Si è conclusa la prima fase del piano di recupero delle liste d’attesa messo in campo dalla Regione Piemonte con uno stanziamento straordinario di 50 milioni di euro. Altri 25 milioni sono previsti per proseguire l’applicazione del piano nel 2023.
I risultati sono stati presentati dal presidente della Regione Alberto Cirio, assieme al commissario di Azienda Zero Carlo Picco, al consulente strategico della Regione Pietro Presti e al presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale Alessandro Stecco. L’incontro è stato seguito a distanza anche dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi impegnato in quel momento a Roma per una serie di incontri al Ministero.
Da quando il piano è stato avviato, ad aprile 2022, fino a dicembre gli interventi nelle classi più critiche e complesse (A, B e C) hanno superato il 100% di quelli effettuati nello stesso periodo del 2019, ovvero prima della pandemia. Lo stesso obiettivo è stato raggiunto sulle visite e prestazioni ambulatoriali di primo accesso che riguardano le categorie urgenti, le brevi e le differite.
«I numeri ci dicono che il piano di recupero delle liste d’attesa sta funzionando grazie al lavoro di squadra delle aziende sanitarie e degli operatori pubblici, privati e dei medici di medicina generale – hanno commentato il presidente Cirio e l’assessore Icardi -. Il sistema sanitario ha recuperato la capacità operativa pre-Covid e ora siamo all’anno zero. Le liste d’attesa rappresentavano una fragilità del nostro sistema sanitario già prima della pandemia, così come l’affollamento dei pronto soccorso e la carenza di medicina territoriale, ma adesso per la prima volta queste criticità vengono affrontate con un metodo strutturato e scientifico. Nel 2023 lavoreremo per assestare i risultati del 2022 e continuare a ridurre i tempi di attesa».
Nonostante le complessità del periodo pandemico e lo stress a cui sono stati sottoposti ospedali e servizi sanitari, i tempi di attesa in Piemonte per le 42 prestazioni non urgenti (quelle urgenti sono garantite in 72 ore) individuate dal Piano Nazionale – riporta la nota della Regione Piemonte – hanno una media di 37 giorni, migliorata rispetto ai 38 giorni del 2018.
In particolare per 25 prestazioni, tra cui colonscopia, ecografia addome, elettrocardiogramma da sforzo, fondo oculare, mammografia, spirometria, visita cardiologica, visita chirurgia vascolare, visita oculistica, visita pneumologica, il tempo di attesa rispetto al 2018 si è ridotto in media di oltre sei giorni. Sulle altre i tempi rimangono al momento più lunghi, ma lo scostamento è al massimo di sei giorni.
Per gli interventi prioritari di classe A (da fare entro 30 giorni), B (entro 60 giorni) e C (entro 180), i livelli pre-pandemia sono stati raggiunti e superati. Nel 2022 sono stati effettuati 134mila interventi di classe A, B, e C, in crescita rispetto ai numeri del 2019, quando gli interventi di questo tipo erano stati 131mila.
Il recupero risulta ottimale per quanto riguarda i ricoveri programmati. Tra gennaio e dicembre del 2022 è stato effettuato il 92% dei ricoveri programmati rispetto a quelli del 2019. In particolare, nel 2022, i ricoveri sono stati 185mila, 25mila in più dei 160mila del 2021, con una performance molto vicina ai 201mila ricoveri del 2019, anno pre-Covid. Il dato risente dei primi mesi del 2022, quando l’operatività del sistema sanitario risultava ancora condizionata dalla pandemia e prima dell’applicazione del piano. Se si confrontano infatti i dati del periodo aprile-dicembre i ricoveri programmati risultano 144mila, 18mila in più rispetto allo stesso periodo del 2021 e il 98% rispetto ai 147mila del 2019.
Sono stati superati i livelli pre-pandemia anche per quanto riguarda le visite e le prestazioni di primo accesso, ovvero quelle di classe U (urgenti, entro 72 ore), B (brevi, entro 10 giorni) e D (differite, entro 30 giorni le visite, entro 60 le prestazioni). Nel 2022, sono state effettuate 150mila visite in più rispetto al 2019: ovvero 1,45 milioni tra visite e prestazioni, con un recupero del 111% rispetto ai numeri pre-Covid, quando si era arrivati a 1,3 milioni. Se si restringe il focus solo ai mesi di applicazione del piano, tra aprile e dicembre 2022, le visite sono state 1,1 milioni, 139mila in più rispetto alle 961mila dello stesso periodo del 2019 (il 114%).
Per quanto riguarda gli screening oncologici il recupero è totale: è stata cioè recuperata e convocata tutta la platea di coloro che avrebbero dovuto effettuare gli esami durante la pandemia.
Infine, si è fatto il punto sui risultati del piano di intervento sui pronto soccorso partito a fine 2020. In media, a dicembre, prima dell’avvio del piano, le persone in “pronto” in attesa di ricovero erano 506 al giorno, mentre a febbraio sono scese a 365, a parità di accessi complessivi.
Lliste d’attesa: «Il piano recupero sta funzionando»
La Regione ha fatto il punto sul programma attuato per snellire l’accesso ai servizi sanitari