanno bisogno di punti di riferimento, di persone serie, contraddistinte da valori importanti. E io, nel mio impegno quotidiano, voglio continuare a percorre la strada dei valori».

Ma è vero che quando raggiungerà i 200 coordinatori comunali in provincia di Cuneo li porterà da Silvio Berlusconi?
«È una sorta di promessa-scommessa che ho fatto con il ministro Zangrillo quando sono stato nominato commissario provinciale. E voglio mantenerla. Desidero mostrare al presidente Berlusconi un altro aspetto positivo del “mo­dello Cuneo”».

Come sta procedendo la sua “campagna”?
«Abbiamo quasi raggiunto i cento commissari locali. Ma questo, e voglio sottolinearlo con forza, non è un semplice dato numerico, una statistica da comunicare ai giornali. Significa che abbiamo trovato cento persone convinte e determinate che, condividendo valori e principi di Forza Italia, intendono far parte di una grande famiglia e operare per il bene del territorio facendo squadra».

Ci sono anche dei giovani?
«Sì, mi arricchiscono e non mi fanno mai sentire solo. È fondamentale per me».

Abbiamo trovato un’altra parola chiave, dopo famiglia: squadra.
«Sì, proprio così. I singoli commissari che hanno aderito al progetto ora stanno costituendo la propria squadra, reale e concreta, a servizio della squadra collettiva. È un impegno che vogliamo prenderci e che continueremo a portare avanti perché, oltre a Berlusconi, abbiamo come riferimento un fuoriclasse come Alberto Cirio. Quin­di, possiamo dire di essere al lavoro per creare una squadra-famiglia che fa riferimento a Cirio».

Le altre persone chiave?
«I ministri piemontesi Zan­grillo e Pichetto, ma anche gli altri tre di Forza Italia, ovvero Tajani, Bernini e Casellati. Senza dimenticare il Presi­den­te della Regione, i consiglieri regionali provinciali e gli amministratori locali che fanno parte del partito. E, infine, menziono pure le persone impegnate nelle istituzioni locali che, pur non essendo esponenti di Forza Italia, han­no deciso di unirsi e alimentare il nostro progetto».

Quale aspetto apprezza maggiormente di Forza Italia?
«Il fatto di essere un gruppo composto da persone moderate e che ci mettono sempre la faccia».

E della “sua” provincia di Cuneo cosa apprezza? Cosa si aspetta per il futuro?
«È il mio territorio, quello che amo. Quest’area è sempre stata abituata a lavorare tanto e a rimboccarsi le maniche. Continuerà a farlo e a regalare a chi ne fa parte enormi soddisfazioni. Ne sono sicuro».

 

Premiato a Sant’Albano con la “Lumaca d’Oro” «Tre anni fa ero in pericolo di vita: che emozione!»

A Franco Graglia è stata di recente consegnata la “Lumaca d’Oro”, il prestigioso riconoscimento che dal 2021 il Comune di Sant’Albano Stura assegna a “quelle persone – come si legge nella motivazione – che si sono particolarmente distinte non solo nella vita professionale ma anche in ambito territoriale”. La cerimonia di consegna si è svolta domenica 12, al Campo Olmi, in occasione della Fera ed Sant’Alban. «A nome mio, della Giunta e del Consiglio Comunale – ha detto il sindaco di Sant’Al­bano Stura, Giorgio Bozzano -, posso solo dire che siamo onorati di aver consegnato al vicepresidente del Consiglio Regionale Graglia questo riconoscimento, proprio in considerazione della sua costante presenza, sempre attento alle esigenze del nostro territorio, e della sua disponibilità totale, a beneficio dei cittadini. Cittadini che domenica hanno espresso il loro “grazie” a Graglia tributandogli la “Lumaca d’Oro”».
«Ricevere la “Lumaca d’Oro” è per me un grande onore: un riconoscimento inaspettato e quindi ancora più gradito. Il primo premio ricevuto – ha spiegato con un sorriso il consigliere regionale Graglia – non si scorda mai, sperando che non sia l’ultimo. Una dimostrazione che il lavoro paga e che c’è ancora qualcuno che apprezza gli sforzi che quotidianamente faccio. Cerco di essere utile alla gente, questa è la mia missione. Pensare che in poco più di tre anni sono passato dal pericolo di vita a questo riconoscimento mi emoziona molto. Ringrazio di cuore il sindaco Giorgio Bozzano e tutta la sua Amministrazione per l’onore riservatomi».
Nelle edizioni precedenti, la “Lumaca d’Oro” era stata consegnata al presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia (che ha partecipato anche alla cerimonia di quest’anno), mentre nel 2022 la targa era andata alla Bcc di Casalgrasso e Sant’Albano Stura e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano.