Intervista esclusiva a Peter Simon, Direttore generale del gruppo mondiale delle casse di risparmio di cui è consigliere di amministrazione il banchiere internazionale Beppe Ghisolfi in missione in Colombia con il funzionario dell’Acri dr Coccia per l’assemblea plenaria di venerdì.
Peter Simon, direttore generale del World saving bank institute e dello European saving bank group, in una recente intervista ha riepilogato le sfide del gruppo mondiale delle casse di risparmio, a partire dall’educazione digitale e finanziaria e dai servizi di prossimità per le categorie anziane e tecnologicamente vulnerabili.
Del WSBI fa parte, come componente del Consiglio di amministrazione, l’italiano Beppe Ghisolfi.
L’inclusione finanziaria, la digitalizzazione e gli scenari post pandemici e bellici saranno al centro del summit plenario di Cartagena in Colombia alla fine di questa settimana, quando il presidente Isidro Fainé riunirà amministratori e soci del world saving bank institute assieme al proprio direttore generale Peter Simon.
Quest’ultimo, in una recente intervista rilasciata alla magazine “Corresponsables”, osservatorio delle fondazioni nell’area iberica e latino americana, ha evidenziato i valori fondanti degli istituti creditizi e degli enti bancari che compongono il circuito associativo del WSBI.
Valori riassumibili nelle tre Erre: radicamento regionale, servizio retail (quindi personalizzato) e responsabilità sociale. Da intendersi, quest’ultima, come vocazione a erogare servizi di utilità economica e collettiva che si estendono oltre il concetto di clientela per abbracciare quello di comunità geografica di riferimento e insediamento: l’educazione finanziaria, integrata e oramai inseparabile da quella digitale, è una di queste funzioni.
Il direttore generale Peter Simon, nel corso del colloquio giornalistico, ha messo in evidenza la crescente sensibilità dei soci del WSBI nei confronti delle comunità geografiche più remote e di quanti vi risiedono, così come nei confronti di quelle aree del globo dove maggiori sono i divari – generali e di genere – nei tassi di alfabetizzazione economica e tecnologica, a causa di crisi belliche e climatiche, dall’Africa subsahariana all’Ucraina aggredita dalla Russia.
L’approccio è naturalmente diversificato in funzione della macro area geografica di riferimento. Nel nord del mondo, per esempio, nell’Unione Europea, la questione è quella connessa alle soluzioni da offrire per mitigare i disagi della rarefazione della presenza degli sportelli fisici, la cui chiusura spesso risponde a obiettivi di razionalizzazione dei costi materiali degli istituti di credito e di contenimento della onerosità dei servizi offerti alla clientela più propensa a utilizzare smartphone e dispositivi digitali. Gli istituti aderenti al WSBI, pertanto, da tempo sono impegnati a bilanciare tale tendenza con l’attivazione di punti di contatto fisico per favorire la raggiungibilità dei servizi bancari e finanziari da parte degli abitanti delle comunità più piccole, distanti e meno popolose.
Sul versante, invece, delle regioni del pianeta, in particolare del sud del mondo, ma anche dell’est, interessate da eventi climatici e bellici, l’impegno della galassia del WSBI è a istituire linee di finanziamento a sostegno della transizione ecologica delle aziende clienti e dell’inclusione finanziaria di base delle popolazioni locali. Molto rilevante il contributo che è stato apportato alla causa dell’assistenza nei confronti dei cittadini Ucraini rifugiatisi negli Stati dell’Unione Europea, e ai quali sono stati forniti conto di pagamento e accessibilità all’assistenza finanziaria.
Tutte premesse determinanti in vista della plenaria di Cartagena che avrà inizio nei prossimi giorni in Colombia, in un punto di incontro non solo ideale ma altresì storico e prospettico tra Europa e America Latina.